Irbesartan acc (Accord healthcare italia srl)

Compresse rivestite 28cpr riv 150mg

da6.84 €
Principio attivo:Irbesartan
Gruppo terapeutico:Antagonisti dell'angiotensina ii, non associati
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione essenziale
  • diabete mellito di tipo
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    Posologia

    La dose iniziale e di mantenimento consueta raccomandata è di 150 mg giornaliera una volta al giorno, con o senza cibo. Irbesartan Accord alla dose di 150 mg una volta al giorno generalmente fornisce un migliore controllo della pressione sanguigna nell’arco delle 24 ore rispetto a 75 mg. Si potrebbe tuttavia prendere in considerazione l’inizio della terapia con 75 mg, particolarmente nei pazienti emodializzati e nei pazienti anziani di età superiore ai 75 anni.

    Nei pazienti che non sono adeguatamente controllati con 150 mg una volta al giorno, è possibile aumentare la dose di Irbesartan Accord a 300 mg o aggiungere altri medicinali antipertensivi. In particolare, l’aggiunta di un diuretico come idroclorotiazide ha dimostrato di avere un effetto additivo con Irbesartan Accord (vedere paragrafo 4.5).

    Nei pazienti ipertesi con diabete di tipo 2, la terapia deve essere iniziata alla dose di 150 mg di irbesartan una volta al giorno e gradualmente aumentata fino a 300 mg una volta al giorno come dose di mantenimento preferita per il trattamento della malattia renale.

    La dimostrazione del beneficio renale di Irbesartan Accord in pazienti ipertesi con diabete di tipo 2 è basata su studi nei quali irbesartan è stato utilizzato in aggiunta ad altri medicinali antipertensivi, al bisogno, per raggiungere la pressione sanguigna desiderata (vedere paragrafo 5.1).

    Popolazioni particolari

    Compromissione della funzionalità renale: non sono necessari aggiustamenti del dosaggio nei pazienti con funzionalità renale compromessa. Una dose iniziale inferiore (75 mg) deve essere presa in considerazione nei pazienti sottoposti ad emodialisi (vedere paragrafo 4.4).

    Ipovolemia intravascolare: l’ipovolemia e/o la deplezione sodica deve essere corretta prima della somministrazione di Irbesartan Accord.

    Compromissione della funzionalità epatica: non sono necessari aggiustamenti del dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata. Non ci sono esperienze cliniche in pazienti affetti da compromissione della funzionalità epatica grave.

    Pazienti anziani: sebbene sia necessario prendere in considerazione l’inizio della terapia con 75 mg nei pazienti di età superiore ai 75 anni, l’aggiustamento del dosaggio non è generalmente necessario per gli anziani.

    Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di irbesartan nei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.

    Modo di somministrazione

    Per uso orale.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • gravidanza
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • agenti
  • antipertensivi
  • ipotensivi
  • altri medicinali
  • beta–bloccanti
  • calcio
  • diuretici tiazidici
  • eparina
  • stati segnalati
  • litio
  • antinfiammatori
  • antagonisti dell’angiotensina
  • acido acetilsalicilico
  • antipertensivo
  • dopo
  • idroclorotiazide
  • state osservate interazioni
  • warfarin
  • rifampicina
  • digossina
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Ipovolemia intravascolare: l’ipotensione sintomatica, particolarmente dopo la prima dose, può verificarsi nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione sodica causate da terapia diuretica vigorosa, riduzione dell’apporto sodico nella dieta, diarrea o vomito. Tali condizioni devono essere corrette prima della somministrazione di Irbesartan Accord.

    Ipertensione renovascolare: esiste un aumento del rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale quando i pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria con unico rene funzionante sono trattati con medicinali che agiscono sul sistema renina–angiotensina–aldosterone. Sebbene ciò non sia documentato con Irbesartan Accord, un effetto simile deve essere anticipato con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II.

    Compromissione della funzionalità renale e trapianto renale: quando Irbesartan Accord viene utilizzato in pazienti con compromissione della funzionalità renale, è raccomandato un monitoraggio periodico dei livelli sierici del potassio e della creatinina, in caso di funzionalità renale scarsa. Non c’è esperienza relativa alla somministrazione di Irbesartan Accord in pazienti con trapianto renale recente.

