Mobic 15 (Boehringer ingelheim it.spa)

Compresse divisibili 30cpr div 15mg

da8.03 €
Principio attivo:Meloxicam
Gruppo terapeutico:Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • stati acuti dolorosi nell’osteoartrosi
  • artrite reumatoide
  • spondilite anchilosante
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    Posologia

    Uso orale

    La dose totale giornaliera deve essere assunta in un’unica somministrazione, ingerita con acqua o altro liquido, durante i pasti.

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Il sollievo sintomatico del paziente e la risposta alla terapia devono essere ri–valutati periodicamente, soprattutto nei pazienti con osteoartrite.

    Stati acuti dolorosi nell’osteoartrosi: mezza compressa al giorno (7,5 mg/die).

    Se necessario, in assenza di miglioramento, la posologia può essere aumentata ad una compressa al giorno (15 mg/die).

    – Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: una compressa al giorno (15 mg/die).

    (Vedere anche il paragrafo seguente "Particolari gruppi di pazienti)"

    In funzione della risposta terapeutica, la dose può essere ridotta a mezza compressa al giorno (7,5 mg/die).

    Non superare la dose di 15 mg AL GIORNO.

    Particolari gruppi di pazienti

    Pazienti anziani e pazienti ad elevato rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 5.2):

    Nei pazienti anziani la dose raccomandata per il trattamento a lungo termine di artrite reumatoide e spondilite anchilosante è di 7,5 mg/die.

    I pazienti ad elevato rischio di reazioni avverse devono iniziare la terapia con un dosaggio di 7,5 mg/die (vedere paragrafo 4.4).

    Compromissione renale (vedere paragrafo 5.2):

    Per pazienti dializzati affetti da grave insufficienza renale, non deve essere superata la posologia di 7,5 mg/die.

    Non è necessario ridurre il dosaggio in pazienti con compromissione renale lieve o moderata (es. pazienti con livelli di clearance della creatinina superiori a 25 ml/min). (Per i pazienti non dializzati con grave insufficienza renale, vedere paragrafo 4.3)

    Compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2):

    Non è necessario ridurre il dosaggio in pazienti con compromissione epatica lieve o moderata. (Per i pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa vedere paragrafo 4.3).

    Bambini e adolescenti:

    Mobic 15 mg compresse è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni (vedere paragrafo 4.3).

    Questo medicinale è disponibile in altri dosaggi che possono essere più appropriati.

    Controindicazioni
  • gravidanza
  • allattamento
  • bambini
  • età inferiore ai 16 anni
  • acido acetilsalicilico
  • asma
  • orticaria
  • perforazione
  • ulcera peptica
  • emorragia
  • insufficienza renale
  • insufficienza cardiaca
  • grave insufficienza
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    Interazioni
  • stati effettuati studi di interazione
  • diuretici
  • anti–infiammatori non steroidei
  • eparine
  • ciclosporina
  • tacrolimus
  • trimetoprim
  • acido acetilsalicilico
  • corticosteroidi
  • eparina
  • anticoagulanti
  • warfarin
  • antipertensivi
  • agenti
  • dopo
  • beta–bloccanti
  • antipertensivo
  • prostaglandine
  • vasodilatatorio
  • altri medicinali
  • litio
  • metotressato
  • antinfiammatori
  • colestiramina
  • antiacidi
  • cimetidina
  • digossina
  • sali di potassio
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    Avvertenze

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).

    In caso di un insufficiente effetto terapeutico, la dose massima giornaliera raccomandata non deve essere superata, né si deve assumere in aggiunta un altro FANS, in quanto ciò può aumentare la tossicità, senza peraltro alcun vantaggio terapeutico dimostrato. L’utilizzo di meloxicam in associazione a FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclo–ossigenasi 2, deve essere evitato.

    Meloxicam non è indicato per il trattamento di pazienti che richiedono sollievo dal dolore acuto.

    Se non si verifica un miglioramento dopo diversi giorni, il beneficio clinico del trattamento deve essere rivalutato.

