Yvette (Sandoz spa)

Compresse rivestite 24cpr riv 60+15mcg+4cpr

da11.00 €
Principio attivo:Gestodene/etinilestradiolo
Gruppo terapeutico:Contraccettivi ormonali sistemici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • tromboembolie
  • contraccettivi
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    La paziente deve assumere regolarmente una compressa al giorno alla stessa ora e senza dimenticarsi, per 28 giorni consecutivi (una compressa attiva di colore giallo chiaro i primi 24 giorni e una compressa placebo di colore bianco i successivi 4 giorni), senza alcun intervallo tra due blister. L’emorragia da sospensione inizia in genere 2–3 giorni dopo l’assunzione dell’ultima compressa attiva e può continuare dopo l’inizio del blister successivo.

    Inizio del trattamento con Yvette

    • Nessuna somministrazione di un altro contraccettivo ormonale durante il mese precedente:

    La paziente deve prendere la prima compressa il primo giorno del ciclo.

    • Passaggio da un altro contraccettivo ormonale combinato (COC) (contraccettivo orale combinato, anello vaginale o cerotto transdermico):

    La paziente deve prendere la prima compressa preferibilmente il giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa attiva del precedente COC, comunque entro il giorno successivo il consueto intervallo senza compressa o con compressa placebo del precedente COC. Nel caso in cui siano stati usati un anello vaginale o un cerotto transdermico, la paziente deve iniziare a usare Yvette preferibilmente il giorno della rimozione, comunque entro il giorno per il quale sarebbe stata prevista l’applicazione successiva.

    • Passaggio da un contraccettivo solo progestinico (pillola solo progestinica, iniezione, impianto) o da un sistema a rilascio intrauterino di progesterone (IUS):

    La paziente può passare in qualsiasi giorno a Yvette dalla pillola solo progestinica (da un impianto o da uno IUS deve farlo il giorno della sua rimozione, mentre da un sistema iniettabile il giorno per il quale sarebbe stata prevista l’iniezione successiva), ma in tutti questi casi per i primi 7 giorni di trattamento con le compresse di Yvette deve usare un ulteriore metodo di barriera.

    • Dopo un’interruzione di gravidanza nel primo trimestre:

    La somministrazione di Yvette può essere iniziata immediatamente. Non è necessario utilizzare un ulteriore metodo contraccettivo.

    • Dopo un parto o un’interruzione di gravidanza nel secondo trimestre:

    La paziente deve iniziare il trattamento tra il 21° e il 28° giorno dopo il parto o l’interruzione della gravidanza nel secondo trimestre. Se la somministrazione inizia più tardi, la paziente per i primi 7 giorni di trattamento deve usare un ulteriore metodo di barriera. Tuttavia, se la paziente ha avuto nel frattempo un rapporto, prima di iniziare la terapia con il COC deve essere esclusa una possibile gravidanza, oppure si deve attendere il successivo periodo mestruale.

    Per quanto riguarda l’allattamento, vedere il paragrafo 4.6.

    Dimenticanza di una o più compresse

    La dimenticanza di una compressa gialla può ridurre l’efficacia contraccettiva, in particolare se si tratta della prima compressa del blister.

    Se si accorge della dimenticanza di una compressa gialla entro 12 ore dall’orario consueto di assunzione, la paziente deve assumere immediatamente la compressa dimenticata e continuare normalmente il trattamento, assumendo la compressa successiva al solito orario.

    Se la paziente si accorge della dimenticanza di una compressa gialla oltre 12 ore dopo l’orario consueto di assunzione, la protezione contraccettiva può essere ridotta. La gestione delle compresse dimenticate può essere effettuata seguendo queste due regole fondamentali:

    1. l’assunzione delle compresse non deve mai essere interrotta per più di 7 giorni;

    2. per ottenere un’adeguata soppressione dell’asse ipotalamicopituitarioovarica è necessaria un’assunzione ininterrotta della durata di 7 giorni.

