Brilleve (Sandoz spa)

Compresse rivestite 21cpr riv 75mcg+20mcg

Principio attivo:Gestodene/etinilestradiolo
Gruppo terapeutico:Contraccettivi ormonali sistemici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • tromboembolie
  • contraccettivi
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    Posologia

    Come prendere BRILLEVE

    Le compresse devono essere prese nell’ordine indicato sul blister, ogni giorno all’incirca alla stessa ora. La posologia è di una compressa al giorno per 21 giorni consecutivi. Ciascun blister successivo deve essere iniziato dopo un intervallo di 7 giorni libero da pillola, durante il quale si verifica di solito una emorragia da sospensione. Questa inizia in genere 2–3 giorni dopo l’ultima compressa e potrebbe anche non essere terminata prima dell’inizio del blister successivo. La seconda confezione di BRILLEVE verrà iniziata esattamente nello stesso giorno della settimana in cui era stata iniziata la prima confezione, quattro settimane prima.

    Come iniziare l’assunzione di BRILLEVE

    Se non vi è stato alcun trattamento contraccettivo ormonale nel mese precedente

    L’assunzione delle compresse deve iniziare il primo giorno del ciclo mestruale naturale (cioè il primo giorno della mestruazione). È possibile iniziare anche tra il secondo e il quinto giorno del ciclo ma, in questo caso, si raccomanda di adottare anche un metodo contraccettivo di barriera nei primi sette giorni di assunzione delle compresse durante il primo ciclo.

    Passaggio da un altro contraccettivo ormonale combinato (contraccettivo orale di tipo combinato, anello vaginale, cerotto).

    La donna deve iniziare a prendere BRILLEVE il giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa attiva del precedente contraccettivo ma comunque non oltre il giorno successivo al consueto intervallo libero da pillola o il giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa di placebo del precedente contraccettivo. Nel caso si passi da un anello vaginale o da un cerotto, la donna deve iniziare ad assumere BRILLEVE preferibilmente il giorno della rimozione, o al più tardi quando sarebbe stata prevista la successiva applicazione.

    Passaggio da un contraccettivo a base di solo progestinico (pillola a base di solo progestinico, iniezione, impianto o sistema intrauterino di rilascio del progestinico)

    La donna può passare a BRILLEVE in qualsiasi momento se proviene da una pillola a base di solo progestinico e deve cominciare l’assunzione il giorno successivo. Nel caso di un impianto o di un sistema intrauterino di rilascio, l’assunzione di BRILLEVE deve cominciare nello stesso giorno nel quale l’impianto viene rimosso. Nel caso di un iniettabile, l’assunzione di BRILLEVE deve iniziare nel giorno in cui dovrebbe essere praticata la successiva iniezione. In tutti questi casi la donna deve essere avvertita di adottare anche un metodo contraccettivo non ormonale di supporto per i primi sette giorni d’assunzione delle compresse.

    Dopo un aborto nel primo trimestre

    La donna potrà iniziare immediatamente ad assumere le compresse senza bisogno di ulteriori misure contraccettive.

    Dopo un parto o un aborto nel secondo trimestre

    Per le donne che allattano, vedere paragrafo 4.6.

    Poiché il periodo immediatamente successivo al parto è associato ad un aumentato rischio di tromboembolia, l’assunzione di BRILLEVE non deve cominciare prima del 21°– 28° giorno dopo il parto nelle madri che non allattano o dopo un aborto al secondo trimestre.

    La donna deve essere avvertita di utilizzare anche un metodo contraccettivo non ormonale nei primi sette giorni di assunzione delle compresse di BRILLEVE. Tuttavia, se nel frattempo fossero intercorsi rapporti sessuali, prima di iniziare effettivamente l’assunzione di BRILLEVE, si deve escludere una gravidanza o si deve attendere la comparsa della prima mestruazione (vedere sezioni 4.4 "Tromboembolismo" e 4.6).

    Assunzione irregolare

    La protezione contraccettiva può diminuire se si dimentica di assumere le compresse, in particolare se la dimenticanza si verifica durante i primi giorni del ciclo di trattamento.

    Se il ritardo nell’assunzione di una qualunque compressa è inferiore alle 12 ore dall’ora abituale, la protezione contraccettiva non risulta ridotta. La compressa dimenticata deve essere presa non appena ci si accorge della dimenticanza e le compresse successive devono essere assunte all’ora consueta.