    Prima di iniziare il trattamento con meloxicam va valutata ogni eventuale storia di esofagite, gastrite e/o ulcera peptica con lo scopo di accertare la relativa guarigione. Occorre controllare abitualmente la possibile insorgenza di recidive in seguito a trattamento con meloxicam in pazienti con tali precedenti.

    Effetti gastrointestinali

    Sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali, sono stati riportati con l’utilizzo di tutti i FANS in qualsiasi momento del trattamento, con o senza sintomi prodromi od una pregressa storia di gravi eventi gastrointestinali.

    Il rischio di sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione aumenta insieme alla dose di FANS, in pazienti con storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e nei pazienti anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con il minor dosaggio disponibile. Deve essere presa in considerazione una terapia di associazione con agenti protettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) per questi pazienti ed anche per quelli che assumono in concomitanza bassi dosaggi di aspirina od altri farmaci che analogamente aumentano il rischio gastrointestinale (vedere di seguito e paragrafo 4.5).

    I pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riportare ogni sintomo addominale insolito (soprattutto sanguinamento gastrointestinale) specialmente nelle fasi iniziali del trattamento.

    L’associazione con meloxicam non è raccomandata nei pazienti in trattamento concomitante con medicinali che possano aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento quali l’eparina come trattamento o somministrata in geriatria, gli anticoagulanti come il warfarin, altri medicinali anti–infiammatori non steroidei, o l’acido acetilsalicilico somministrato a dosi ≥ 500 mg come singola somministrazione o ≥ 3 g come quantità totale giornaliera (vedere paragrafo 4.5).

    Qualora si verifichi sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumano meloxicam, il trattamento deve essere sospeso.

    I FANS devono essere somministrati con cautela a pazienti con storia di patologie gastrointestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché queste condizioni possono peggiorare (vedere paragrafo 4.8 – Effetti indesiderati).

    Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

    Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.

    Si raccomanda il monitoraggio clinico della pressione sanguigna per i pazienti a rischio al basale e particolarmente durante la fase iniziale del trattamento con meloxicam.

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS incluso meloxicam (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escludere un rischio simile per meloxicam.

    I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con meloxicam soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).

    Reazioni cutanee

    Con l’uso di meloxicam sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN). I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il più alto rischio d’insorgenza di SJS o TEN si manifesta nelle prime settimane di trattamento.

    Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo, frequentemente associato a vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento con meloxicam deve essere sospeso.

    I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una sospensione precoce è associata ad una migliore prognosi.

    Se, con l’uso di meloxicam, il paziente ha sviluppato SJS o TEN, meloxicam non deve essere più riutilizzato in questo paziente.

    Parametri di funzionalità epatica e renale

    Come per la maggior parte dei FANS, sono stati occasionalmente osservati aumenti dei valori delle transaminasi sieriche, della bilirubina sierica o di altri parametri di funzionalità epatica, così come aumenti della creatinina sierica e della concentrazione ematica di azoto ureico e altre alterazioni di parametri di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si è trattato di alterazioni lievi e transitorie. In caso di alterazioni significative o persistenti, si deve interrompere il trattamento con meloxicam e prescrivere esami appropriati.

    Insufficienza renale funzionale

    I FANS inibendo l’effetto vasodilatatore delle prostaglandine renali, possono indurre insufficienza renale funzionale per riduzione della filtrazione glomerulare. Questo evento avverso è dose dipendente. All’inizio del trattamento, o dopo un incremento di posologia, si raccomanda un attento controllo della diuresi e della funzionalità renale in pazienti con i seguenti fattori di rischio:

    –  età avanzata

    –  trattamenti concomitanti con farmaci quali ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II, sartani, diuretici (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione)

    –  ipovolemia (indipendentemente dalla causa)

    –  insufficienza cardiaca congestizia

    –  insufficienza renale

    –  sindrome nefrotica

    –  nefropatia in corso di Lupus nefropatico

    –  grave disfunzione epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio di Child–Pugh ≥10)

    In rari casi i FANS possono essere la causa di nefrite interstiziale, glomerulonefrite, necrosi renale midollare o sindrome nefrotica.