    Pertanto nella pratica quotidiana possono essere seguiti i seguenti consigli:

    L’ultima compressa dimenticata deve essere assunta immediatamente, anche se questo significa prendere due compresse lo stesso giorno, e il trattamento contraccettivo deve essere continuato fino alla fine del blister, utilizzando contemporaneamente un altro metodo anticoncezionale di tipo meccanico (preservativo, spermicidi etc.) per i successivi 7 giorni.

    Se le compresse sono state dimenticate nella prima settimana del ciclo e nei 7 giorni precedenti la dimenticanza ha avuto luogo un rapporto, deve essere considerata la possibilità di una gravidanza. Maggiore è il numero delle compresse dimenticate e più vicine sono al consueto intervallo senza compresse, più elevato è il rischio di una gravidanza.

    Se la confezione in uso contiene meno di 7 compresse di colore giallo chiaro, le compresse bianche devono essere scartate e il blister successivo deve essere iniziato il giorno seguente l’assunzione dell’ultima compressa di colore giallo chiaro della confezione in uso. È improbabile che la paziente sperimenti un’emorragia da sospensione fino all’intervallo senza compresse del secondo blister, ma può sperimentare spotting o emorragia "da rottura".

    Se al termine del secondo blister la paziente non ha avuto emorragia da sospensione, prima di continuare il trattamento deve essere esclusa la possibilità di una gravidanza.

    La dimenticanza di una o più compresse bianche non ha conseguenze, posto che l’intervallo tra l’ultima compressa di colore giallo chiaro del blister in uso e la prima compressa di colore giallo chiaro del blister successivo non superi i 4 giorni.

    In caso di patologie gastrointestinali:

    L’insorgenza di patologie gastrointestinali, come vomito o diarrea in forma grave nelle 4 ore successive all’assunzione della compressa, può provocare una temporanea inefficacia della contraccezione, a causa di una riduzione dell’assorbimento degli ormoni: in questo caso si rende necessaria l’adozione degli stessi accorgimenti raccomandati per la dimenticanza di una compressa per meno di 12 ore. Le compresse supplementari devono essere prese da un blister di riserva. Se questi episodi si ripetono per diversi giorni, sarà necessario usare un metodo contraccettivo non ormonale (preservativo, spermicidi etc.) fino a quando non si riprende a usare il blister successivo.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti
  • trombosi venosa profonda
  • embolia polmonare
  • infarto miocardico
  • angina pectoris
  • ictus
  • diabete mellito
  • ipertensione
  • sanguinamento vaginale
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • p>l’interazione
  • contraccettivi orali
  • anticoncezionale
  • dopo
  • rifampicina
  • fenobarbital
  • primidone
  • carbamazepina
  • fenitoina
  • griseofulvina
  • ritonavir
  • nevirapina
  • lamotrigina
  • interazione
  • estrogeno
  • progestinici
  • steroidi
  • corticosteroidi
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Avvertenze

    Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di Yvette deve essere discussa con la donna.

    In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di Yvette debba essere interrotto.

    Rischio di tromboembolia venosa (TEV)

    L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come Yvette, può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a Yvette, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane.

    Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre).

    Si stima (queste incidenze sono state stimate dalla totalità dei dati di studi epidemiologici, usando i rischi relativi dei diversi prodotti rispetto ai CHC contenenti levonorgestrel) che su 10.000 donne che usano un COC contenente gestodene, tra 9 e 12 svilupperanno un TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 6 donne (valore mediano dell’intervallo 5–7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3–3,6 dei CHC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso) che usano un COC contenente levonorgestrel.

    In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post–parto.

    La TEV può essere fatale nell’1–2% dei casi.

    Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche.

    Fattori di rischio di TEVIl rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella).

    Yvette è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEV

    Fattore di rischio Commento
    Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
    Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe o pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto/della pillola/dell’anello (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se Yvette non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
    Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio  
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni

    Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa.

    Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su "Gravidanza e allattamento" vedere paragrafo 4.6).

    Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare)

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere:

    – gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba;

    – dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando;

    – maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala.

    I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere:

    – comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata;

    – tosse improvvisa che può essere associata a emottisi;

    – dolore acuto al torace;

    – stordimento grave o capogiri;

    – battito cardiaco accelerato o irregolare.

    Alcuni di questi sintomi (come "mancanza di respiro" e "tosse") sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie).

    Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità.

    Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.

    Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

    Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC ad un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.

    Fattori di rischio di TEA

    Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la tabella). Yvette è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEA

    Fattore di rischio Commento
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni
    Fumo Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso.
    Ipertensione  
    Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata.
    Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.

    Sintomi di TEA

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di accidente cerebrovascolare possono includere:

    – intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo;

    – improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione;

    – improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione;

    – improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi;

    – improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota;

    – perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni.

    Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA).

    I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere:

    – dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;

    – fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco;

    – sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento;

    – sudorazione, nausea, vomito o capogiri;

    – estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro;

    – battiti cardiaci accelerati o irregolari.

    La presenza di un grave fattore di rischio o di più fattori di rischio, rispettivamente per la patologia venosa e quella arteriosa, può anche costituire una controindicazione. Anche la possibilità di istituire una terapia anticoagulante deve essere presa in considerazione. Le utilizzatrici di COC devono essere specificamente istruite affinché contattino il medico in caso di possibili sintomi di trombosi. In caso di trombosi sospetta o diagnosticata, l’uso di COC deve essere interrotto. Deve essere adottato un adeguato metodo contraccettivo alternativo, a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumarine).

    Altre condizioni mediche che sono state associate a eventi vascolari avversi includono diabete mellito, lupus sistemico eritematoso, sindrome emolitico–uremica e patologie infiammatorie croniche dell’intestino (morbo di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.

    Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere un prodromo di un evento cerebrovascolare) può giustificare la sospensione immediata del COC.

    • Tumori

    In alcuni studi epidemiologici è stato segnalato un aumento del rischio di tumore cervicale nelle utilizzatrici a lungo termine (>5 anni) di COC. Tuttavia, continuano ad esserci controversie sul ruolo di altri elementi, che possono essere fattori confondenti del comportamento sessuale o altri fattori come papilloma virus umano (HPV), che possono indurre tali risultati.

    Una meta–analisi di 54 studi epidemiologici ha evidenziato che c’è un lieve incremento del rischio relativo di tumore del seno (RR=1,24) nelle donne che utilizzano COC. Nel corso dei 10 anni successivi alla sospensione del trattamento con COC questo aumento del rischio scompare gradualmente. Poiché il tumore al seno è raro nelle donne sotto i 40 anni di età, il numero in eccesso di diagnosi osservato nelle pazienti che utilizzano o hanno utilizzato di recente un COC è limitato rispetto al rischio generale di tumore al seno.

    Permettendo una diagnosi precoce, il monitoraggio clinico più regolare cui si sottopongono le donne che usano un COC può giocare un ruolo importante per l’aumento del numero di casi diagnosticati di tumore al seno. I casi di carcinoma mammario diagnosticati nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati tendono a essere clinicamente meno avanzati rispetto a quelli diagnosticati nelle donne che non hanno mai usato COC.

    In rari casi, nelle donne in corso di trattamento con contraccettivi orali combinati sono stati riscontrati tumori epatici benigni e, ancora più raramente, tumori epatici maligni. In casi isolati questi tumori hanno causato emorragie intraddominali potenzialmente fatali. In caso di intenso dolore addominale, ingrossamento del fegato o segni di emorragia intraddominale, nella diagnosi differenziale effettuata nelle utilizzatrici di COC deve essere preso in considerazione il tumore epatico.

    Con l’uso di COC a dosaggio più elevato (50 mcg di etinilestradiolo) il rischio di cancro endometriale e ovarico è ridotto. Deve essere ancora confermato se questo valga anche per i COC a basso dosaggio o meno.