    Se il ritardo nell’assunzione di una qualunque compressa è superiore alle 12 ore dall’ora usuale o se non sono state assunte 2 o più compresse, la protezione contraccettiva non è più assicurata. Di conseguenza, nella pratica quotidiana possono essere dati i seguenti suggerimenti

    Prima settimana

    L’ultima compressa dimenticata deve essere presa non appena la donna si accorge della dimenticanza, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente. Le altre compresse devono essere prese secondo il ritmo consueto. Inoltre, nei successivi 7 giorni deve essere impiegato un metodo contraccettivo non ormonale come ad esempio un profilattico. Se durante la settimana precedente, si sono avuti rapporti sessuali, si deve prendere in considerazione la possibilità che si sia instaurata una gravidanza. Maggiore è il numero di compresse dimenticate e più ravvicinato è l’intervallo libero da pillola, maggiore è il rischio di gravidanza.

    Seconda settimana

    L’ultima compressa dimenticata deve essere presa non appena la donna si accorge della dimenticanza, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente. Le altre compresse devono essere prese secondo il ritmo consueto. Non è necessario impiegare alcun metodo contraccettivo aggiuntivo, a condizione che, nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata, le compresse siano state assunte correttamente; tuttavia, in caso contrario o se le compresse dimenticate sono più di una, si deve usare un metodo contraccettivo non ormonale, come ad esempio un profilattico per i 7 giorni successivi.

    Terza settimana

    Il rischio di ridotta affidabilità contraccettiva è maggiore, a causa dell’imminenza dell’intervallo libero da pillola. Tuttavia, modificando lo schema di assunzione della pillola si può ancora prevenire la riduzione della protezione contraccettiva. Adottando una delle due seguenti opzioni non vi è pertanto necessità di usare metodi contraccettivi aggiuntivi purché nei 7 giorni precedenti la compressa dimenticata, tutte le compresse siano state prese correttamente. In caso contrario si deve raccomandare di seguire la prima delle due opzioni e di usare anche un metodo di barriera, come ad esempio un profilattico, nei successivi 7 giorni.

    a) L’ultima compressa dimenticata deve essere presa non appena la donna si ricordi di farlo, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente. Le altre compresse devono essere prese secondo il ritmo consueto. Il blister successivo deve essere iniziato subito dopo aver terminato il precedente, cioè senza osservare intervallo libero da pillola tra i due blister. In questo caso è improbabile che si verifichi la mestruazione prima della fine del secondo blister; tuttavia, durante l’assunzione delle compresse, possono presentarsi spotting o emorragia da sospensione.

    b) Si può anche raccomandare di sospendere l’assunzione delle compresse del blister in corso. Si deve allora osservare un intervallo libero da pillola che duri fino a 7 giorni, compresi quelli nei quali sono state dimenticate le compresse, e poi proseguire con un nuovo blister.

    Qualora siano state dimenticate delle compresse e, di conseguenza, nel primo regolare intervallo libero da pillola non si presenti emorragia da sospensione, bisogna considerare l’eventualità di una gravidanza in atto.

    Cosa fare in caso di vomito e/o diarrea

    Se entro 3–4 ore dall’assunzione della compressa si verifica vomito o diarrea, l’assorbimento può non essere completo. In questo caso si prendano in considerazione le raccomandazioni illustrate sopra. Può essere necessaria una contraccezione aggiuntiva. Se la diarrea è grave e dura per 2 o più giorni, si deve seguire la procedura in caso di pillole dimenticate.

    Se non si vuole modificare lo schema posologico abituale, si deve prendere una o più compresse extra da un altro blister.

    Come spostare la mestruazione da sospensione

    Per ritardare la mestruazione la donna deve continuare con un altro blister di BRILLEVE senza un periodo libero da pillola. Le mestruazioni possono essere ritardate per tutto il tempo desiderato fino alla fine del secondo blister, ma non oltre. Mentre la mestruazione viene ritardata la donna può presentare emorragia da sospensione o spotting. L’assunzione regolare di BRILLEVE deve essere ripresa dopo un normale periodo di 7 giorni libero da pillola.

