Rubira (Sandoz spa)

Compresse rivestite 21cpr riv 3mg+0,02mg

da11.70 €
Principio attivo:Drospirenone/etinilestradiolo
Gruppo terapeutico:Contraccettivi ormonali sistemici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
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Posologia

Via di somministrazione: uso orale.

Come prendere RUBIRA

Le compresse devono essere assunte ogni giorno all’incirca alla stessa ora, se necessario con una piccola quantità di liquido, nell’ordine mostrato sulla confezione blister, una al giorno per 21 giorni consecutivi. L’assunzione delle confezioni successive deve iniziare dopo un intervallo di 7 giorni senza compresse, durante il quale solitamente si verifica un’emorragia da sospensione. Essa generalmente inizia 2-3 giorni dopo l’ultima compressa e può non essere ancora terminata prima dell’inizio della confezione successiva.

Come iniziare ad assumere RUBIRA

•  Nessun uso precedente di contraccettivo ormonale (nel mese precedente)

L’assunzione delle compresse deve iniziare il 1° giorno del ciclo naturale della donna (cioè il primo giorno delle mestruazioni).

•  Passaggio da un metodo contraccettivo ormonale combinato (contraccettivo orale combinato (COC), anello vaginale o cerotto transdermico)

L’assunzione di RUBIRA deve iniziare preferibilmente il giorno successivo all’ultima compressa attiva (l’ultima compressa contenente i principi attivi) del precedente contraccettivo orale combinato, e al massimo il giorno successivo al termine dell’intervallo usuale privo di compresse o dopo l’ultima compressa placebo del precedente contraccettivo orale. Nel caso in cui sia stato usato un anello vaginale o un cerotto transdermico, l’assunzione di RUBIRA deve iniziare preferibilmente il giorno della rimozione e al massimo quando deve essere effettuata l’applicazione successiva.

•  Passaggio da un metodo a base di solo progestinico (pillola a base di solo progestinico, iniezione, impianto) o da un sistema intrauterino a rilascio di progestinico (IUS)

Il passaggio dalla pillola a base di solo progestinico può essere effettuato in qualsiasi giorno (da un impianto o da un IUS il giorno della sua rimozione, da un iniettabile quando deve essere effettuata l’iniezione successiva) ma in tutti questi casi la donna deve usare in aggiunta un metodo di barriera per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse.

•  Dopo un aborto avvenuto nel primo trimestre

L’assunzione può iniziare immediatamente. In questo caso non è necessario prendere alcuna misura contraccettiva aggiuntiva.

•  Dopo il parto o un aborto avvenuto nel secondo trimestre

L’assunzione deve iniziare tra il 21° e il 28° giorno dopo il parto o dopo un aborto avvenuto nel secondo trimestre. Se l’assunzione inizia più tardi, è opportuno usare in aggiunta un metodo di barriera per i primi 7 giorni. Se si fossero avuti nel frattempo rapporti sessuali, prima di iniziare effettivamente l’assunzione del contraccettivo orale combinato si deve escludere una gravidanza o si deve attendere la comparsa della prima mestruazione.

Per le donne che allattano, vedere paragrafo 4.6.

Gestione delle compresse dimenticate

Se sono trascorse meno di 12 ore dall’ora di assunzione abituale di qualsiasi compressa, la protezione contraccettiva non è ridotta. La donna deve prendere la compressa appena se ne ricorda e deve continuare a prendere le altre compresse all’ora abituale.

Se sono trascorse più di 12 ore dall’ora di assunzione abituale di qualsiasi compressa, la protezione contraccettiva può essere ridotta. La gestione delle compresse dimenticate può essere guidata dalle due regole basilari seguenti:

1)  l’assunzione delle compresse non deve mai essere interrotta per più di 7 giorni

2)  sono necessari 7 giorni di assunzione ininterrotta delle compresse per ottenere una soppressione adeguata dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio.

Nella pratica quotidiana si può quindi consigliare quanto segue:

Settimana 1

Prendere l’ultima compressa dimenticata appena ci si ricorda di farlo, anche se ciò significa prendere due compresse contemporaneamente. Continuare ad assumere le compresse all’ora abituale. Usare per i successivi 7 giorni un metodo di barriera aggiuntivo, quale un profilattico. Nel caso si siano avuti rapporti sessuali nei 7 giorni precedenti, esiste la possibilità che si sia instaurata una gravidanza. Quanto maggiore è il numero di compresse dimenticate e quanto più tale dimenticanza è vicina all’intervallo usuale senza compresse, tanto più elevato sarà il rischio di una gravidanza.

