Credigyne (Effik italia spa)

Compresse rivestite 21cpr riv 3+0,03mg+7

da12.50 €
Principio attivo:Drospirenone/etinilestradiolo
Gruppo terapeutico:Contraccettivi ormonali sistemici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • tromboembolie
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    Posologia

    Via di somministrazione: uso orale.

    Come prendere CREDIGYNE

    Le compresse devono essere assunte ogni giorno all’incirca alla stessa ora, se necessario con una piccola quantità di liquido, nell’ordine mostrato sulla confezione blister. Le compresse devono essere assunte in modo continuo, una al giorno per 28 giorni consecutivi. L’assunzione della confezione successiva deve iniziare il giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa della confezione precedente. Il sanguinamento da sospensione solitamente inizia 2–3 giorni dopo l’inizio dell’assunzione delle compresse placebo (ultima fila) e potrebbe non essere terminata all’inizio della confezione successiva.

    Come iniziare ad assumere CREDIGYNE

    • Nessun contraccettivo ormonale usato nel mese precedente

    L’assunzione delle compresse deve iniziare il 1° giorno del ciclo naturale della donna, cioè il primo giorno delle mestruazioni.

    • Passaggio da un metodo contraccettivo ormonale combinato (contraccettivo orale combinato anello vaginale o cerotto transdermico)

    L’assunzione di CREDIGYNE deve iniziare preferibilmente il giorno successivo all’ultima compressa attiva (l’ultima compressa contenente i principi attivi) del precedente contraccettivo orale combinato, e al massimo il giorno successivo al termine dell’intervallo usuale privo di compresse o delle compresse placebo del precedente contraccettivo orale. Nel caso in cui sia stato usato un anello vaginale o un cerotto transdermico, l’assunzione di CREDIGYNE deve iniziare preferibilmente il giorno della rimozione e al massimo quando sarebbe stata prevista l’applicazione successiva.

    • Passaggio da un metodo a base di solo progestinico (pillola a base di solo progestinico, contraccettivo per iniezione, impianto) o da un sistema intrauterino a rilascio di progestinico (IUS)

    Il passaggio dalla pillola a base di solo progestinico può essere effettuato in qualsiasi giorno (da un impianto o da un IUS il giorno della sua rimozione, da un prodotto iniettabile quando sarebbe prevista l’iniezione successiva) ma in tutti questi casi la donna deve usare in aggiunta un metodo di barriera per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse.

    • Dopo un aborto avvenuto nel primo trimestre

    L’assunzione può iniziare immediatamente. In questo caso non è necessario prendere alcuna misura contraccettiva aggiuntiva.

    • Dopo il parto o un aborto avvenuto nel secondo trimestre

    L’assunzione dovrebbe iniziare tra il 21° e il 28° giorno dopo il parto o dopo un aborto avvenuto nel secondo trimestre. Se l’assunzione inizia più tardi, è opportuno usare in aggiunta un metodo di barriera per i primi 7 giorni. Se si fossero avuti nel frattempo rapporti sessuali, prima di iniziare effettivamente l’assunzione del contraccettivo orale combinato si deve escludere una gravidanza o si deve attendere la comparsa della prima mestruazione.

    Per le donne che allattano, vedere paragrafo 4.6.

    Gestione delle compresse dimenticate

    Le compresse dell’ultima fila del blister sono compresse placebo per cui un’eventuale loro dimenticanza non ha alcun effetto. È però necessario gettare le compresse dimenticate per evitare di prolungare involontariamente la fase placebo.

    I consigli seguenti si riferiscono solo alla dimenticanza di compresse attive (file 1–3 del blister):

    Se sono trascorse meno di 12 ore dall’ora di assunzione abituale di qualsiasi compressa, la protezione contraccettiva non è ridotta. La donna deve prendere la compressa appena se ne ricorda e deve continuare a prendere le altre compresse all’ora abituale.

