Meloxicam hex (Sandoz spa)

Compresse divisibili 30cpr 15mg

da6.02 €
Principio attivo:Meloxicam
Gruppo terapeutico:Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • osteoartrosi
  • artrite reumatoide
  • spondilite anchilosante
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    Posologia

    Posologia

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose più bassa, per la durata più breve necessaria a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Le necessità del paziente rispetto alla risoluzione dei sintomi e alla risposta alla terapia devono essere valutate periodicamente, soprattutto nei pazienti affetti da osteoartrite.

    Esacerbazioni dell’osteoartrosi: 7,5 mg al giorno.

    Se necessario, in assenza di miglioramento, la dose può essere aumentata fino a 15 mg al giorno.

    Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: 15 mg al giorno (vedere anche "Popolazioni speciali").

    In base alla risposta terapeutica, la dose può essere ridotta a 7,5 mg al giorno.

    Non superare la dose di 15 mg al giorno.

    Popolazioni speciali

    Pazienti anziani e pazienti ad alto rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 5.2):

    In caso di trattamento a lungo termine dell’artrite reumatoide e della spondilite anchilosante la dose raccomandata, nei pazienti anziani, risulta pari a 7,5 mg al giorno. I pazienti ad alto rischio di reazioni avverse devono iniziare il trattamento assumendo 7,5 mg al giorno (vedere paragrafo 4.4).

    Compromissione renale (vedere paragrafo 5.2):

    Per pazienti dializzati, affetti da grave insufficienza renale, la dose non deve superare 7,5 mg al giorno.

    Non sono necessarie riduzioni della dose nei pazienti con compromissione della funzione renale da lieve a moderata (per esempio pazienti con clearance della creatinina superiore a 25 ml/min). (Per quanto riguarda i pazienti con grave insufficienza renale non dializzati, vedere paragrafo 4.3).

    Compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2)

    Non sono necessarie riduzioni della dose nei pazienti con alterazioni della funzione epatica da lieve a moderata (Per quanto riguarda i pazienti la cui funzione epatica risulti gravemente compromessa, vedere paragrafo 4.3).

    Popolazione pediatrica

    Il meloxicam è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni (vedere paragrafo 4.3).

    Questo medicinale è disponibile in altri dosaggi, che potrebbero risultare più adeguati.

    Modo di somministrazione

    La dose totale giornaliera deve essere assunta in un’unica somministrazione durante i pasti, ingerita con acqua o altro liquido.

    Poiché i rischi associati all’uso del meloxicam possono aumentare in funzione della dose e della durata dell’esposizione, il medicinale deve essere assunto per il minor tempo possibile e alla dose giornaliera efficace più bassa. Le necessità del paziente rispetto alla risoluzione dei sintomi e alla risposta alla terapia devono essere valutate periodicamente, soprattutto nei pazienti affetti da osteoartrite.

    Controindicazioni
  • gravidanza
  • bambini
  • acido acetilsalicilico
  • asma
  • orticaria
  • emorragia gastrointestinale
  • perforazione
  • ulcera peptica
  • insufficienza renale
  • grave insufficienza cardiaca
  • bypass
  • eccipiente
  • ipersensibilità al principio attivo a uno qualsiasi degli eccipienti
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    Interazioni
  • interazione
  • acido acetilsalicilico
  • corticosteroidi
  • eparina
  • anticoagulanti
  • warfarin
  • antagonisti dell’angiotensina
  • diuretici
  • altri medicinali
  • antiipertensivi
  • agenti
  • antiipertensive
  • beta–bloccanti
  • antiipertensivo
  • prostaglandine
  • vasodilatatoria
  • ciclosporina
  • tacrolimus
  • litio
  • metotrexato
  • colestiramina
  • antiacidi
  • cimetidina
  • digossina
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    Avvertenze

    Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo usando la dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari, di seguito).

    La dose massima giornaliera raccomandata non deve essere superata in caso di insufficiente effetto terapeutico, né in caso di trattamento supplementare con FANS da aggiungere alla terapia in quanto può aumentare la tossicità, mentre il vantaggio terapeutico non è stato dimostrato. L’uso concomitante di Meloxicam Hexal e FANS, ivi compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi–2, deve essere evitato.

    Meloxicam non è appropriato per il trattamento dei pazienti che richiedono sollievo dal dolore acuto.

    In assenza di miglioramento dopo diversi giorni, il beneficio clinico del trattamento deve essere rivalutato.

    È necessario investigare possibili precedenti casi di esofagite, gastrite e/o ulcera peptica, allo scopo di accertarsi che siano completamente risolti prima di iniziare il trattamento con meloxicam. Si deve regolarmente fare particolare attenzione per l’eventuale insorgenza di una recidiva nei pazienti trattati con meloxicam e con una storia passata di questo tipo.