Settimana 2

Prendere l’ultima compressa dimenticata appena ci si ricorda di farlo, anche se ciò significa prendere due compresse contemporaneamente. Continuare ad assumere le compresse all’ora abituale. Se l’assunzione delle compresse è avvenuta correttamente nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata, non è necessario usare precauzioni contraccettive aggiuntive. Se sono state dimenticate più compresse, devono essere prese precauzioni aggiuntive per 7 giorni.

Settimana 3

Il rischio che l’affidabilità sia ridotta è maggiore in quanto si avvicina l’intervallo di 7 giorni senza compresse. Modificando l’assunzione delle compresse è ancora possibile impedire la riduzione della protezione contraccettiva. Adottando una delle due opzioni seguenti, non è quindi necessario usare precauzioni contraccettive aggiuntive a condizione che nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata siano state assunte correttamente tutte le compresse. In caso contrario, deve essere seguita la prima delle due opzioni e si devono usare precauzioni aggiuntive per i successivi 7 giorni.

1)  Prendere l’ultima compressa dimenticata appena ci si ricorda di farlo, anche se ciò significa prendere due compresse contemporaneamente. Continuare ad assumere le compresse all’ora abituale. L’assunzione della confezione successiva deve iniziare appena terminata la confezione in uso, cioè non devono esserci intervalli tra le due confezioni. È improbabile che compaia un’emorragia da sospensione fino al termine della seconda confezione ma può verificarsi spotting o sanguinamento da rottura nei giorni di assunzione delle compresse.

2)  Si può anche sospendere l’assunzione delle compresse dal blister in uso. Si deve quindi praticare un intervallo senza compresse di 7 giorni, inclusi i giorni in cui sono state dimenticate le compresse, e continuare in seguito con la confezione successiva.

Se si dimentica di prendere una o più compresse e successivamente non si presenta un’emorragia da sospensione durante il primo intervallo normale senza compresse, è possibile che si sia instaurata una gravidanza.

Consigli in caso di disturbi gastrointestinali

In caso di gravi disturbi gastrointestinali (ad esempio vomito o diarrea), l’assorbimento può non essere completo ed è necessario prendere misure contraccettive aggiuntive. Se si verifica vomito nelle 3-4 ore successive all’assunzione di una compressa, si deve assumere una nuova compressa (sostitutiva) appena possibile. La nuova compressa deve essere assunta, se possibile, entro 12 ore dall’ora abituale di assunzione. Se sono trascorse più di 12 ore, si applicano i consigli sulle compresse dimenticate forniti al paragrafo 4.2 “Gestione delle compresse dimenticate”. Se non si desidera modificare il normale schema di assunzione delle compresse, la donna deve prendere la/e compressa/e aggiuntiva/e da un’altra confezione.

Come posticipare un’emorragia da sospensione

Per ritardare le mestruazioni, bisogna iniziare una nuova confezione di RUBIRA e non praticare l’intervallo senza compresse. Il ritardo può essere esteso per quanto tempo si desidera fino al termine della seconda confezione. Durante tale prolungamento possono verificarsi sanguinamenti da rottura o spotting. L’assunzione regolare di RUBIRA viene quindi ripresa al termine del normale intervallo di 7 giorni senza compresse.

Per spostare le mestruazioni a un altro giorno della settimana rispetto a quello previsto con lo schema in uso, si può accorciare il successivo intervallo senza compresse di quanti giorni si desidera. Più breve è l’intervallo, maggiore è il rischio che non si presenti un’emorragia da sospensione e che si presentino invece sanguinamenti da rottura e spotting durante la confezione successiva (come quando si ritardano le mestruazioni).