    • Altre patologie

    Quando usano un COC, le donne che soffrono di ipertrigliceridemia o con un’anamnesi familiare di ipertrigliceridemia, possono essere a rischio aumentato di pancreatite.

    Sebbene in molte pazienti che assumono COC sono stati osservati modesti aumenti della pressione arteriosa, un incremento clinicamente significativo è raro. Solo in questi rari casi è giustificata l’immediata interruzione del COC. Se, in corso di trattamento con un COC in una situazione preesistente di ipertensione, valori costantemente elevati di pressione arteriosa o un aumento significativo della stessa non rispondono adeguatamente al trattamento antipertensivo, il COC deve essere sospeso. Dove considerato appropriato, l’uso con COC può essere ripreso se con la terapia antipertensiva si raggiungono i valori pressori nella norma.

    È stato segnalato che le seguenti condizioni possono verificarsi o peggiorare sia con la gravidanza sia con l’uso di COC, ma le prove di un’associazione con l’uso di COC sono dubbie: ittero e/o prurito associato a colestasi, calcoli biliari, porfiria, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitico–uremica, corea di Sydenham, herpes gestazionale, perdita della capacità uditiva connessa a otosclerosi.

    Nelle donne con angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi di angioedema.

    I disturbi nella funzionalità epatica acuti o cronici possono richiedere l’interruzione del trattamento con COC fino a quando i valori della funzionalità epatica non si sono normalizzati. La recidiva di ittero colestatico e/o di prurito associato a colestasi che si sono già manifestati durante la gravidanza o durante l’uso precedente di ormoni sessuali steroidei richiede l’interruzione del trattamento con il COC.

    Sebbene i COC possano avere un effetto sulla resistenza periferica all’insulina o la tolleranza al glucosio, non ci sono prove della necessità di modificare il regime terapeutico nelle pazienti diabetiche usando COC a basso dosaggio (contenenti <0,05 mg di etinilestradiolo). Tuttavia le pazienti diabetiche devono essere monitorate attentamente, in particolare nelle prime fasi di utilizzo di COC.

    Durante l’uso di COC è stato segnalato un peggioramento della depressione endogena, dell’epilessia, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa.

    Occasionalmente può comparire cloasma, in particolare nelle donne con anamnesi di cloasma gravidico. Durante l’uso dei COC le pazienti con tendenza a sviluppare cloasma devono evitare l’esposizione al sole e ai raggi ultravioletti.

    Questo medicinale contiene lattosio. Le pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficienza di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Esami/visite mediche

    Prima di iniziare o riprendere l’uso di Yvette si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a Yvette rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi.

    La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

    Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse.

    Riduzione dell’efficacia

    L’efficacia dei COC può essere ridotta a causa ad esempio della dimenticanza di una compressa (vedere paragrafo 4.2), di diarrea e/o vomito (vedere paragrafo 4.2) o di una terapia concomitante (vedere paragrafo 4.5).

    Controllo del ciclo

    Come con tutti i COC, può verificarsi sanguinamento irregolare (spotting o emorragie da rottura), in particolare durante i primi mesi. Pertanto, la valutazione di ogni sanguinamento irregolare è significativa solo dopo un periodo di adattamento di circa tre cicli.

    Se le emorragie irregolari persistono o si verificano dopo precedenti cicli regolari, devono essere prese in considerazione cause non ormonali e devono essere adottate opportune misure diagnostiche per escludere un tumore maligno o una gravidanza. Ulteriori misure diagnostiche possono includere il raschiamento.

    Se si verifica amenorrea, e se Yvette è stato assunto rispettando le raccomandazioni, non c’è necessità di interrompere il trattamento o di effettuare un test di gravidanza. Se Yvette non è stato assunto rispettando le raccomandazioni o nel caso di assenza di due emorragie da sospensione consecutive, si deve escludere la gravidanza prima di continuare l’uso del COC.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Yvette non è indicato durante la gravidanza.