    Se sono trascorse più di 12 ore dall’ora di assunzione abituale di qualsiasi compressa, la protezione contraccettiva potrebbe essere ridotta. La gestione delle compresse dimenticate può essere guidata dalle due regole basilari seguenti:

    1. l’assunzione delle compresse non deve mai essere interrotta per più di 7 giorni

    2. sono necessari 7 giorni di assunzione ininterrotta delle compresse per ottenere una soppressione adeguata dell’asse ipotalamo–ipofisi–ovaio.

    Nella pratica quotidiana si può quindi consigliare quanto segue:

    Settimana 1

    Prendere l’ultima compressa dimenticata appena ci si ricorda di farlo, anche se ciò significa prendere due compresse contemporaneamente. Continuare ad assumere le compresse all’ora abituale. Usare per i successivi 7 giorni un metodo di barriera aggiuntivo, quale un profilattico. Nel caso si siano avuti rapporti sessuali nei 7 giorni precedenti, esiste la possibilità che si sia instaurata una gravidanza. Quanto maggiore è il numero di compresse dimenticate e quanto più tale dimenticanza è vicina alla fase placebo, tanto più elevato sarà il rischio di una gravidanza.

    Settimana 2

    Prendere l’ultima compressa dimenticata appena ci si ricorda di farlo, anche se ciò significa prendere due compresse contemporaneamente. Continuare ad assumere le compresse all’ora abituale. Se l’assunzione delle compresse è avvenuta correttamente nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata, non è necessario usare precauzioni contraccettive aggiuntive. Se sono state dimenticate più compresse, devono essere prese precauzioni aggiuntive per 7 giorni.

    Settimana 3

    Il rischio che l’affidabilità sia ridotta è maggiore in quanto si avvicina la fase di assunzione del placebo.

    Modificando l’assunzione delle compresse è ancora possibile impedire la riduzione della protezione contraccettiva. Se si aderisce a una delle due opzioni seguenti, non è quindi necessario usare precauzioni contraccettive aggiuntive a condizione che nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata siano state assunte correttamente tutte le compresse. In caso contrario, deve essere seguita la prima delle due opzioni e si devono usare precauzioni aggiuntive per i successivi 7 giorni.

    1. Prendere l’ultima compressa dimenticata appena ci si ricorda di farlo, anche se ciò significa prendere due compresse contemporaneamente. Continuare a prendere le compresse all’ora abituale fino al termine delle compresse attive. Le 7 compresse dell’ultima fila (compresse placebo) devono essere gettate e si deve iniziare direttamente un nuovo blister. È improbabile che compaia un’emorragia da sospensione fino al termine delle compresse attive delle seconda confezione ma potrebbe verificarsi spotting o emorragia da sfaldamento nei giorni di assunzione delle compresse.

    2. Si può anche sospendere l’assunzione delle compresse attive dal blister in uso. Si devono quindi prendere le compresse dell’ultima fila (compresse placebo) per 7 giorni, inclusi i giorni in cui sono state dimenticate le compresse, e continuare in seguito con la successiva confezione.

    Se si dimentica di prendere una o più compresse e successivamente non si presenta un sanguinamento da sospensione durante la fase placebo, è possibile che si sia instaurata una gravidanza.

    Consigli in caso di disturbi gastrointestinali

    In caso di gravi disturbi gastrointestinali (ad esempio vomito o diarrea), l’assorbimento potrebbe non essere completo ed è necessario prendere misure contraccettive aggiuntive. Se si verifica vomito nelle 3–4 ore successive all’assunzione di una compressa, si deve assumere una nuova compressa attiva (sostitutiva) appena possibile. La nuova compressa deve essere assunta, se possibile, entro 12 ore dall’ora abituale di assunzione. Se sono trascorse più di 12 ore, si applicano i consigli sulle compresse dimenticate forniti al paragrafo 4.2 "Gestione delle compresse dimenticate". Se non si desidera modificare il normale schema di assunzione delle compresse, si deve/devono prendere la/e compressa/e aggiuntiva/e da un’altra confezione.

    Come posticipare un sanguinamento da sospensione

    Per ritardare le mestruazioni, bisogna continuare ad assumere le compresse attive prelevandole da un’altra confezione di CREDIGYNE senza prendere le compresse placebo dalla confezione in uso. Il ritardo può essere esteso per quanto tempo si desidera fino al termine delle compresse attive della seconda confezione. Durante tale prolungamento possono verificarsi emorragia da sfaldamento o spotting. L’assunzione regolare di CREDIGYNE viene quindi ripresa al termine della fase placebo.