    Effetti gastrointestinali

    Durante il trattamento con tutti i FANS sono state segnalate emorragie, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali, che possono rivelarsi fatali. Esse possono manifestarsi in qualsiasi fase del trattamento, con o senza sintomi e in presenza o meno di un’anamnesi di gravi disturbi gastrointestinali.

    Nei pazienti con un’anamnesi di ulcera, particolarmente se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani i rischi di emorragie, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali aumentano con l’aumentare delle dosi di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la dose più bassa disponibile.

    In questi pazienti, così come in quelli che richiedono la somministrazione concomitante di basse dosi di acido acetilsalicilico o di altri farmaci inclini ad aumentare i rischi gastrointestinali (vedere sotto e il paragrafo 4.5), si deve considerare l’adozione di una terapia combinata con agenti protettivi (per esempio misoprostol o inibitori della pompa protonica).

    I pazienti con un’anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire ogni eventuale sintomo addominale insolito (specialmente le emorragie gastrointestinali), soprattutto durante le fasi iniziali del trattamento.

    Particolare cautela deve essere adottata dai pazienti che ricevono contemporaneamente altri medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazioni o emorragie, quali corticosteroidi orali, eparina come trattamento curativo o somministrata agli anziani, anticoagulanti del tipo warfarin, o altri farmaci antinfiammatori non steroidei, incluso acido acetilsalicilico somministrato a dosi come anti–infiammatorio (≥ 1 g come singola dose o ≥ 3 g come dose totale), inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antipiastrinici, come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).

    Nel caso insorgano emorragie o ulcerazioni gastrointestinali, i pazienti che ricevono Meloxicam Hexal devono sospendere il trattamento.

    Si raccomanda di somministrare con cautela i FANS ai pazienti con un’anamnesi di patologie gastrointestinali (colite ulcerativa, morbo di Crohn), poiché le loro condizioni potrebbero peggiorare (vedere paragrafo 4.8).

    Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

    I pazienti con un’anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia in forma lieve o moderata devono essere monitorati e consigliati adeguatamente, poiché la terapia a base di FANS è stata associata a ritenzione idrica ed edema.

    Per i pazienti a rischio si raccomanda un monitoraggio clinico della pressione sanguigna al basale e in particolare all’inizio del trattamento con meloxicam.

    Gli studi clinici e i dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS incluso meloxicam (in particolare a dosi elevate e nell’ambito di trattamenti a lungo termine) può essere associato a un live aumento del rischio di episodi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus). Non esistono dati sufficienti per escludere tale rischio con l’uso di meloxicam.

    I pazienti affetti da ipertensione incontrollata, insufficienza cardiaca congestizia, malattia cardiaca ischemica comprovata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con meloxicam solo dopo un’attenta valutazione. Simili considerazioni devono essere fatte anche prima di iniziare il trattamento a lungo termine di pazienti con fattori di rischio per la malattia cardiovascolare (per esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e fumo).

    Reazioni cutanee

    Con l’uso di meloxicam sono state segnalate reazioni cutanee potenzialmente letali incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN).

    I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il più alto rischio di insorgenza di SJS, dermatite esfoliativa o TEN si ha nelle prime settimane di trattamento.

    Se si verificano i sintomi o i segni di dermatite esfoliativa, SJS o TEN (per esempio eruzione cutanea progressiva spesso con vesciche o lesioni della mucosa) o qualsiasi altro segno di ipersensibilità, il trattamento con meloxicam deve essere sospeso.

    I migliori risultati nella gestione di queste reazioni si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione è associata ad una migliore prognosi.

    Se il paziente ha sviluppato dermatite esfoliativa, SJS o TEN con l’uso di meloxicam, meloxicam non deve essere più riutilizzato in questo paziente. Alla prima comparsa di eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità il trattamento con meloxicam deve essere interrotto.

    Parametri della funzione epatica e renale

    Come per la maggior parte dei FANS, sono stati riportati aumenti occasionali dei livelli di transaminasi, aumenti della bilirubina serica o di altri parametri relativi alla funzione epatica, oltre a incrementi della creatinina serica e dell’azoto ureico nel sangue e ad altre alterazioni delle analisi di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si è trattato di anomalie lievi e transitorie; se tuttavia queste dovessero rivelarsi significative o persistenti, il trattamento con meloxicam deve essere interrotto e sarà necessario adottare opportune misure investigative.