    Per spostare la mestruazione ad un giorno nella settimana diverso rispetto a quello previsto con lo schema abituale, si può consigliare alla donna di abbreviare il successivo intervallo libero da pillola di quanti giorni lei desidera. Più breve è questo intervallo e maggiore sarà il rischio di non avere la mestruazione ma di avere spotting o emorragia da sospensione durante l’assunzione delle compresse della confezione successiva (questo si verifica anche quando si ritarda la mestruazione).

    Controindicazioni
  • trombosi venosa profonda
  • embolia polmonare
  • infarto miocardico
  • angina pectoris
  • ictus
  • diabete mellito
  • ipertensione
  • carcinoma
  • carcinomi epatici
  • ipersensibilità ai principi attivi
  • componenti elencati
  • ittero
  • contraccettivi orali
  • contraccettivo orale
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    Interazioni
  • etinilestradiolo
  • contraccettivo ormonale
  • dopo
  • interazione
  • contraccettivo orale
  • estrogeno
  • anticonvulsivanti
  • barbiturici
  • fenitoina
  • primidone
  • carbamazepina
  • rifampicina
  • griseofulvina
  • desametasone
  • fenilbutazone
  • nevirapin
  • antibiotici
  • tetracicline
  • estrogeni
  • vitamina
  • paracetamolo
  • indinavir
  • fluconazolo
  • voriconazolo
  • troleandomicina
  • contraccettivi orali
  • ciclosporina
  • teofillina
  • corticosteroidi
  • lamotrigina
  • levotiroxina
  • induttori degli enzimi epatici
  • steroidi
  • anticoncezionale
  • gravidanze
  • folati
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    Avvertenze

    Esame e valutazione prima di iniziare la somministrazione dei contraccettivi orali combinati.

    Prima di iniziare o riprendere l’uso di BRILLEVE si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4).

    Si deve effettuare un PAP test se la paziente ha/ha avuto un’attività sessuale promiscua o se altrimenti indicato. Le visite mediche devono essere ripetute almeno una volta all’anno durante l’utilizzo di contraccettivi ormonali combinati. La prima visita di follow–up deve svolgersi 3 mesi dopo l’inizio del contraccettivo orale combinato. Ad ogni visita annuale devono essere svolte le indagini richieste alla visita iniziale e sopra descritte.

    È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a BRILLEVE rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi. È importante anche effettuare una valutazione medica periodica, in quanto alcune controindicazioni (per esempio un attacco ischemico transitorio, ecc.) o fattori di rischio (per esempio un’anamnesi familiare di trombosi venosa o arteriosa) possono comparire per la prima volta durante l’impiego di un contraccettivo orale combinato. La frequenza ed il tipo di queste valutazioni devono essere adattati individualmente alla paziente, ma devono in genere rivolgere particolare attenzione alla pressione arteriosa, alla mammella, al fegato, alle estremità, all’addome e alla pelvi, compreso l’esame citologico cervicale (PAP test), e i relativi esami di laboratorio. La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

    Avvertenze

    Generali

    Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse.

    L’uso di preservativi è necessario per proteggere le donne dalle malattie trasmesse per via sessuale.

    Avvertenze speciali

    Il fumo di sigarette aumenta il rischio di gravi effetti collaterali cardiovascolari associati all’utilizzo di contraccettivi orali combinati. Tale rischio aumenta con l’età e con il numero di sigarette fumate (15 o più sigarette al giorno), ed è più marcato nelle donne con più di 35 anni d’età. Alle donne che utilizzano contraccettivi orali combinati deve essere fermamente raccomandato di non fumare.

    BRILLEVE contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.

    BRILLEVE contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio/galattosio, da insufficienza di sucrasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di BRILLEVE deve essere discussa con la donna.

    In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di BRILLEVE debba essere interrotto.

    Rischio di tromboembolia venosa (TEV)

    L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come BRILLEVE può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a BRILLEVE, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane.

    Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre).

    Si stima (Queste incidenze sono state stimate dalla totalità dei dati di studi epidemiologici, usando i rischi relativi dei diversi prodotti rispetto ai CHC contenenti levonorgestrel) che su 10.000 donne che usano un COC contenente gestodene, tra 9 e 12 svilupperanno una TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 6 (Valore mediano dell’intervallo 5–7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3–3,6 dei CHC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso) donne che usano un COC contenente levonorgestrel.

    In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post–parto.