    La dose di meloxicam in pazienti con insufficienza renale all’ultimo stadio, sottoposti ad emodialisi non deve essere superiore a 7,5 mg. Non è richiesta una riduzione della dose in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (cioè in pazienti con clearance della creatinina superiore a 25 ml/min).

    Ritenzione di sodio, potassio ed acqua

    Con la somministrazione di FANS si possono verificare ritenzione di sodio, potassio ed acqua e interferenza con gli effetti natriuretici dei diuretici e inoltre calo dell’effetto antipertensivo dei medicinali antipertensivi (vedere paragrafo 4.5). Conseguentemente in pazienti sensibili edema, insufficienza cardiaca o ipertensione possono precipitare o peggiorare. È pertanto necessario un monitoraggio clinico per i pazienti a rischio (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).

    Iperkaliemia

    L’iperkaliemia può essere favorita dal diabete o da terapie concomitanti che notoriamente aumentano la concentrazione di potassio nel sangue (vedere paragrafo 4.5). In questi casi deve essere effettuato un regolare controllo dei valori di potassio.

    Associazione con pemetrexed

    Nei pazienti affetti da insufficienza renale lieve e moderata in terapia con pemetrexed, il trattamento con meloxicam deve essere interrotto per almeno 5 giorni prima, il giorno stesso e per almeno 2 giorni dopo la somministrazione di pemetrexed (vedere paragrafo 4.5).

    Altre avvertenze e precauzioni

    Le reazioni avverse sono spesso meno tollerate nei pazienti anziani, deboli o debilitati, che devono quindi essere mantenuti sotto stretto controllo. Come per gli altri FANS, è necessaria la massima prudenza nel trattamento di pazienti anziani, che spesso presentano alterazioni della funzionalità renale, epatica e cardiaca. I pazienti anziani presentano una maggior frequenza di reazioni avverse ai FANS soprattutto sanguinamento e perforazione gastrointestinali che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).

    Meloxicam, come qualsiasi altro FANS, può celare i sintomi di una malattia infettiva in corso.

    L’uso di meloxicam può ridurre la fertilità femminile e non è raccomandato alle donne che intendono concepire. Nelle donne che presentano difficoltà a concepire o che si stanno sottoponendo ad indagini per l’infertilità, l’eventualità di sospendere la terapia con meloxicam deve essere presa in considerazione (vedere paragrafo 4.6).

    Le compresse di Mobic 15 mg contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp–lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Fertilità

    L’uso di meloxicam, così come qualsiasi altro medicinale noto per inibire la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine, può ridurre la fertilità femminile e non è raccomandato alle donne che intendono concepire. Nelle donne che presentano difficoltà a concepire o che si stanno sottoponendo ad indagini per l’infertilità, l’eventualità di sospendere la terapia con meloxicam deve essere presa in considerazione.

    Gravidanza

    L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati derivanti da studi epidemiologici suggeriscono un incremento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all’inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è incrementato da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con l’incremento della dose e della durata della terapia. Negli animali la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha determinato un aumento della perdita pre– e post– impianto e sono stati riportati effetti letali sull’embrione e sul feto. Inoltre è stato riportato un aumento della incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi.

    Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza meloxicam non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se meloxicam è somministrato a donne che intendano concepire o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza la dose deve essere mantenuta la più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:

    – tossicità a livello cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare)

    – disfunzione renale, che può peggiorare fino a insufficienza renale con oligo–idroamniosi.

    Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono essere esposti ai seguenti rischi:

    – possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosaggi molto bassi

    – inibizione delle contrazioni uterine che possono determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio di parto.

    Di conseguenza la somministrazione di meloxicam è controindicata durante il terzo trimestre di gravidanza.

    Allattamento

    Sebbene non esista un’esperienza specifica su meloxicam, è noto che i FANS sono escreti nel latte materno. Per tale ragione non è raccomandato l’uso durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    a) Descrizione Generale

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).

    In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.