    Pazienti ipertesi con diabete di tipo 2 e malattia renale: in un’analisi effettuata in uno studio su pazienti con malattia renale avanzata, gli effetti di irbesartan sugli eventi sia renali che cardiovascolari non sono risultati uniformi in tutti i sottogruppi. In particolare, sono risultati meno favorevoli nelle donne e nei soggetti non bianchi (vedere paragrafo 5.1).

    Iperkaliemia: come con altri medicinali che agiscono sul sistema renina–angiotensina–aldosterone, durante il trattamento con Irbesartan Accord può insorgere iperkaliemia, specialmente in presenza di compromissione della funzionalità renale, evidente proteinuria dovuta alla malattia renale diabetica e/o insufficienza cardiaca. Si raccomanda uno stretto monitoraggio del potassio sierico nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.5).

    Litio: l’associazione di litio e irbesartan non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).

    Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: come con altri vasodilatatori, speciale attenzione è indicata nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica, o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.

    Aldosteronismo primario: i pazienti con aldosteronismo primario non rispondono in genere ai medicinali antipertensivi che agiscono attraverso l’inibizione del sistema renina–angiotensina. L’uso di Irbesartan Accord non è pertanto raccomandato.

    Generali: nei pazienti in cui il tono vascolare e la funzionalità renale dipendono prevalentemente dall’attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone (ad es. i pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave o con malattia renale di base, inclusa la stenosi dell’arteria renale), il trattamento con gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina o con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II, che agiscono su questo sistema, è stato associato all’insorgenza di ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta. Come per qualsiasi antipertensivo, una riduzione eccessiva della pressione sanguigna in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cardiovascolare ischemica potrebbe causare un infarto del miocardio o un ictus.

    Come osservato per gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, irbesartan e gli altri antagonisti dell’angiotensina sono apparentemente meno efficaci nel ridurre la pressione sanguigna nei pazienti neri rispetto ai pazienti non neri, probabilmente a causa di una più alta prevalenza di condizioni a bassa renina nella popolazione ipertesa nera (vedere paragrafo 5.1).

    Gravidanza: la terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza.

    Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Popolazione pediatrica: irbesartan è stato studiato nelle popolazioni pediatriche tra i 6 ed i 16 anni di età, ma i dati attualmente disponibili sono insufficienti per sostenere un’estensione dell’uso nei bambini di età inferiore ai 16 anni fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati (vedere paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2).

    Lattosio: questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza:

    L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).

    L’uso degli AIIRA è contraindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.

    Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    È noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Allattamento: Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Irbesartan Accord durante l’allattamento, Irbesartan Accord non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

    Non è noto se irbesartan o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno.

    Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili nei ratti hanno mostrato l’escrezione di irbesartan o dei suoi metaboliti nel latte (per i dettagli vedere paragrafo 5.3).

    Fertilità:

    Irbesartan non ha avuto effetti sulla fertilità dei ratti trattati e sulla loro prole fino a livelli di dose che inducono i primi segni di tossicità parentale (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    Negli studi clinici controllati con placebo su pazienti ipertesi, l’incidenza totale degli eventi avversi nei soggetti trattati con irbesartan (56,2%) è stata sovrapponibile a quella rilevata nei soggetti trattati con il placebo (56,5%). Le interruzioni della terapia dovute ad effetti indesiderati clinici o di laboratorio sono state meno frequenti per i pazienti trattati con irbesartan (3,3%) che per quelli trattati con placebo

    (4,5%). L’incidenza degli eventi avversi non è dipesa da dose (nel range posologico raccomandato), sesso, età, razza o durata del trattamento.

    Nei pazienti diabetici ipertesi con microalbuminuria e funzione renale normale, capogiro e ipotensione ortostatici sono stati segnalati nello 0,5% (non comune) dei pazienti stessi, ma in eccesso rispetto al placebo.