Controindicazioni
  • contraccettivi orali
  • trombosi venosa profonda
  • embolia polmonare
  • infarto miocardico
  • angina pectoris
  • diabete mellito
  • ipertensione
  • ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti
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    Interazioni
  • altri medicinali
  • contraccettivi orali
  • farmaci che inducono gli enzimi epatici
  • fenitoina
  • barbiturici
  • primidone
  • carbamazepina
  • rifampicina
  • ritonavir
  • nevirapina
  • griseofulvina
  • dopo
  • antibiotici
  • penicilline
  • tetracicline
  • contraccettivo non ormonale
  • ciclosporina
  • lamotrigina
  • interazione
  • omeprazolo
  • simvastatina
  • midazolam
  • improbabile un’interazione
  • diuretici
  • steroidi
  • corticosteroidi
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    Avvertenze

    Avvertenze

    In presenza di una qualsiasi delle condizioni/fattori di rischio menzionati di seguito, i benefici dell’uso dei contraccettivi orali combinati devono essere valutati rispetto ai possibili rischi per ciascuna donna e discussi con lei prima che decida di iniziarne l’uso. In caso di peggioramento, aggravamento o prima comparsa di una qualsiasi di queste condizioni o di questi fattori di rischio, la donna deve contattare il medico. Il medico deciderà quindi se è necessario interrompere l’uso del contraccettivo orale combinato.

    Disturbi circolatori

    L’uso di qualsiasi contraccettivo orale combinato determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. Il rischio aggiuntivo di TEV è massimo durante il primo anno in cui una donna usa un COC.

    Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’incidenza di TEV nelle donne che non hanno fattori di rischio noti per la TEV e che usano contraccettivi orali combinati a basso dosaggio di estrogeni (<50 mcg di etinilestradiolo) varia da circa 20 casi per 100.000 anni-donna (per i COC contenenti levonorgestrel) a 40 casi per 100.000 anni-donna (per i COC contenenti desogestrel/gestodene). Questi dati si confrontano con 5-10 casi per 100.000 anni-donna nelle non utilizzatrici e 60 casi per 100.000 gravidanze. La TEV è fatale nell’1-2% dei casi.

    Studi epidemiologici hanno dimostrato che il rischio di TEV dei contraccettivi orali contenenti drospirenone è maggiore di quello dei contraccettivi contenenti levonorgestrel (i cosiddetti medicinali di seconda generazione) e può essere simile a quello dei contraccettivi contenenti desogestrel/gestodene (i cosiddetti medicinali di terza generazione).

    Studi epidemiologici hanno anche associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolismo arterioso (infarto miocardico, attacco ischemico transitorio).

    Molto raramente in donne che usano la pillola contraccettiva sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali, cerebrali o retiniche. Non vi è accordo sul fatto che tali eventi siano correlati all’uso dei contraccettivi ormonali.

    I sintomi di eventi trombotici/tromboembolici venosi o arteriosi o di incidente cerebrovascolare possono includere:

    •  dolore e/o gonfiore insolito unilaterale a una gamba

    •  dolore al torace forte e improvviso, indipendentemente dall’irradiazione al braccio sinistro

    •  improvvisa mancanza di respiro

    •  tosse improvvisa

    •  cefalea insolita, grave e prolungata

    •  improvvisa perdita parziale o completa della vista

    •  diplopia

    •  linguaggio indistinto o afasia

    •  vertigini

    •  collasso con o senza crisi epilettiche focali

    •  debolezza o intorpidimento molto marcato che colpisce improvvisamente un lato o una parte del corpo

    •  disturbi motori

    •  “addome acuto”

    Il rischio di complicazioni tromboemboliche venose nelle utilizzatrici di COC aumenta con:

    •  l’aumentare dell’età

    •  un’anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore in età relativamente giovane). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve consultare uno specialista per un parere prima di decidere di assumere qualsiasi COC;

    •  immobilizzazione prolungata, intervento chirurgico maggiore, qualsiasi intervento chirurgico alle gambe o traumi maggiori. In queste situazioni è consigliabile interrompere la pillola (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riprenderla fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Se l’assunzione della pillola non è stata interrotta in anticipo deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico;

    •  obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²)

    •  non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale sull’esordio e sulla progressione della trombosi venosa.

    Il rischio di complicazioni tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle utilizzatrici di COC aumenta con:

    •  l’aumentare dell’età

    •  il fumo (alle donne di età superiore a 35 anni deve essere vivamente consigliato di non fumare durante l’uso di un COC)

    •  dislipoproteinemia

    •  ipertensione

    •  emicrania

    •  obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²)

    •  un’anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore in età relativamente giovane). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve consultare uno specialista per un parere prima di decidere di assumere qualsiasi COC

    •  valvulopatia

    •  fibrillazione atriale.