    Prima di utilizzare Yvette deve essere esclusa la gravidanza. Se durante l’uso con Yvette si dovesse verificare una gravidanza, il medicinale deve essere interrotto immediatamente. Tuttavia, la maggior parte degli studi epidemiologici non ha evidenziato alcun aumento del rischio di effetti teratogeni in seguito all’assunzione accidentale di pillole contraccettive nella prima fase della gravidanza.

    Il maggior rischio di tromboembolia nel periodo dopo il parto, deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di Yvette (vedere paragrafo 4.2. e 4.4).

    Allattamento

    L’uso di contraccettivi orali combinati non è raccomandato durante l’allattamento a causa dell’escrezione nel latte materno.

    Alle donne che desiderano allattare al seno, deve essere consigliato un altro metodo contraccettivo.

    Effetti Collaterali

    I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento con i contraccettivi orali combinati.

    Descrizione di alcune reazioni avverse

    Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4.

    Durante gli studi clinici, è stata osservata amenorrea nel 15% delle pazienti (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati segnalati più frequentemente (>10%) da parte delle pazienti durante gli studi clinici di fase III e durante la fase di follow–up post–marketing del prodotto sono stati cefalea, inclusa emicrania, ed emorragie da rottura/spotting.

    In corso di trattamento con i COC sono stati segnalati altri effetti indesiderati.

      Comuni da ≥1/100 a <1/10 Non comuni da ≥1/1000 a <1/100 Rari da ≥1/10.000 a <1/1000 Molto rari <1/10.000
    Infezioni e infestazioni Vaginite, compresa candidiasi vaginale      
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)       Adenoma epatico, carcinoma epatocellulare
    Disturbi del sistema immunitario     Reazioni anafilattiche/anafilattoidi con rari casi di orticaria, angioedema, gravi disturbi circolatori e respiratori Esacerbazione del lupus eritematoso sistemico
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Variazioni dell’appetito (aumento o diminuzione) Intolleranza al glucosio Esacerbazione della porfiria
    Disturbi psichiatrici Variazioni dell’umore, inclusa depressione, variazioni della libido      
    Patologie del sistema nervoso Nervosismo, capogiri     Esacerbazione della corea
    Patologie dell’occhio     Irritazione da lenti a contatto Neurite ottica*, trombosi vascolare retinica
    Patologie vascolari   Ipertensione TEV/TEA  
    Patologie gastrointestinali Nausea, vomito, dolore addominale Crampi addominali, flatulenza   Pancreatite
    Patologie epatobiliari     Ittero colestatico Litiasi biliare, colestasi**
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne Eruzioni cutanee, cloasma (melasma), con rischio di persistenza, irsutismo, alopecia Eritema nodoso Eritema multiforme
    Patologie renali e urinarie       Sindrome emolitico–uremica
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Dolore al seno, tensione mammaria, ingrossamento del seno, secrezione dal seno, dismenorrea, alterazioni del flusso mestruale, alterazioni dell’ectropion cervicale e secrezioni      
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Ritenzione di liquidi/edema      
    Esami diagnostici Variazione del peso (aumento o riduzione) Variazioni dei livelli dei lipidi plasmatici, compresa ipertrigliceridemia    

    * La neurite ottica può causare la perdita parziale o totale della vista.

    ** I contraccettivi orali combinati possono aggravare la litiasi biliare e la colestasi preesistenti.

    Eccipienti

    Compressa (attiva) di colore giallo chiaro

    Nucleo: lattosio monoidrato, magnesio stearato, amido di mais, povidone K 25.

    Rivestimento della compressa: ipromellosa, polietilene glicolico, titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172).

    Compressa (placebo) di colore bianco

    Nucleo: lattosio monoidrato, magnesio stearato, amido di mais, povidone K 25.

    Rivestimento della compressa: ipromellosa, polietilene glicolico, titanio diossido (E171).

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.