    La TEV può essere fatale nell’1–2% dei casi.

    Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche.

    Non vi è accordo sul fatto che il verificarsi di tali eventi sia associato all’uso di COC.

    Fattori di rischio di TEV

    Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella).

    BRILLEVE è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEV

    Fattore di rischio Commento
    Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
    Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto/della pillola/dell’anello (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se BRILLEVE non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni

    Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa.

    Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su "Gravidanza e allattamento" vedere paragrafo4.6).

    Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare)

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere:

    • gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba;

    • dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando;

    • maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala.

    I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere:

    – comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata;

    – tosse improvvisa che può essere associata a emottisi;

    – dolore acuto al torace;

    – stordimento grave o capogiri;

    – battito cardiaco accelerato o irregolare.

    Alcuni di questi sintomi (come "mancanza di respiro" e "tosse") sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie).

    Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità.

    Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.

    Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

    Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.

    Fattori di rischio di TEA

    Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la tabella). BRILLEVE è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEA

    Fattore di rischio Commento
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni
    Fumo Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso.
    Ipertensione  
    Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata.
    Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.

    Sintomi di TEA

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di incidente cerebrovascolare possono includere:

    • intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo;

    • improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione;

    • improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione;

    • improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi;

    • improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota;

    • perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni.

    Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA).

    I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere:

    • dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;

    • fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco;

    • sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento;

    • sudorazione, nausea, vomito o capogiri;

    • estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro;

    • battiti cardiaci accelerati o irregolari.

    2. Tumori

    Carcinoma della cervice uterina

    Il fattore di rischio più importante per il cancro della cervice uterina è la presenza di un’infezione persistente da papillomavirus umano.

    Alcuni studi suggeriscono che l’uso di contraccettivi ormonali combinati può essere associato ad un aumento del rischio di neoplasia intraepiteliale della cervice uterina o di cancro della cervice uterina invasivo in alcune popolazioni di donne.

    Tuttavia non è ancora chiaro in quale misura questo sia influenzato dal comportamento sessuale e da altri fattori quali il Papilloma Virus Umano (HPV).

    In caso di sanguinamento genitale anomalo non diagnosticato, sono indicate adeguate misure diagnostiche.

    Carcinoma della mammella

    Fattori di rischio per lo sviluppo del cancro al seno includono età in aumento, storia familiare, obesità, nulliparità e prima gravidanza a termine in tarda età.

    Una meta–analisi di 54 studi epidemiologici ha evidenziato che le donne che usano correntemente contraccettivi orali combinati hanno un rischio relativo (RR = 1.24) lievemente aumentato di avere un cancro diagnosticato della mammella. L’aumento di rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni successivi all’interruzione del trattamento. Dal momento che nelle donne al di sotto dei 40 anni il cancro della mammella è un evento raro, il numero di casi in più di cancro alla mammella diagnosticati nelle donne che assumono o hanno assunto di recente un contraccettivo orale combinato è basso rispetto al rischio di cancro della mammella che si corre durante l’intera vita di una donna.

    Questi studi non forniscono alcuna evidenza di questo rapporto causale. Il rischio aumentato osservato può essere dovuto ad una più precoce diagnosi di cancro alla mammella nelle donne che assumono contraccettivi orali combinati, agli effetti biologici degli stessi o a una combinazione di entrambi i fattori. Il cancro alla mammella diagnosticato nelle utilizzatrici di contraccettivo orale tende a essere clinicamente meno avanzato rispetto a quello diagnosticato nelle donne che non hanno mai usato un contraccettivo orale.

    Tumori epatici

    L’uso di contraccettivi ormonali combinati è stato associato in casi molto rari ad adenomi epatici e in casi estremamente rari a carcinomi epatocellulari. Il rischio sembra aumentare con la durata di utilizzo del contraccettivo ormonale combinato.

    La rottura degli adenomi epatici può causare la morte a causa di emorragia intra–addominale.

    Se una donna che assume un contraccettivo orale combinato dovesse presentare forte dolore nella parte alta dell’addome, ingrossamento epatico o segni indicativi di emorragia intraddominale, nella diagnosi deve essere presa in considerazione la possibilità che si tratti di un tumore epatico.