    La presenza di un fattore di rischio grave o di molteplici fattori di rischio rispettivamente per le malattie venose o arteriose può costituire una controindicazione. Si deve prendere in considerazione anche la possibilità di una terapia anticoagulante. Le utilizzatrici di COC devono essere avvertite in particolare di contattare il medico in caso di possibili sintomi di trombosi. Nel caso di trombosi sospetta o confermata, l’uso dei COC deve essere interrotto. Deve essere avviato un metodo contraccettivo alternativo adeguato a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumarine).

    Nel puerperio si deve prendere in considerazione il maggior rischio di tromboembolie (per informazioni su “Gravidanza e allattamento” vedere paragrafo 4.6).

    Altre condizioni mediche che sono state associate a eventi vascolari avversi includono diabete mellito, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (morbo di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.

    Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata del COC.

    Tumori

    Un aumento del rischio di tumori cervicali nelle utilizzatrici a lungo termine di COC (>5 anni) è stato riportato in alcuni studi epidemiologici, ma continuano a esservi controversie sulla misura in cui tale dato sia attribuibile agli effetti confondenti del comportamento sessuale e di altri fattori quali il virus del papilloma umano (HPV).

    Una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha riportato che il rischio relativo di diagnosi di un carcinoma mammario è leggermente più elevato (RR = 1,24) nelle donne che usano COC. Questo maggior rischio scompare gradualmente durante i 10 anni successivi all’interruzione del loro uso. Il carcinoma mammario è raro nelle donne di età inferiore a 40 anni per cui il maggior numero di casi diagnosticati nelle donne che usano o hanno usato di recente i COC è basso rispetto al rischio totale di tale tumore. Questi studi non forniscono una prova del rapporto di causalità. Il maggior rischio osservato nelle utilizzatrici di COC può essere dovuto a una diagnosi più precoce, a effetti biologici dei COC o a una combinazione dei due. I carcinomi mammari diagnosticati nelle utilizzatrici di COC tendono a essere meno avanzati clinicamente rispetto a quelli diagnosticati nelle donne che non hanno mai utilizzato tali medicinali.

    In rari casi nelle utilizzatrici di COC sono stati riferiti tumori benigni del fegato e in casi ancora più rari tumori maligni del fegato. In casi isolati questi tumori hanno determinato emorragie intra-addominali potenzialmente mortali. Nelle donne che assumono COC i tumori epatici devono essere presi in considerazione nella diagnosi differenziale di forte dolore alla parte superiore dell’addome, ingrossamento del fegato o segni di emorragia intra-addominale.

    Con l’uso dei COC a dosaggio più elevato (50 mcg di etinilestradiolo) il rischio di tumori endometriali e ovarici è ridotto. Resta da confermare se ciò si applichi anche ai COC a dosaggio più basso.

    Altre condizioni

    La componente progestinica di RUBIRA è un antagonista dell’aldosterone con proprietà di risparmio del potassio. Nella maggior parte dei casi non sono da attendersi aumenti dei livelli di potassio. In uno studio clinico, tuttavia, in alcuni pazienti con compromissione renale lieve o moderata e uso concomitante di medicinali risparmiatori di potassio, i livelli di potassio nel siero sono aumentati leggermente, ma non significativamente, durante l’assunzione di drospirenone. Si raccomanda quindi di verificare il livello di potassio nel siero durante il primo ciclo di trattamento nelle pazienti che presentano insufficienza renale e valori pretrattamento di potassio nel siero nell’intervallo superiore di riferimento, in particolare durante l’uso concomitante di medicinali risparmiatori di potassio. Vedere anche paragrafo 4.5.

    Le donne che presentano ipertrigliceridemia o un’anamnesi familiare di tale malattia possono avere un rischio maggiore di pancreatite durante l’uso di COC.

    Anche se sono stati riportati piccoli aumenti della pressione arteriosa in molte donne che assumono i COC, aumenti clinicamente rilevanti sono rari. Solo in questi rari casi è giustificata un’interruzione immediata dell’uso dei COC. Se, durante l’uso di un COC con preesistente ipertensione, valori di pressione arteriosa costantemente elevati o un aumento significativo della pressione arteriosa non rispondono adeguatamente al trattamento ipertensivo, il COC deve essere sospeso. Se appropriato, l’uso del COC può essere ripreso qualora si riescono a ottenere valori normali con una terapia antipertensiva.