    Per spostare le mestruazioni a un altro giorno della settimana rispetto a quello previsto con lo schema in uso, si può accorciare la successiva fase di placebo di quanti giorni si desidera. Più breve è l’intervallo, maggiore è il rischio che non si presenti un’emorragia da sospensione e che si presentino invece emorragia da sfaldamento e spotting durante la confezione successiva (come quando si ritardano le mestruazioni).

    Controindicazioni
  • trombosi venosa profonda
  • embolia polmonare
  • infarto miocardico
  • angina pectoris
  • ictus
  • diabete mellito
  • ipertensione
  • ipersensibilità ai principi attivi
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    Interazioni
  • altri medicinali
  • contraccettivi orali
  • state segnalate
  • farmaci che inducono gli enzimi epatici
  • fenitoina
  • barbiturici
  • primidone
  • carbamazepina
  • rifampicina
  • ritonavir
  • nevirapina
  • griseofulvina
  • dopo
  • stati segnalati
  • antibiotici
  • penicilline
  • tetracicline
  • contraccettivo non ormonale
  • ciclosporina
  • lamotrigina
  • interazione
  • omeprazolo
  • simvastatina
  • midazolam
  • improbabile un’interazione
  • diuretici
  • steroidi
  • corticosteroidi
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    Avvertenze

    Avvertenze

    Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di CREDGYNE deve essere discussa con la donna.

    In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di CREDIGYNE debba essere interrotto.

    Rischio di tromboembolia venosa (TEV)

    L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come CREDIGYNE può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a CREDIGYNE, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane

    Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre).

    Si stima¹ che su 10.000 donne che usano un COC contenente drospirenone, tra 9 e 12 svilupperanno una TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 62 donne che usano un COC contenente levonorgestrel.

    In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post–parto.

    La TEV può essere fatale nell’1–2% dei casi.

    Fattori di rischio di TEV

    Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella).

    CREDIGYNE è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo.caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEV

    Fattore di rischio Commento
    Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
    Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto/della pillola/dell’anello (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se CREDIGYNE non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni

    Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa.

    Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su "Gravidanza e allattamento" vedere paragrafo 4.6).

    Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare)

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere:

    – gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba;

    – dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando;

    – maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala.

    I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere:

    – comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata;

    – tosse improvvisa che può essere associata a emottisi;

    – dolore acuto al torace;

    – stordimento grave o capogiri;

    – battito cardiaco accelerato o irregolare.

    Alcuni di questi sintomi (come "mancanza di respiro" e "tosse") sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie).

    Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità.

    Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.

    Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

    Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.

    Fattori di rischio di TEA

    Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la tabella). CREDIGYNE è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEA

    Fattore di rischio Commento
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni
    Fumo Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso.
    ipertensione  
    Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata.
    Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.

    Sintomi di TEA

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di incidente cerebrovascolare possono includere:

    • intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo;

    • improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione;

    • improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione;

    • improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi;

    • improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota;

    • perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni.

    Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA).

    I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere:

    • dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;

    • fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco;

    • sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento;

    • sudorazione, nausea, vomito o capogiri;

    • estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro;

    • battiti cardiaci accelerati o irregolari.

    In caso di terapia anticoagulante, deve essere adottato un idoneo metodo contraccettivo alternativo a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumarine).

    Tumori

    Un aumento del rischio di tumori cervicali nelle utilizzatrici a lungo termine di Contraccettivi Orali Combinati (>5 anni) è stato segnalato in alcuni studi epidemiologici, ma continuano a esservi controversie sulla misura in cui tale dato sia attribuibile agli effetti confondenti del comportamento sessuale e di altri fattori quali il virus del papilloma umano (HPV).