    3. Altre condizioni

    Malattia cerebrovascolare

    È stato dimostrato che i contraccettivi orali combinati aumentano il rischio di episodi cerebrovascolari (ictus trombotico ed emorragico). Il rischio è maggiore tra le donne con più di 35 anni di età ipertese e anche fumatrici.

    È stato visto che l’ipertensione è un fattore di rischio, sia per le donne che utilizzano contraccettivi sia per quelle che non ne fanno uso, per entrambi i tipi di ictus, mentre il fumo sembra aumenti il rischio di ictus emorragico.

    Funzionalità epatica

    Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere l’interruzione del trattamento con il contraccettivo orale combinato finché i markers della funzionalità epatica non siano tornati alla norma. La ricomparsa di ittero colestatico già manifestatosi in gravidanza o durante precedente trattamento con steroidi sessuali richiede l’interruzione del contraccettivo orale combinato.

    Donne con storia di colestasi correlata ai contraccettivi orali combinati o donne che sviluppano colestasi durante la gravidanza hanno maggiore probabilità di manifestare questa condizione durante l’utilizzo dei contraccettivi orali combinati. Queste pazienti devono essere attentamente monitorate e, se la colestasi si ripresenta, il contraccettivo orale combinato deve essere interrotto.

    Con l’uso di contraccettivi ormonali combinati è stato segnalato danno epatocellulare. L’identificazione precoce di un danno epatocellulare correlato al farmaco può ridurre la gravità dell’epatotossicità quando il trattamento con il medicinale viene interrotto. Se viene diagnosticato un danno epatocellulare, le pazienti devono interrompere il contraccettivo ormonale combinato, utilizzare un metodo non ormonale di contraccezione e consultare il medico.

    Disturbi acuti e cronici della funzione epatica possono richiedere l’interruzione del contraccettivo orale combinato, fino a quando la funzione epatica non è tornata nella norma.

    Lesioni oculari

    Durante l’utilizzo di contraccettivi orali combinati sono stati segnalati casi di trombosi vascolare retinica, che può portare alla perdita parziale o totale della vista. Se si verificano segni o sintomi associati ad un cambiamento della vista, insorgenza di proptosi o diplopia, edema papillare o lesioni vascolari della retina, l’uso del contraccettivo orale combinato deve essere interrotto e deve essere valutata immediatamente la causa.

    Emicrania/Cefalea

    La comparsa o l’esacerbazione di emicrania o lo sviluppo di cefalea con la caratteristica che è ricorrente, persistente e di grave entità, costituiscono situazioni che richiedono l’interruzione del contraccettivo orale combinato e la valutazione della causa.

    Le donne con emicrania (in modo particolare, emicrania con aura) che assumono i contraccettivi orali combinati possono presentare un aumentato rischio di ictus (vedere sezione 4.3).

    Angioedema

    Gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi dell’angioedema, particolarmente nelle donne con angioedema ereditario.

    Effetti sul metabolismo dei lipidi e dei carboidrati

    Un’intolleranza al glucosio è stata segnalata nelle pazienti che utilizzano contraccettivi orali combinati. Benché i contraccettivi orali combinati possano influenzare la resistenza periferica all’insulina e la tolleranza al glucosio, non vi è prova della necessità di un aggiustamento del regime terapeutico nelle pazienti diabetiche che usano contraccettivi orali combinati. Tuttavia durante l’assunzione del contraccettivo orale combinato le pazienti diabetiche o con un’intolleranza al glucosio devono essere attentamente seguite (vedere paragrafo 4.4).

    Una ridotta percentuale di donne, durante l’assunzione di un contraccettivo orale combinato, presenta delle modifiche dei valori dei lipidi. Nelle donne con dislipidemie non controllate deve essere preso in considerazione un metodo contraccettivo non ormonale. Un’ipertrigliceridemia persistente si può verificare in una piccola proporzione di donne che usano un contraccettivo orale combinato. L’aumento dei trigliceridi plasmatici nelle utilizzatrici di un contraccettivo orale combinato può portare a pancreatite ed altre complicazioni.

    Gli estrogeni aumentano le lipoproteine plasmatiche ad alta densità (HDL colesterolo), mentre con molti agenti progestinici è stata riportata una diminuzione del colesterolo HDL.

    Alcuni progestinici possono elevare le concentrazioni delle lipoproteine a bassa densità (LDL) e possono rendere il controllo delle iperlipidemie più difficile.