    Durante la gravidanza e durante l’uso di COC è stata riportata la comparsa o il peggioramento delle seguenti condizioni, ma non vi sono prove conclusive su un’associazione con l’uso dei COC: ittero e/o prurito correlato a colestasi; formazione di calcoli biliari; porfiria; lupus eritematoso sistemico; sindrome emolitica uremica; corea di Sydenham; herpes gestazionale; perdita di udito dovuta a otosclerosi.

    Nelle donne affette da angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

    Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere la sospensione dell’uso dei COC fino a normalizzazione dei marcatori di funzionalità epatica. La recidiva di ittero colestatico e/o di prurito correlato a colestasi, verificatisi durante una gravidanza o un precedente trattamento con steroidi sessuali, richiede l’interruzione dei COC.

    Anche se i COC possono avere effetto sulla resistenza periferica all’insulina e la tolleranza al glucosio, non vi sono prove a carico della necessità di modificare il regime terapeutico nelle donne diabetiche che usano COC a basso dosaggio (contenenti <0,05 mg di etinilestradiolo). Le donne diabetiche, tuttavia, devono essere monitorate attentamente, soprattutto all’inizio del trattamento con COC.

    Durante l’uso di COC è stato riportato aggravamento della depressione endogena, dell’epilessia, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa.

    Può occasionalmente verificarsi cloasma, specialmente nelle donne con precedenti di cloasma gravidico. Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette durante l’uso di COC.

    Questo medicinale contiene 44 mg di lattosio per compressa. Le pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio che assumono una dieta senza lattosio devono prendere in considerazione questo quantitativo

    Esami/visite mediche

    Prima di iniziare o riprendere l’uso di RUBIRA si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

    Le donne devono essere informate che i contraccettivi orali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse.

    Riduzione dell’efficacia

    L’efficacia dei COC può essere ridotta ad esempio nel caso in cui vengano dimenticate delle compresse (vedere paragrafo 4.2), in caso di disturbi gastrointestinali (vedere paragrafo 4.2) o di assunzione concomitante di altri medicinali (vedere paragrafo 4.5).

    Riduzione del controllo del ciclo

    Con tutti i COC possono verificarsi sanguinamenti irregolari (spotting o sanguinamenti da rottura), specialmente durante i primi mesi di utilizzo. La valutazione di eventuali sanguinamenti irregolari ha quindi significato solo dopo un periodo di adattamento di circa tre cicli.

    Se le irregolarità persistono o si verificano dopo cicli precedentemente normali, si devono prendere in considerazione cause non ormonali e devono essere adottate misure diagnostiche adeguate per escludere neoplasie o una gravidanza. Tali misure possono includere un raschiamento.

    In alcune donne può non verificarsi un’emorragia da sospensione durante l’intervallo senza compresse. Se il COC è stato assunto secondo le indicazioni descritte al paragrafo 4.2 è improbabile che si sia instaurata una gravidanza. Se però il COC non è stato assunto secondo queste indicazioni prima della prima emorragia da sospensione mancata o se non si sono verificate due emorragie da sospensione, si deve escludere una gravidanza prima di proseguire l’uso del COC.

    Gravidanza

    Gravidanza

    RUBIRA non è indicato in gravidanza.

    Se si dovesse verificare una gravidanza durante l’uso di RUBIRA è necessario sospendere immediatamente il medicinale. Studi epidemiologici estesi non hanno rivelato né un aumento del rischio di difetti congeniti nei bambini nati da donne che avevano usato COC prima della gravidanza né un effetto teratogeno quando i COC sono stati assunti involontariamente durante la gravidanza.

    Studi su animali hanno mostrato effetti indesiderati durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 5.3). In base a questi dati su animali, non si possono escludere effetti indesiderati dovuti all’azione ormonale dei principi attivi. L’esperienza generale con i COC durante la gravidanza, comunque, non ha fornito prove di reali effetti indesiderati sull’uomo.

    I dati disponibili riguardanti l’uso di RUBIRA durante la gravidanza sono troppo limitati per permettere conclusioni sugli effetti negativi di RUBIRA sulla gravidanza, la salute del feto o del neonato. Ad oggi non sono disponibili dati epidemiologici rilevanti.

    Allattamento

    L’allattamento può essere influenzato dai COC in quanto essi possono ridurre la quantità e variare la composizione del latte materno. L’uso dei COC non è quindi generalmente raccomandato fino a completo svezzamento del bambino da parte della madre. Piccole quantità di steroidi contraccettivi e/o dei loro metaboliti possono essere escreti nel latte durante l’uso dei COC. Tali quantità possono avere effetti sul bambino.

