Principio attivo:Valsartan
Gruppo terapeutico:Antagonisti dell'angiotensina ii, non associati
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione arteriosa essenziale
  • insufficienza cardiaca
  • infarto miocardico
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    Posologia

    Posologia

    Ipertensione

    La dose iniziale raccomandata per Valpression è di 80 mg una volta al giorno. L’effetto antipertensivo è sostanzialmente presente entro 2 settimane e l’effetto massimo si osserva entro 4 settimane. In alcuni pazienti, in cui non viene raggiunto un adeguato controllo dei valori pressori, la dose può essere aumentata a 160 mg e fino ad un massimo di 320 mg.

    Valpression può anche essere somministrato in associazione ad altri farmaci antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1). L’aggiunta di un diuretico, come l’idroclorotiazide, diminuirà ulteriormente la pressione arteriosa in questi pazienti.

    Infarto miocardico recente

    Nei pazienti clinicamente stabili, la terapia può essere iniziata 12 ore dopo un infarto miocardico. Dopo una dose iniziale di 20 mg due volte al giorno, la dose di valsartan deve essere aumentata a 40 mg, 80 mg e 160 mg due volte al giorno nelle settimane successive. La dose iniziale è ottenuta mediante la compressa divisibile da 40 mg.

    La dose massima da raggiungere è 160 mg due volte al giorno. In generale si raccomanda che i pazienti raggiungano una dose di 80 mg due volte al giorno entro 2 settimane dall’inizio della terapia e la dose massima, 160 mg due volte al giorno, entro 3 mesi, a seconda della tollerabilità del paziente. Nel caso si verifichi ipotensione sintomatica o disfunzione renale si deve considerare una riduzione del dosaggio.

    Valsartan può essere utilizzato in pazienti trattati con altre terapie per il post–infarto, quali trombolitici, acido acetilsalicilico, beta–bloccanti, statine e diuretici. Il trattamento concomitante con ACE inibitori non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4, e 5.1).

    La valutazione dei pazienti con infarto miocardico recente deve sempre includere un esame della funzionalità renale.

    Insufficienza cardiaca

    La dose iniziale raccomandata per Valpression è di 40 mg due volte al giorno. L’aumento della dose fino a 80 mg e 160 mg due volte al giorno, deve essere fatto ad intervalli di almeno due settimane, fino al massimo dosaggio tollerato dal paziente. Si deve considerare una riduzione della dose dei diuretici somministrati contemporaneamente. La dose massima giornaliera somministrata durante gli studi clinici è di 320 mg, suddivisa in due somministrazioni.

    Valsartan può essere somministrato in concomitanza ad altre terapie per l’insufficienza cardiaca. Tuttavia la tripla combinazione di un ACE inibitore, valsartan e un betabloccante o un diuretico risparmiatore di potassio, non è raccomandata (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

    La valutazione di pazienti con insufficienza cardiaca deve sempre includere la valutazione della funzionalità renale.

    Modo di somministrazione

    Valpression può essere assunto sia durante che lontano dai pasti e deve essere somministrato con acqua.

    Ulteriori informazioni su popolazioni speciali

    Anziani

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani.

    Danno renale

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina >10 ml/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con danno renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m²) l’uso concomitante di Valpression con aliskiren è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

    Compromissione epatica

    In pazienti con compromissione epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. L’uso di Valpression è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave e nei pazienti con colestasi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, e 5.2).

    Popolazione pediatrica

    L’uso di Valpression non è raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • compromissione epatica
  • cirrosi
  • gravidanza
  • diabete mellito
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    Interazioni
  • agente
  • stati segnalati
  • litio
  • diuretico
  • altri medicinali
  • antinfiammatori
  • acido acetilsalicilico
  • antagonisti dell’angiotensina
  • antipertensivo
  • nota
  • rifampicina
  • ciclosporina
  • ritonavir
  • interazione
  • state riscontrate interazioni
  • cimetidina
  • warfarin
  • furosemide
  • digossina
  • atenololo
  • indometacina
  • idroclorotiazide
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    Avvertenze

    Iperkaliemia

    L’uso concomitante di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) non è raccomandato. I livelli ematici di potassio devono essere controllati appropriatamente.

    Pazienti con deplezione di sodio e/o volume

    In pazienti con forte deplezione di sodio e/o volume, come coloro che ricevono elevati dosaggi di diuretici, può, in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l’inizio della terapia con Valpression. La deplezione di sodio e/o di volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con Valpression, ad es. riducendo la dose di diuretico.