    Insufficienza renale

    Inibendo l’effetto vasodilatatore delle prostaglandine renali, i FANS potrebbero provocare insufficienza renale, riducendo la filtrazione glomerulare. Questo evento avverso è dose–dipendente; all’inizio del trattamento, oppure in seguito a un aumento della dose, si raccomanda di monitorare attentamente la diuresi e la funzione renale dei pazienti affetti dai seguenti fattori di rischio:

    – età avanzata

    – trattamento concomitante con ACE–inibitori, antagonisti dell’angiotensina II, sartani, diuretici (vedere paragrafo 4.5)

    – ipovolemia (qualunque sia la causa)

    – insufficienza cardiaca congestizia

    – insufficienza renale

    – sindrome nefrotica

    – lupus nefrite

    – grave disfunzione epatica (albumina serica < 25 g/l o punteggio di Child–Pugh ≥ 10)

    In rari casi i FANS possono essere la causa di nefrite interstiziale, glomerulonefrite, necrosi midollare renale o sindrome nefrotica.

    La dose di meloxicam in pazienti affetti da insufficienza renale allo stadio terminale in emodialisi non deve essere superiore a 7,5 mg. Non è richiesta alcuna riduzione della dose nei pazienti con lieve o moderata compromissione renale (ad esempio in pazienti con una clearance della creatinina superiore a 25 ml/min).

    Ritenzione di sodio, potassio e acqua

    Induzione di ritenzione di sodio, potassio e acqua e interferenze con l’effetto natriuretico dei diuretici possono verificarsi con i FANS. Inoltre si può verificare una diminuzione dell’effetto antipertensivo dei farmaci antiipertensivi (vedere paragrafo 4.5). Di conseguenza, edema, insufficienza cardiaca o ipertensione possono precipitare o aggravarsi in pazienti sensibili. È quindi necessario un monitoraggio clinico per i pazienti a rischio (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).

    Iperkaliemia

    Il diabete o un trattamento concomitante noto per aumentare la kaliemia possono favorire l’insorgere di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.5). In questi casi si deve effettuare un monitoraggio dei livelli di potassio.

    Altre avvertenze e precauzioni

    Le reazioni avverse vengono spesso tollerate meno dagli anziani e dagli individui deboli o indeboliti, che richiedono pertanto un monitoraggio attento. Come per altri FANS, si raccomanda particolare attenzione negli anziani, spesso affetti da compromissione renale, epatica o cardiaca. I pazienti anziani presentano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare emorragie e perforazioni gastrointestinali, che potrebbero rivelarsi fatali (vedere paragrafo 4.2).

    La massima dose quotidiana raccomandata non deve essere superata nel caso di effetto terapeutico insufficiente, così come non deve essere aggiunto alla terapia alcun altro FANS: questo potrebbe infatti aumentare la tossicità, a fronte di un vantaggio terapeutico non accertato. Trascorsi alcuni giorni senza miglioramenti si deve riconsiderare il beneficio clinico del trattamento.

    Meloxicam Hexal, come qualsiasi altro FANS, potrebbe mascherare i sintomi di un’infezione sottostante.

    L’uso di meloxicam, come qualsiasi altro farmaco noto per inibire la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine, potrebbe compromettere la fertilità femminile e non è pertanto raccomandato nelle donne che cercano di concepire. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire, oppure in quelle sottoposte a indagini relative a una presunta infertilità, si deve considerare l’opportunità di sospendere il trattamento con meloxicam.

    Meloxicam deve essere somministrato con cautela ai pazienti sofferenti di, o con un’anamnesi di, asma bronchiale, poiché in questi pazienti esiste la possibilità che i FANS provochino broncospasmo.

    Il medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’inibizione della sintesi delle prostaglandine potrebbe provocare effetti avversi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Alcuni studi epidemiologici hanno rivelato un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari, che si ritiene aumenti in funzione delle dosi e della durata della terapia, subisce un incremento da meno dell’1% a circa l’1,5%. Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha provocato un aumento della perdite pre– e post–impianto e della mortalità embrio–fetale. Inoltre, nel caso di animali sottoposti a somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico, è stato riscontrato un incremento dell’incidenza di malformazioni di vario tipo, comprese quelle cardiovascolari.

    Nel corso del primo e del secondo trimestre di gravidanza il meloxicam non deve essere somministrato se non è strettamente necessario. Se il meloxicam viene assunto da una donna che sta cercando di concepire, oppure si trova nel primo o nel secondo trimestre di gravidanza, sia la dose sia la durata del trattamento devono essere quanto più limitate possibile.

    Nel corso del terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto ai seguenti rischi:

    – tossicità cardiopolmonare (che provoca la chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

    – disfunzione renale, che potrebbe degenerare in insufficienza renale con oligoidroamnios.

    Al termine della gravidanza la madre e il neonato possono essere esposti ai seguenti rischi:

    – possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che potrebbe verificarsi anche in seguito a basse dosi;

    – inibizione delle contrazioni uterine, con conseguente ritardo o prolungamento del parto.

    Il meloxicam è pertanto controindicato nel corso del terzo trimestre di gravidanza.