    Una meta–analisi di 54 studi epidemiologici ha riportato che il rischio relativo di diagnosi di un carcinoma mammario è leggermente più elevato (RR = 1,24) nelle donne che usano Contraccettivi Orali Combinati. Questo maggior rischio scompare gradualmente durante i 10 anni successivi all’interruzione del loro uso. Il carcinoma mammario è raro nelle donne di età inferiore a 40 anni per cui il maggior numero di casi diagnosticati nelle donne che usano o hanno usato di recente i Contraccettivi Orali Combinati è basso rispetto al rischio globale di tale tumore. Questi studi non forniscono una prova del rapporto di causalità. Il maggior rischio osservato nelle utilizzatrici di Contraccettivi Orali Combinati potrebbe essere dovuto a una diagnosi più precoce, a effetti biologici dei Contraccettivi Orali Combinati o a una combinazione dei due. I carcinomi mammari diagnosticati nelle utilizzatrici di Contraccettivi Orali Combinati tendono a essere meno avanzati clinicamente rispetto a quelli diagnosticati nelle donne che non hanno mai utilizzato tali medicinali.

    In rari casi nelle utilizzatrici di Contraccettivi Orali Combinati sono stati segnalati tumori benigni del fegato e in casi ancora più rari tumori maligni del fegato. In casi isolati questi tumori hanno determinato emorragie intra–addominali potenzialmente mortali. Nelle donne che assumono Contraccettivi Orali Combinati i tumori epatici devono essere presi in considerazione nella diagnosi differenziale di forte dolore alla parte superiore dell’addome, ingrossamento del fegato o segni di emorragia intra–addominale.

    Con l’uso dei Contraccettivi Orali Combinati a dosi più elevate (50 mcg di etinilestradiolo) il rischio di tumori endometriali e ovarici è ridotto. Resta da confermare se ciò si applichi anche ai Contraccettivi Orali Combinati C a dosaggio più basso.

    Altre condizioni

    La componente progestinica di CREDIGYNE è un antagonista dell’aldosterone con proprietà di risparmio del potassio. Nella maggior parte dei casi non sono da attendersi aumenti dei livelli di potassio. In uno studio clinico, tuttavia, in alcuni pazienti con compromissione renale lieve o moderata e uso concomitante di medicinali risparmiatori di potassio, i livelli di potassio nel siero sono aumentati leggermente, ma non significativamente, durante l’assunzione di drospirenone. Si raccomanda quindi di verificare il livello di potassio nel siero durante il primo ciclo di trattamento nelle pazienti che presentano insufficienza renale e valori pretrattamento di potassio nel siero nell’intervallo superiore di riferimento, in particolare durante l’uso concomitante di medicinali risparmiatori di potassio. Vedere anche paragrafo 4.5.

    Le donne che presentano ipertrigliceridemia o un’anamnesi familiare di tale malattia possono avere un rischio maggiore di pancreatite durante l’uso di Contraccettivi Orali Combinati.

    Anche se sono stati segnalati piccoli aumenti della pressione arteriosa in molte donne che assumono i Contraccettivi Orali Combinati, aumenti clinicamente rilevanti sono rari. Solo in questi rari casi è giustificata un’interruzione immediata dell’uso dei Contraccettivi Orali Combinati. Se, durante l’uso di un Contraccettivo Orale Combinato con preesistente ipertensione, valori di pressione arteriosa costantemente elevati o un aumento significativo della pressione arteriosa non rispondono adeguatamente al trattamento ipertensivo, il Contraccettivo Orale Combinato deve essere sospeso. Se appropriato, l’uso del Contraccettivo Orale Combinato può essere ripreso qualora si riescono a ottenere valori normali con una terapia antipertensiva.

    Durante la gravidanza e durante l’uso di Contraccettivi Orali Combinati è stata segnalata la comparsa o il peggioramento delle seguenti condizioni, ma non vi sono prove conclusive su un’associazione con l’uso dei Contraccettivi Orali Combinati: ittero e/o prurito correlato a colestasi; formazione di calcoli biliari; porfiria; lupus eritematoso sistemico; sindrome emolitica uremica; corea di Sydenham; herpes gestazionale; perdita di udito dovuta a otosclerosi.