    Effetti Collaterali

    Per gli effetti indesiderati gravi nelle utilizzatrici di COC vedere paragrafo 4.4.

    Durante l’uso di RUBIRA sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati.

    La tabella seguente riporta gli effetti indesiderati in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (MedDRA SOC). Le frequenze sono basate su dati di studi clinici.

    Classificazione per sistemi e organi Frequenza delle reazioni avverse
      Comune da ≥1/100 a <1/10 Non comune da ≥1/1 000 a <1/100 Raro da ≥10 000 a <1/1 000
    Infezioni e infestazioni   Candidosi  
    Herpes simplex
    Disturbi del sistema immunitario   Reazione allergica Asma
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Aumento dell’appetito  
    Disturbi psichiatrici Instabilità emotiva Depressione  
    Nervosismo
    Disturbi del sonno
    Riduzione della libido
    Patologie del sistema nervoso Cefalea Parestesia  
    Vertigini
    Patologie dell’orecchio e del labirinto     Ipoacusia
    Patologie dell’occhio   Disturbo visivo  
    Patologie cardiache   Extrasistole Tachicardia  
    Patologie vascolari   Embolia polmonare Tromboembolia
    Ipertensione
    Ipotensione
    Emicrania
    Vene varicose
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Faringite  
    Patologie gastrointestinali Dolore addominale Nausea  
    Vomito
    Gastroenterite
    Diarrea
    Stipsi
    Disturbi gastrointestinali
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne Angioedema. Eritema nodoso,
    Alopecia Eritema multiforme
    Eczema
    Prurito
    Eruzione cutanea
    Secchezza della pelle
    Seborrea
    Patologie della cute
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Dolore al collo  
    Dolore alle estremità
    Crampi muscolari
    Patologie renali e urinarie   Cistite  
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Dolore mammario Ingrossamento delle mammelle Dismenorrea Metrorragia Carcinoma mammario  
    Mammella fibrocistica
    Galattorrea
    Cisti ovariche
    Vampate di calore
    Disturbi del flusso mestruale
    Amenorrea
    Menorragia
    Candidosi vaginale
    Vaginite
    Secrezione vaginale
    Disturbi vulvovaginali
    Secchezza vaginale
    Dolore pelvico
    Pap test sospetto
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Edema  
    Astenia
    Dolore
    Sete eccessiva
    Aumento della sudorazione
    Esami diagnostici Aumento di peso Riduzione di peso  

    Per descrivere una determinata reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate è usato il termine MedDRA più appropriato.

    Nelle donne che utilizzano COC sono stati riportati i seguenti eventi avversi gravi, che sono discussi al paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego:

    •  Disturbi tromboembolici venosi

    •  Disturbi tromboembolici arteriosi

    •  Ipertensione

    •  Tumori epatici

    •  Presenza o aggravamento di condizioni la cui correlazione con l’uso di COC non è dimostrata: morbo di Crohn, colite ulcerosa, epilessia, emicrania, mioma uterino, porfiria, lupus eritematoso sistemico, herpes gestazionale, corea di Sydenham, sindrome emolitica uremica, ittero colestatico

    •  Cloasma

    •  Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere la sospensione dell’uso di COC fino alla normalizzazione dei marcatori della funzionalità epatica

    •  Nelle donne affette da angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

    La frequenza di diagnosi di carcinoma mammario è leggermente più alta tra le utilizzatrici di contraccettivi orali. Il carcinoma mammario è raro nelle donne di età inferiore a 40 anni per cui l’aumento è piccolo rispetto al rischio totale di tale tumore. La correlazione con l’uso dei COC è sconosciuta. Per maggiori informazioni, vedere paragrafi 4.3 e 4.4.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa:

    Lattosio monoidrato

    Amido pregelatinizzato (di mais)

    Povidone K-30

    Croscarmellosio sodico

    Polisorbato 80

    Magnesio stearato

    Rivestimento:

    Polivinil alcol parzialmente idrolizzato

    Titanio diossido (E171)

    Macrogol 3350

    Talco (E553b)

    Ferro ossido giallo (E172)

    Ferro ossido rosso (E172)

    Ferro ossido nero (E172)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.