    Allattamento

    Mentre non esiste alcuna esperienza specifica per il meloxicam, i FANS sono tuttavia noti per essere in grado di passare nel latte materno. La somministrazione non è pertanto raccomandata nel caso di madri che allattino al seno.

    Effetti Collaterali

    a) Descrizione generale

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un piccolo aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).

    Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati riportati in associazione al trattamento con FANS.

    I più comuni effetti avversi osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatali, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). In seguito a somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego). Meno frequentemente è stata osservata gastrite.

    La frequenza delle reazioni avverse al farmaco, riportata di seguito, si basa sul corrispondente riscontro in 27 sperimentazioni cliniche con un trattamento della durata di almeno 14 giorni. Le informazioni derivano da sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto 15197 pazienti, sottoposti a trattamento con dosi giornaliere orali di compresse di meloxicam da 7,5 o da 15 mg per un periodo fino a un anno.

    Sulla base dei rapporti ricevuti riguardanti la somministrazione del prodotto dopo la sua commercializzazione, sono stati inclusi gli eventi avversi al farmaco che potrebbero essere associati all’assunzione di meloxicam.

    Le reazioni avverse sono state classificate in base alla frequenza, utilizzando la seguente convenzione:

    Molto comune (≥ 1/1O); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    b) Tabella delle reazioni avverse

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non comune: anemia

    Raro: alterazioni della conta ematica (inclusa conta differenziale dei globuli bianchi), leucopenia, trombocitopenia

    Sono stati segnalati casi molto rari di agranulocitosi (vedere paragrafo c)

    Disturbi del sistema immunitario

    Non comune: altre reazioni allergiche oltre a reazioni anafilattiche o anafilattoidi

    Non nota: shock anafilattico, reazione anafilattica, reazione anafilattoide

    Disturbi psichiatrici

    Raro: disturbi dell’umore, insonnia e incubi

    Non nota: stato confusionale, disorientamento

    Patologie del sistema nervoso

    Comune: sensazione di testa leggera, cefalea

    Non comune: capogiri, sopore, sonnolenza

    Patologie dell’occhio

    Raro: disturbi della vista, compresa visione offuscata, congiuntivite

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: vertigini

    Raro: tinnito

    Patologie cardiache

    Raro: palpitazioni

    È stata segnalata insufficienza cardiaca in associazione a trattamento con FANS

    Patologie vascolari

    Non comune: ipertensione (vedere paragrafo 4.4), vampate

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Raro: asma in soggetti allergici all’acido acetilsalicilico o ad altri FANS

    Patologie gastrointestinali

    Molto comune: dispepsia, nausea, vomito, dolori addominali, costipazione, flatulenza, diarrea.

    Non comune: emorragia gastrointestinale occulta o macroscopica, stomatite, gastrite, eruttazione

    Raro: colite, ulcera gastroduodenale, esofagite

    Molto raro: perforazione gastrointestinale

    Emorragia, ulcera e perforazione gastrointestinale possono essere gravi e potenzialmente fatali, soprattutto nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).

    Melena, ematemesi ed esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4) sono state riscontate a seguito della somministrazione.

    Patologie epatobiliari

    Non comune: disfunzione epatica (es. aumento delle transaminasi o della bilirubina)

    Molto raro: epatite

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comune: angioedema, prurito, eruzione cutanea

    Raro: gravi reazioni avverse cutanee (SCARs): sono state segnalate Sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4), dermatite esfoliativa, orticaria

    Molto raro: dermatite bollosa, eritema multiforme

    Non nota: reazione di fotosensibilità

    Patologie renali ed urinarie

    Non comune: ritenzione idrica e sodica, ipercalemia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5), test di funzionalità renale anormali (aumento della creatinina sierica e/o dell’urea ematica)

    Molto raro: insufficienza renale acuta in pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4)

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non comune: edema, incluso edema degli arti inferiori

    c) Informazioni relative a gravi reazioni avverse individuali e/o che si verificano di frequente

    Sono stati segnalati casi molto rari di agranulocitosi in pazienti trattati con meloxicam e con altri medicinali potenzialmente mielotossiche (vedere paragrafo 4.5).

    d) Reazioni avverse non ancora osservate in relazione al prodotto, ma che in genere si considerano attribuibili ad altri composti della stessa classe

    Lesioni organiche renali, probabilmente destinate a provocare un’insufficienza renale acuta: sono stati segnalati casi molto rari di nefrite interstiziale, necrosi tubulare acuta, sindrome nefrotica e necrosi papillare (vedere paragrafo 4.4).

    Eccipienti

    Amido di mais

    Amido di mais pregelatinizzato

    Silice colloidale anidra

    Sodio citrato

    Lattosio monoidrato

    Cellulosa microcristallina

    Magnesio stearato.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.