    Stenosi dell’arteria renale

    Non è stata stabilita la sicurezza di impiego di Valpression in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi di rene unico.

    La somministrazione di Valpression a breve termine a dodici pazienti affetti da ipertensione reno–vascolare secondaria a stenosi unilaterale dell’arteria renale non ha indotto alcuna alterazione significativa dell’emodinamica renale, della creatinina sierica o dell’azotemia (BUN). Tuttavia, poiché altre sostanze che agiscono sul sistema renina–angiotensina– possono aumentare l’azotemia e la creatinina sierica nei pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale, durante il trattamento con Valsartan si raccomanda il monitoraggio della funzione renale.

    Trapianto renale

    Ad oggi non vi è esperienza sulla sicurezza di impiego di Valpression in pazienti sottoposti a trapianto renale recente.

    Iperaldosteronismo primario

    I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con Valpression in quanto il loro sistema renina–angiotensina non è attivato.

    Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

    Come per tutti gli altri vasodilatatori, è necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (HOCM).

    Danno renale

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina >10 ml/min. Ad oggi non esiste esperienza sulla sicurezza d’impiego di Valpression in pazienti con clearance della creatinina <10 ml/min ed in pazienti sottoposti a dialisi, pertanto valsartan deve essere utilizzato con cautela in tale popolazione di pazienti (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    Nei pazienti con danno renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m²) l’uso concomitante degli ARB – incluso Valpression – o degli ACEI con aliskiren è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).

    Compromissione epatica

    Nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata, senza colestasi, Valpression deve essere utilizzato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    Gravidanza

    La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Infarto miocardico recente

    La somministrazione combinata di captopril e valsartan non ha evidenziato alcun beneficio clinico addizionale, mentre il rischio di effetti indesiderati è aumentato, in confronto al trattamento con le rispettive monoterapie (vedere paragrafi 4.2 e 5.1). L’associazione di valsartan con un ACE inibitore non è pertanto raccomandata.

    Quando si inizia una terapia in pazienti post–infartuati si deve procedere con cautela. La valutazione dei pazienti post–infartuati deve sempre includere un esame della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2).

    L’uso di Valpression nei pazienti post–infartuati produce generalmente una riduzione della pressione arteriosa, ma non è di solito necessario interrompere la terapia a causa di un’ipotensione sintomatica persistente, purché vengano utilizzati i dosaggi consigliati (vedere paragrafo 4.2).

    Insufficienza cardiaca

    Il rischio di reazioni avverse, in particolare ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta), può aumentare quando Valpression viene assunto in associazione con un ACE–inibitore. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, la tripla associazione di un ACE inibitore, un betabloccante e Valpression non ha dimostrato alcun beneficio clinico (vedere paragrafo 5.1). Questa associazione sembra aumentare il rischio di eventi avversi e non è pertanto raccomandata. Anche la tripla associazione di un ACE–inibitore, un antagonista del recettore dei mineralcorticoidi e valsartan nonè raccomandata. L’uso di queste associazioni deve essere effettuato sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione del sangue.

    è necessaria cautela quando si inizia una terapia in pazienti con insufficienza cardiaca. La valutazione dei pazienti con insufficienza cardiaca deve sempre includere un esame della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2).

    L’uso di Valpression in pazienti con insufficienza cardiaca generalmente provoca una riduzione della pressione sanguigna, ma non è normalmente necessaria la sospensione della terapia a causa di ipotensione sintomatica persistente, purché vengano seguite le istruzioni relative alla posologia (vedere paragrafo 4.2).

    Nei pazienti in cui la funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con ACE–inibitori è stato associato a oliguria e/o azotemia progressiva e, in rari casi, a insufficienza renale acuta e/o morte. Poiché il valsartan è un antagonista dei recettori dell’angiotensina II, non può essere escluso che l’uso di Valpression possa essere associato a un peggioramento della funzionalità renale.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Precedenti episodi di angioedema

    In pazienti trattati con valsartan sono stati segnalati episodi di angioedema, con ingrossamento della laringe e della glottide, che hanno causato ostruzione delle vie respiratorie e/o rigonfiamento della faccia, delle labbra, della faringe e/o della lingua; alcuni di questi pazienti avevano avuto precedenti episodi di angioedema con altri medicinali, compresi gli ACE inibitori. Nei pazienti che sviluppano angioedema, il trattamento con Valpression deve essere interrotto immediatamente e non deve essere più ripreso (vedere paragrafo 4.8).