    La seguente tabella presenta le reazioni avverse farmacologiche segnalate negli studi clinici controllati verso placebo nei quali 1.965 pazienti ipertesi hanno ricevuto irbesartan. Le voci contrassegnate con un asterisco (*) si riferiscono alle reazioni avverse che sono state ulteriormente segnalate in > 2% dei pazienti diabetici ipertesi con insufficienza renale cronica e proteinuria franca e in eccesso rispetto al placebo.

    La frequenza delle reazioni avverse elencate sotto è definita utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.

    Sono elencate anche le reazioni avverse ulteriormente segnalate dall’esperienza post–marketing. Tali reazioni avverse derivano da segnalazioni spontanee.

    Disturbi del sistema immunitario:

    Non nota: reazioni di ipersensibilità come angioedema, eruzione cutanea, orticaria

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

    Non nota: iperkaliemia

    Patologie del sistema nervoso:

    Comune: capogiro, capogiro ortostatico(*)

    Non nota: vertigine, cefalea

    Patologie dell’orecchio e del labirinto:

    Non nota: tinnito

    Patologie cardiache:

    Non comune: tachicardia

    Patologie vascolari:

    Comune: ipotensione ortostatica(*)

    Non comune: vampate

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

    Non comune: tosse

    Patologie gastrointestinali:

    Comune: nausea/vomito

    Non comune: diarrea, dispepsia/bruciore

    Non nota: disgeusia

    Patologie epatobiliari:

    Non comune: ittero

    Non nota: epatite, funzionalità epatica alterata

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Non nota: vasculite leucocitoclastica

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

    Comune: dolore muscoloscheletrico (*)

    Non nota: artralgia, mialgia (in alcuni casi associata ad aumento dei livelli plasmatici della creatina chinasi), crampi muscolari

    Patologie renali e urinarie:

    Non nota: funzione renale compromessa inclusi casi di insufficienza renale in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4)

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:

    Non comune: disfunzione sessuale

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

    Comune: affaticamento

    Non comune: dolore toracico

    Esami diagnostici:

    Molto comune: L’iperkaliemia (*) si è verificata più spesso nei pazienti diabetici trattati con irbesartan rispetto a quelli trattati con placebo. Nei pazienti diabetici ipertesi con microalbuminuria e funzione renale normale, l’iperkaliemia (≥ 5,5 mEq/l) si è verificata nel 29,4% dei pazienti nel gruppo irbesartan 300 mg e nel 22% dei pazienti nel gruppo placebo. Nei pazienti diabetici ipertesi con insufficienza renale cronica e proteinuria franca, l’iperkaliemia (≥ 5,5 mEq/l) si è verificata nel 46,3% dei pazienti nel gruppo irbesartan e nel 26,3% dei pazienti nel gruppo placebo.

    Comune: sono stati osservati comunemente aumenti significativi nella creatin chinasi plasmatica (1,7%) nei soggetti trattati con irbesartan. Nessuno di questi aumenti è stato associato ad eventi clinici muscoloscheletrici identificabili.

    Nell’1,7% dei pazienti ipertesi con malattia renale diabetica in stato avanzato trattati con irbesartan, è stata osservata una diminuzione dei valori dell’emoglobina (*), clinicamente non significativa.

    Popolazione pediatrica:

    In uno studio clinico randomizzato su 318 bambini ed adolescenti ipertesi, tra i 6 e i 16 anni di età, durante la fase in doppio cieco di tre settimane, si sono verificate le seguenti reazioni avverse: cefalea (7,9%), ipotensione (2,2%), capogiro (1,9%), tosse (0,9%). Nel periodo in aperto di 26 settimane di questo studio clinico, le più frequenti anomalie di laboratorio osservate sono state: incrementi della creatinina (6,5%) ed elevati valori di CK nel 2% dei bambini trattati.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Lattosio monoidrato

    Croscarmellosa sodica (E468)

    Cellulosa microcristallina (E460)

    Ipromellosa E5 (E464)

    Silice colloidale anidra (E551)

    Magnesio stearato (E572)

    Film di rivestimento

    Ipromellosa E5 (E464)

    Macrogol 400

    Lattosio monoidrato

    Titanio diossido (E171)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.