    Nelle donne affette da angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

    Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere la sospensione dell’uso dei Contraccettivi Orali Combinati fino a normalizzazione dei marcatori di funzione epatica. La recidiva di ittero colestatico e/o di prurito correlato a colestasi, verificatisi in precedenza durante una gravidanza o un trattamento con steroidi sessuali, richiede l’interruzione dei Contraccettivi Orali Combinati.

    Anche se i Contraccettivi Orali Combinati possono avere effetto sulla resistenza periferica all’insulina e la tolleranza al glucosio, non vi sono prove a carico della necessità di modificare il regime terapeutico nelle donne diabetiche che usano Contraccettivi Orali Combinati a basse dosi (contenenti <0,05 mg di etinilestradiolo). Le donne diabetiche, tuttavia, devono essere monitorate attentamente, soprattutto all’inizio del trattamento con Contraccettivi Orali Combinati.

    Durante l’uso di Contraccettivi Orali Combinati sono stati segnalati casi di depressione endogena, epilessia, morbo di Crohn e colite ulcerosa.

    Possono occasionalmente verificarsi cloasmi, specialmente nelle donne con precedenti di cloasma gravidico. Le donne con tendenza ai cloasmi dovrebbero evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette durante l’uso di Contraccettivi Orali Combinati.

    Ogni compressa gialla di questo medicinale contiene 62 mg di lattosio, ogni compressa bianca ne contiene 89,5 mg. Le pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di lattasi o malassorbimento del glucosio/galattosio che assumono una dieta senza lattosio devono prendere in considerazione questo quantitativo.

    Esami/visite mediche

    Prima di iniziare o iniziare nuovamente l’assunzione di CREDIGYNE si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a CREDIGYNE rispetto ad altri Contraccettivi Ormonali Combinati (COC), i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi. La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

    Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse.

    Riduzione dell’efficacia

    L’efficacia dei Contraccettivi Orali Combinati può essere ridotta ad esempio nel caso in cui vengano dimenticate delle compresse (vedere paragrafo 4.2), in caso di disturbi gastrointestinali (vedere paragrafo 4.2) o di assunzione concomitante di altri medicinali (vedere paragrafo 4.5).

    Riduzione del controllo del ciclo

    Con tutti i Contraccettivi Orali Combinati possono verificarsi sanguinamenti irregolari (spotting o emorragia da sfaldamento), specialmente durante i primi mesi di utilizzo. La valutazione di eventuali sanguinamenti irregolari ha quindi significato solo dopo un periodo di adattamento di circa tre cicli.

    Se le irregolarità persistono o si verificano dopo cicli precedentemente normali, si devono prendere in considerazione cause non ormonali e sono opportune misure diagnostiche adeguate per escludere neoplasie o una gravidanza. Tali misure possono includere un raschiamento.

    In alcune donne può non verificarsi un sanguinamento da sospensione durante la fase placebo.Se il Contraccettivo Orale Combinato è stato assunto secondo le indicazioni descritte al paragrafo 4.2 è improbabile che si sia instaurata una gravidanza. Se però il Contraccettivo Orale Combinato non è stato assunto secondo queste indicazioni prima della prima emorragia da sospensione mancata o se sono mancate due emorragie da sospensione, si deve escludere una gravidanza prima di proseguire l’uso del Contraccettivo Orale Combinato.

    Gravidanza

    Gravidanza

    CREDIGYNE non è indicato in gravidanza.

    Se si dovesse verificare una gravidanza durante l’uso di CREDIGYNE è necessario sospendere immediatamente il medicinale. Studi epidemiologici estesi non hanno rivelato né un aumento del rischio di difetti congeniti nei bambini nati da donne che avevano usato Contraccettivi Orali Combinati prima della gravidanza né un effetto teratogeno quando i Contraccettivi Orali Combinati sono stati assunti involontariamente durante la gravidanza.

    Studi su animali hanno mostrato effetti indesiderati durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 5.3). In base a questi dati su animali, non si possono escludere effetti indesiderati dovuti all’azione ormonale dei principi attivi. L’esperienza generale con i Contraccettivi Orali Combinati durante la gravidanza, comunque, non ha fornito prove di reali effetti avversi sull’uomo.