    L’effetto risultante di un contraccettivo orale combinato dipende dal bilanciamento ottenuto tra le dosi di estrogeno e di progestinico nonché dalla natura e dalla quantità totale di progestinico utilizzato nel contraccettivo. Il contenuto in entrambi gli ormoni deve essere tenuto in considerazione nella scelta del contraccettivo orale combinato.

    Le donne che sono in trattamento per iperlipidemia devono essere seguite attentamente se scelgono di utilizzare i contraccettivi orali combinati.

    Livelli dei folati

    I livelli sierici dei folati possono essere diminuiti dalla terapia contraccettiva orale combinata. Questo potrebbe avere un’importanza clinica se la donna iniziasse una gravidanza poco tempo dopo l’interruzione del contraccettivo orale combinato.

    Ritenzione dei liquidi

    I contraccettivi orali combinati devono essere prescritti con cautela alle donne le cui condizioni mediche potrebbero essere aggravate dalla ritenzione dei liquidi.

    Pressione sanguigna

    L’uso dei contraccettivi orali è controindicato in donne con ipertensione arteriosa, con ipertensione non controllata o con malattie correlate all’ipertensione o malattie renali o storia di ipertensione arteriosa (vedere paragrafo 4.3).

    Nelle donne con ipertensione, storia di ipertensione o malattie connesse all’ipertensione, un altro metodo contraccettivo può essere preferibile. Se i contraccettivi ormonali combinati sono utilizzati in questi casi, si raccomanda un attento monitoraggio e, qualora si verifichi un significativo aumento della pressione sanguigna, il medico deve far sospendere l’assunzione del contraccettivo orale combinato e trattare l’ipertensione.

    Benché in molte donne che assumono contraccettivi orali combinati sia stato riscontrato un lieve innalzamento della pressione sanguigna, raramente si verifica un aumento pressorio clinicamente rilevante. Non è stata stabilita una relazione tra impiego di contraccettivi orali combinati ed ipertensione.

    Patologie dell’intestino

    Associati all’impiego di contraccettivo orale combinato sono stati riportati morbo di Crohn e colite ulcerosa.

    Depressione

    Donne con una storia pregressa di depressione e che utilizzano contraccettivi orali combinati devono essere attentamente monitorate e il farmaco deve essere interrotto se i sintomi depressivi ricompaiono con elevata severità. Le pazienti che diventano seriamente depresse mentre utilizzano contraccettivi orali combinati devono interrompere il trattamento e utilizzare un metodo contraccettivo alternativo in modo da verificare se i sintomi siano o meno correlati all’assunzione del farmaco.

    Sanguinamenti irregolari

    Durante l’assunzione di qualunque contraccettivo orale combinato possono verificarsi sanguinamenti vaginali irregolari (spotting o emorragia intermestruale), soprattutto nei primi tre mesi di trattamento. Pertanto, la valutazione di un qualunque sanguinamento vaginale irregolare ha significato solo dopo una fase di assestamento di circa 3 cicli di trattamento.

    Se le emorragie irregolari persistono o si manifestano dopo cicli precedentemente regolari, si deve prendere in considerazione un’eziologia non ormonale e, per escludere patologie maligne o una gravidanza, devono essere attuate misure diagnostiche adeguate, incluso il raschiamento. Se sono state escluse patologie, l’uso continuativo del contraccettivo ormonale combinato o il passaggio ad un’altra formulazione può risolvere il problema.

    In alcune donne può non presentarsi emorragia da sospensione durante l’intervallo libero da pillola. Se il contraccettivo orale combinato è stato assunto secondo quanto descritto al paragrafo 4.2 è improbabile che si sia instaurata una gravidanza. Tuttavia, se prima della mancata emorragia da sospensione il contraccettivo orale combinato non è stato assunto correttamente o se le emorragie da sospensione non verificatesi sono due, è necessario interrompere l’assunzione delle pillole ed utilizzare un metodo contraccettivo alternativo finchè non sia stata esclusa una gravidanza.

    Alcune donne possono riscontrare, dopo la sospensione del contraccettivo orale, amenorrea (con una possibile mancanza di ovulazione) o oligomenorrea, specialmente se tale condizione era preesistente.

    Durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati può comparire occasionalmente cloasma, soprattutto nelle donne con storia di cloasma gravidico; le pazienti con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette.

    Sia durante la gravidanza che durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati, sono stati osservati comparsa o aggravamento delle condizioni di seguito elencate; tuttavia non vi è prova conclusiva per quanto attiene la correlazione tra dette condizioni ed i contraccettivi orali combinati: ittero e/o prurito da colestasi, formazione di calcoli biliari, porfiria, lupus eritematoso sistemico, sindrome uremico–emolitica, corea di Sydenham, herpes gestationis, perdita dell’udito da otosclerosi.

    Uso pediatrico

    La sicurezza e l’efficacia dei contraccettivi orali combinati è stata stabilita nelle donne in età riproduttiva. L’uso di questi farmaci prima del menarca è controindicato.

    Uso geriatrico

    I contraccettivi orali combinati non sono indicati nelle donne in post–menopausa

    Riduzione o perdita dell’efficacia

    L’efficacia dei contraccettivi orali può diminuire in caso si dimentichi di assumere le compresse, in caso di diarrea grave o vomito (vedere paragrafo 4.2) o di assunzione contemporanea di altri medicinali (vedere paragrafo 4.5).

    Preparazioni a base di Hypericum perforatum non dovrebbero essere assunte in concomitanza con medicinali contenenti contraccettivi orali, digossina, teofillina, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell’efficacia terapeutica di contraccettivi orali, digossina, teofillina, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina (vedere paragrafo 4.5 Interazioni).

    Gravidanza

    Gravidanza

    Il prodotto non è indicato durante la gravidanza.

    Diversamente dal dietilstilbestrolo, i dati clinici attuali ed i risultati di numerosi studi epidemiologici consentono di considerare ridotto il rischio di malformazioni correlate alla somministrazione di estrogeni all’inizio della gravidanza, da soli o in associazione.

    Inoltre, i rischi relativi alla differenziazione sessuale del feto (in particolare femminile), che sono stati descritti con i primi progestinici altamente androgenomimetici, non possono essere estrapolati ai più recenti progestinici (come quello impiegato in questa specialità medicinale), che sono marcatamente meno, o per nulla, androgenomimetici.

    Di conseguenza la scoperta di una gravidanza in una paziente che assume un’associazione estroprogestinica non giustifica l’aborto.

    Se si verifica una gravidanza durante l’utilizzo del contraccettivo orale combinato, bisogna interrompere il trattamento. Non vi sono evidenze conclusive che gli estrogeni e i progestinici contenuti nel contraccettivo orale combinato possano danneggiare il feto se il concepimento avviene accidentalmente durante l’utilizzo del contraccettivo orale combinato (vedere paragrafo 4.3).

    Il maggior rischio di tromboembolia nel periodo dopo il parto, deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di BRILLEVE (vedere paragrafo 4.2. e 4.4).

    Allattamento

    Piccole quantità di steroidi contraccettivi e/o dei loro metaboliti sono stati identificati nel latte di madri che allattano e sono stati segnalati alcuni effetti indesiderati sul bambino, tra cui ittero e ingrandimento della mammella.

    L’allattamento al seno può essere influenzato dai contraccettivi orali combinati, in quanto essi possono ridurre la quantità e modificare la composizione del latte materno.

    L’uso dei contraccettivi orali combinati deve perciò essere sconsigliato fino al termine dell’allattamento.

    Effetti Collaterali

    L’uso dei contraccettivi ormonali combinati è stato associato con:

    • un aumento del rischio eventi trombotici e tromboembolici di arterie e vene, che includono infarto del miocardio, accidente cerebrovascolare, ictus, attacco ischemico transitorio, trombosi venosa e embolia polmonare, flebite.

    • un aumento del rischio di neoplasia intraepiteliale della cervice uterina e di carcinoma della cervice uterina

    • un aumento del rischio di una diagnosi di cancro al seno

    • un aumento del rischio di tumori epatici benigni (ad esempio iperplasia nodulare focale, adenoma epatico)

    I contraccettivi orali combinati possono peggiorare una patologia preesistente alla cistifellea e possono accelerare lo sviluppo di questa malattia in donne precedentemente asintomatiche.