    Gli eventi avversi più comunemente riportati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatali soprattutto nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4). Nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione della colite e morbo di Crohn’s (vedere paragrafo 4.4) sono stati riportati in seguito alla somministrazione. La gastrite è stata riportata meno frequentemente.

    Sono stati riportati gravi effetti indesiderati cutanei (Severe cutaneous adverse reactions, SCAR): sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4).

    Le frequenze sotto elencate si basano sulla corrispondente frequenza degli eventi avversi riportati in 27 studi clinici con una durata di trattamento di almeno 14 giorni. Le informazioni si basano su studi clinici condotti su 15.197 pazienti che sono stati trattati con dosi giornaliere di 7,5 o 15 mg di meloxicam come compresse o capsule, per un periodo fino ad un anno.

    Sono incluse le reazioni avverse emerse dai report ricevuti in relazione alla somministrazione del medicinale commercializzato.

    Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza secondo la seguente scala convenzionale:

    Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000,< 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    b) Tabella delle reazioni avverse

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non comune: anemia

    Raro: alterazioni della crasi ematica (inclusa la conta differenziale dei globuli bianchi) leucocitopenia, trombocitopenia

    Molto raro: sono stati riportati casi di agranulocitosi (vedere sezione c)

    Disturbi del sistema immunitario

    Non comune: reazioni allergiche all’infuori di reazioni anafilattiche o anafilattoidi

    Non nota: reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi

    Disturbi psichiatrici

    Raro: alterazione dell’umore, incubi

    Non nota: stato confusionale, disorientamento

    Patologie del sistema nervoso

    Comune: cefalea

    Non comune: vertigini, torpore

    Patologie dell’occhio

    Raro: disturbi visivi compresa visione offuscata, congiuntivite

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: vertigini

    Raro: tinnitus

    Patologie cardiache

    Raro: palpitazioni

    È stata riportata insufficienza cardiaca in associazione al trattamento con i FANS.

    Patologie vascolari

    Non comune: aumento della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4), vampate

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Raro: insorgenza di attacchi d’asma in alcuni individui allergici all’aspirina o ad altri FANS

    Patologie gastrointestinali

    Molto comune: eventi avversi gastrointestinali come dispepsia, nausea, vomito, dolori addominali, stipsi, flatulenza, diarrea

    Non comune: Sanguinamento gastrointestinale occulto o macroscopico, stomatite, gastrite, eruttazione

    Raro: colite, ulcera gastroduodenale, esofagite

    Molto raro: perforazione gastrointestinale

    Emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione possono talvolta essere gravi e potenzialmente fatali specie nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4)

    Patologie epatobiliari

    Non comune: disturbo della funzionalità epatica (es. aumento delle transaminasi o bilirubina)

    Molto raro: epatite

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comune: angioedema, prurito, rash cutaneo

    Raro: sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica, orticaria

    Molto raro: dermatite bollosa, eritema multiforme

    Non nota: reazioni di fotosensibilizzazione

    Patologie renali e urinarie

    Non comune: ritenzione di sodio e idrica, iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego e paragrafo 4.5), test alterati di funzionalità renale (aumento della creatinina nel siero e/o urea nel siero)

    Molto raro: insufficienza renale acuta in pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4)

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non comune: edema incluso edema agli arti inferiori

    c ) Informazioni relative a reazioni avverse individuali gravi e/o frequentemente osservate

    Sono stati riportati casi molto rari di agranulocitosi in pazienti trattati con meloxicam in associazione ad altri medicinali potenzialmente mielotossici (vedere paragrafo 4.5).

    d) Reazioni avverse che non sono ancora state osservate in relazione al prodotto, ma che sono generalmente attribuibili agli altri componenti della stessa classe

    Lesione organica renale che può portare a insufficienza renale acuta: sono stati riportati casi molto rari di nefrite interstiziale, necrosi acuta tubulare, sindrome nefrotica e necrosi papillare (vedere paragrafo 4.4).

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Sodio citrato, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, povidone K25, silice colloidale anidra, crospovidone, magnesio stearato.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.