    I dati disponibili riguardanti l’uso di CREDIGYNE durante la gravidanza sono troppo limitati per permettere conclusioni sugli effetti negativi di CREDIGYNE sulla gravidanza, la salute del feto o del neonato. Non sono disponibili dati epidemiologici in merito.

    Il maggior rischio di tromboembolia nel periodo dopo il parto, deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di CREDIGYNE (vedere paragrafo 4.2. e 4.4).

    Allattamento

    L’allattamento può essere influenzato dai Contraccettivi Orali Combinati in quanto essi possono ridurre la quantità e variare la composizione del latte materno. L’uso dei Contraccettivi Orali Combinati non è quindi generalmente raccomandato fino a completo svezzamento del bambino da parte della madre. Piccole quantità di steroidi contraccettivi e/o dei loro metaboliti possono essere escreti nel latte durante l’uso dei Contraccettivi Orali Combinati. Tali quantità possono avere effetti sul bambino.

    Effetti Collaterali

    Per gli effetti indesiderati gravi nelle utilizzatrici di Contraccettivi Ormonali Combinati vedere paragrafo 4.4.

    Durante l’uso di CREDIGYNE sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati.

    Classificazione per sistemi e organi Frequenza degli effetti indesiderati
      Comune Non comune Raro
      ≥1/100 <1/100, ≥1/1000 <1/1000
    Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità, asma
    Patologie psichiatriche Umore depresso    
    Patologie del sistema nervoso Cefalea    
    Patologie dell’orecchio e del labirinto     Ipoacusia
    Patologie vascolari Emicrania Ipertensione, ipotensione Trombombolismo venoso e arterioso
    Patologie gastrointestinali Nausea Vomito, Diarrea  
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Acne, eczema, prurito, alopecia Eritema nodoso, eritema multiforme
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disturbi del flusso mestruale, sanguinamento intermestruale, Dolore mammario; Dolorabilità mammaria, leucorrea, moniliasi vaginale Aumento del seno, alterazione della libido, vaginite Secrezione mammaria
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Ritenzione di liquidi, variazioni del peso corporeo  

    Descrizione di alcune reazioni avverse

    Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4.

    Nelle donne che utilizzano Contraccettivi Orali Combinati sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati gravi, che sono discussi al paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego:

    • Disturbi tromboembolici venosi

    • Disturbi tromboembolici arteriosi

    • Ipertensione

    • Tumori epatici

    • Presenza o aggravamento di condizioni la cui correlazione con l’uso di Contraccettivi Orali Combinati non è dimostrata: morbo di Crohn, colite ulcerosa, epilessia, emicrania, mioma uterino, porfiria, lupus eritematoso sistemico, herpes gestazionale, corea di Sydenham, sindrome emolitica uremica, ittero colestatico

    • Cloasma

    • Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere la sospensione dell’uso di Contraccettivi Orali Combinati fino a normalizzazione dei marcatori di funzione epatica

    • Nelle donne affette da angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

    La frequenza di diagnosi di carcinoma mammario è leggermente più alta tra le utilizzatrici di contraccettivi orali. Il carcinoma mammario è raro nelle donne di età inferiore a 40 anni per cui l’aumento è piccolo rispetto al rischio globale di tale tumore. La correlazione con l’uso dei Contraccettivi Orali Combinati è sconosciuta. Per maggiori informazioni, vedere paragrafi 4.3 e 4.4.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

    Eccipienti

    Compresse attive (compresse gialle):

    Nucleo della compressa:

    Lattosio monoidrato

    Amido di mais

    Amido pregelatinizzato (di mais)

    Crospovidone

    Povidone

    Polisorbato 80

    Magnesio stearato

    Rivestimento:

    Polivinil alcol parzialmente idrolizzato

    Titanio diossido (E171)

    Macrogol 3350

    Talco

    Ferro ossido giallo (E172)

    Compresse placebo (compresse bianche):

    Nucleo della compressa:

    Lattosio anidro

    Povidone

    Magnesio stearato

    Rivestimento:

    Polivinil alcol parzialmente idrolizzato

    Titanio diossido (E171)

    Macrogol 3350

    Talco

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.