    Infezioni ed infestazioni
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Vaginiti, inclusa candidiasi
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Molto raro (≤1/10.000) Carcinoma epatocellulare
    Disturbi del sistema immunitario
    Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Reazioni anafilattiche/anafilattoidi, inclusi casi molto rari di orticaria, angioedema e gravi reazioni con sintomi respiratori e circolatori
    Molto rato (≤1/10.000) Peggioramento del lupus eritematoso sistemico
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune (da ≥1/1.000 a ≤1/100) Alterazioni dell’appetito (aumento o diminuzione)
    Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Intolleranza al glucosio
    Molto raro (≤1/10.000) Esacerbazione della porfiria
    Disturbi psichiatrici
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Cambiamenti di umore, tra cui la depressione; cambiamenti nella libido
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune (≥1/10) Cefalea (intensa e insolita), tra cui emicrania
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Nervosismo, irritabilità, capogiri, vertigini Peggioramento dell’epilessia
    Molto raro (≤1/10.000) Esacerbazione della corea
    Patologie dell’occhio
    Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Intolleranza alle lenti a contatto, alterazioni della vista
    Molto raro (≤1/10.000) Neurite ottica*; trombosi vascolare retinica
    Patologie vascolari
    Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Ipertensione, coronaropatia
    Molto raro (≤1/10.000) Aggravamento delle vene varicose
    Patologie gastrointestinali
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Nausea, vomito, dolore addominale
    Non comune (da ≥1/1.000 a ≤1/100) Crampi addominali, gonfiore addominale
    Molto rato (≤1/10.000) Pancreatite, colite ischemica
    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn, colite ulcerosa)
    Patologie epatobiliari
    Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Ittero colestatico
    Molto raro (≤1/10.000) Malattie della cistifellea, tra cui calcoli biliari **
    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Lesione epatocellulare (ad esempio epatite, alterazione della funzionalità epatica)
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Acne
    Non comune (da ≥1/1.000 a ≤1/100) Eruzione cutanea, cloasma (melasma), che può persistere, irsutismo, alopecia
    Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Eritema nodoso, seborrea
    Molto raro (≤1/10.000) Eritema multiforme
    Patologie renali e urinarie
    Molto raro (≤1/10.000) Sindrome emolitico–uremica
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
    Molto comune (≥1/10) Sanguinamento da rottura/spotting
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Dolore al seno, dolorabilità del seno, ingrossamento del seno; secrezione; dismenorrea; oligomenorrea, cambiamento nel flusso mestruale; cambiamenti dell’ectropion del collo dell’utero e secrezione; amenorrea
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Ritenzione di liquidi/edema
    Esami diagnostici
    Comune (da ≥1/100 a <1/10) Variazioni di peso (aumento o diminuzione), sensazione di pesantezza alle gambe
    Non comune (da ≥1/1.000 a ≤1/100) Aumento della pressione sanguigna; cambiamenti nei livelli sierici dei lipidi, inclusa l’ipertrigliceridemia
    Raro (da ≥1/10.000 a ≤1/1.000) Diminuzione dei livelli di folati sierici ***

    * La neurite ottica può portare alla perdita parziale o completa della vista.

    ** I contraccettivi ormonali combinati possono peggiorare una malattia della colecisti esistente e possono accelerare lo sviluppo di questa malattia in donne precedentemente asintomatiche.

    *** I livelli dei folati sierici possono essere ridotti dalla terapia con contraccettivi ormonali combinati. Questo può essere di rilevanza clinica se la donna rimane incinta poco dopo la sospensione del trattamento con contraccettivi ormonali combinati.

    Descrizione di alcune reazioni avverse

    Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4.

    Effetti alla sospensione del trattamento: amenorrea post–trattamento.

    Quando si interrompe il trattamento si può osservare amenorrea con assenza di ovulazione (che si manifesta più frequentemente in donne con precedenti irregolarità del ciclo). In genere, questa si risolve spontaneamente. Se si protrae, prima di ogni ulteriore prescrizione, sono consigliabili indagini sulla possibilità di disturbi ipofisari.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Calcio edetato disodico

    Magnesio stearato

    Povidone K–25

    Amido di mais

    Lattosio monoidrato

    Acqua purificata

    Rivestimento della compressa

    Povidone 90 F

    Macrogol 6000

    Talco

    Calcio Carbonato

    Saccarosio

    Cera di lignite

    Acqua purificata

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 30° C.

    Conservare il blister nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.