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    &EGRAVE; noto che l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Vedere anche paragrafo 5.3 "Dati preclinici di sicurezza".

    Se dovesse verificarsi esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Allattamento

    Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di valsartan durante l’allattamento, l’uso di Valpression non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento a neonati e prematuri.

    Effetti Collaterali

    Negli studi clinici controllati in pazienti ipertesi, l’incidenza complessiva delle reazioni avverse era sovrapponibile a quella riscontrata con il placebo ed è consistente con la farmacologia di valsartan. L’incidenza delle reazioni avverse non è sembrata correlata alla dose o alla durata del trattamento né è stata individuata alcuna associazione con il sesso, l’età o l’etnia.

    Le reazioni avverse segnalate negli studi clinici, nell’esperienza post–marketing e nei risultati degli esami di laboratorio sono elencate nella tabella che segue secondo la classificazione per sistemi e organi.

    Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, la più frequente per prima, secondo la seguente definizione: molto comune (≥1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10000, < 1/1000); molto raro (< 1/10000), comprese le segnalazioni isolate. All’interno di ogni classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

    Non è possibile attribuire una frequenza alle reazioni avverse segnalate nel corso dell’esperienza post–marketing e nei risultati degli esami di laboratorio e pertanto queste sono riportate con frequenza "non nota".

    Ipertensione

    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non nota Riduzione dell’emoglobina, Riduzione dell’ematocrito, Neutropenia, Trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Non nota Ipersensibilità, compresa malattia da siero
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non nota Aumento del potassio sierico, iponatriemia
    Patologie dell’orecchio e del labirinto
    Non comune Vertigini
    Patologie vascolari
    Non nota Vasculite
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune Tosse
    Patologie gastrointestinali
    Non comune Dolore addominale
    Patologie epatobiliari
    Non nota Aumentati valori della funzionalità epatica incluso aumento della bilirubina sierica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non nota Angioedema, Dermatite bollosa, Eruzione cutanea, Prurito
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non nota Mialgia
    Patologie renali e urinarie
    Non nota Insufficienza renale e compromissione della funzionalità renale, Aumento della creatinina sierica
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune Affaticamento

    Il profilo di sicurezza osservato negli studi clinici controllati nei pazienti post–infartuati e/o con insufficienza cardiaca differisce dal profilo di sicurezza generale osservato nei pazienti con ipertensione. Questa osservazione può essere correlata alla patologia sottostante. Le reazioni avverse osservate nei pazienti post–infartuati e/o con insufficienza cardiaca sono riportate di seguito:

    Post–infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca

    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non nota Trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Non nota Ipersensibilità, compresa malattia da siero
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune Iperkaliemia
    Non nota Aumento del potassio sierico, iponatriemia
    Patologie del sistema nervoso
    Comune Capogiri, Capogiri posturali
    Non comune Sincope, Cefalea
    Patologie dell’orecchio e del labirinto
    Non comune Vertigini
    Patologie cardiache
    Non comune Insufficienza cardiaca
    Patologie vascolari
    Comune Ipotensione, Ipotensione ortostatica
    Non nota Vasculite
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune Tosse
    Patologie gastrointestinali
    Non comune Nausea, Diarrea
    Patologie epatobiliari
    Non nota Aumentati valori della funzionalità epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune Angioedema
    Non nota Dermatite bollosa, Eruzione cutanea, Prurito
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non nota Mialgia
    Patologie renali e urinarie
    Comune Insufficienza renale e compromissione della funzionalità renale
    Non comune Insufficienza renale acuta, Aumento della creatinina sierica
    Non nota Aumento dell’azotemia (BUN)
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune Astenia, Affaticamento

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Contenuto della capsula

    Cellulosa microcristallina

    Povidone

    Sodio laurilsolfato

    Crospovidone tipo A

    Magnesio stearato.

    Involucro della capsula

    Gelatina

    Titanio diossido (E 171)

    Ferro ossido nero (E 172)

    Ferro ossido rosso (E 172)

    Inchiostro di stampa*

    Lacca

    Alcol denaturato industriale 74 OP

    Titanio diossido (E 171).

    *Non presente per le capsule rigide prodotte dal sito Famar L’Aigle (Francia)

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare nel contenitore originale.