Fosinopril zent (Zentiva italia srl)

Compresse 14cpr 20mg

da3.73 €
Principio attivo:Fosinopril sodico
Gruppo terapeutico:Ace inibitori non associati
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione.</p
  • insufficienza cardiaca
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    Posologia

    Il fosinopril sodico deve essere assunto per via orale, in un’unica somministrazione giornaliera. Come tutti gli altri medicinali destinati alla monosomministrazione giornaliera, deve essere assunto approssimativamente alla stessa ora. L’assorbimento del fosinopril sodico non viene influenzato dal cibo.

    La dose deve essere stabilita in base al profilo del paziente e alla risposta della pressione sanguigna (vedere il paragrafo 4.4).

    Ipertensione

    Il fosinopril sodico può essere somministrato in monoterapia o in associazione ad altre classi di farmaci antipertensivi.

    Pazienti ipertesi non in trattamento con diuretici

    Dose iniziale:

    La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg una volta al giorno. I pazienti con un sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato (in particolare in caso di ipertensione nefrovascolare, deplezione salina e/o volemica, scompenso cardiaco, o ipertensione grave) possono manifestare un calo eccessivo della pressione sanguigna in seguito all’assunzione della dose iniziale. Il trattamento deve essere istituito sotto sorveglianza medica.

    Dose di mantenimento

    La dose giornaliera abituale va da 10 mg fino ad un massimo di 40 mg in monosomministrazione. In generale, se una determinata dose non consente di ottenere l’effetto terapeutico desiderato nell’arco di 3-4 settimane, essa può essere ulteriormente incrementata.

    Pazienti ipertesi in trattamento concomitante con diuretici

    L’istituzione della terapia con il fosinopril sodico può dare luogo ad ipotensione sintomatica. Ciò è più probabile nei pazienti in trattamento concomitante con diuretici. Pertanto, si raccomanda cautela, dal momento che questi pazienti possono presentare deplezione volemica e/o salina. Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2 o 3 giorni prima dell’inizio della terapia con il fosinopril sodico. Nei pazienti ipertesi nei quali il diuretico non possa essere sospeso, la terapia con fosinopril sodico deve essere iniziata con una dose di 10 mg. Devono essere monitorati la funzionalità renale e il potassio plasmatico. La dose successiva di fosinopril sodico deve essere aggiustata in base alla risposta della pressione sanguigna. Se necessario potrà essere ripresa la terapia diuretica (vedere i paragrafi 4.4 e 4.5). Nel caso in cui il trattamento con il fosinopril sodico venga istituito in pazienti che fanno già uso di diuretici, si raccomanda che esso venga iniziato sotto sorveglianza medica per alcune ore e fino a quando la pressione arteriosa non si sarà stabilizzata.

    Insufficienza cardiaca

    Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, il fosinopril sodico deve essere usato in aggiunta alla terapia diuretica e, ove opportuno, a quella digitalica. La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg una volta al giorno, da istituire sotto stretta sorveglianza medica. Se la dose iniziale è ben tollerata, in base alla risposta clinica, la dose del paziente può essere aumentata sino a 40 mg una volta al giorno. La comparsa di ipotensione successivamente alla dose iniziale non preclude un cauto aumento della dose di fosinopril sodico in seguito a un efficace controllo dell’ipotensione.

    Nei pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, p. es. i pazienti con deplezione salina accompagnata o meno da iponatriemia, nei pazienti con ipovolemia o in quelli sottoposti a forti terapie diuretiche, queste condizioni devono essere corrette, se possibile, prima di iniziare la terapia con il fosinopril sodico. Il medico curante può considerare di somministrare una dose iniziale pari a 5 mg per valutare l’effetto ipotensivo nei pazienti ad alto rischio. La dose va poi aggiustata fino ad ottenere una risposta ottimale.

    Devono essere monitorati la funzionalità renale e il potassio sierico (vedere il paragrafo 4.4).

    Pazienti con insufficienza renale

    La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg/die, tuttavia si consiglia cautela, specialmente se la velocità di filtrazione glomerulare (GFR) è inferiore a 10 ml/min.

    Pazienti con compromissione della funzionalità epatica

    La dose iniziale raccomandata è pari a 10 mg/die, tuttavia si consiglia cautela. Nei pazienti con compromissione epatica, l’entità dell’idrolisi non viene ridotta in maniera apprezzabile, sebbene possa esserlo la velocità dell’idrolisi. In questo gruppo di pazienti vi è evidenza di una ridotta clearance epatica del fosinoprilato compensata dall’aumento dell’escrezione renale.

    Bambini e adolescenti (< 18 anni)

    Non sono state pienamente stabilite l’efficacia e la sicurezza dell’utilizzo di questo farmaco nei bambini e negli adolescenti. Pertanto, l’uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato.

    Uso nell’anziano

    Non è necessario ridurre la dose nei pazienti con funzionalità renale ed epatica clinicamente normali, dal momento che non sono emerse differenze significative nei parametri farmacocinetici o nell’effetto antipertensivo del fosinoprilato rispetto ai soggetti più giovani.

    Controindicazioni
  • angioedema
  • gravidanza
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    Interazioni
  • diuretico
  • antipertensivo
  • diuretica
  • eparina
  • spironolattone
  • triamterene
  • amiloride
  • stati segnalati
  • litio
  • diuretici tiazidici
  • antinfiammatori
  • acido acetilsalicilico
  • antipertensivi
  • beta-bloccanti
  • metildopa
  • calcioantagonisti
  • antipertensiva
  • nitroglicerina
  • nitrati
  • vasodilatatori
  • antipsicotici
  • anestetici
  • antidepressivi triciclici
  • simpaticomimetici
  • evidenziato
  • antidiabetici
  • insuline
  • ipoglicemizzanti orali
  • trombolitici
  • citostatici
  • corticosteroidi
  • procainamide
  • allopurinolo
  • immunosoppressori e/o con medicinali
  • ipotensivo
  • antiacidi
  • alluminio, idrossido
  • magnesio
  • digossina
  • alcool
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    Avvertenze

    Ipotensione sintomatica

    L’ipotensione sintomatica si osserva raramente nei pazienti con ipertensione non complicata. Fra i soggetti ipertesi ai quali si somministra il fosinopril sodico, l’insorgenza di ipotensione è più probabile in coloro che presentano deplezione volemica conseguente, per esempio, a terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito, o che presentano grave ipertensione renina-dipendente (vedere i paragrafi 4.5 e 4.8). È stata osservata ipotensione sintomatica nei pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale. Essa può insorgere con maggiore probabilità nei pazienti con insufficienza cardiaca di grado più severo (grave), come rispecchiato dall’uso di dosi elevate di diuretici dell’ansa, dall’iponatriemia o dalla compromissione della funzionalità renale. Nei pazienti con aumentato rischio di ipotensione sintomatica, è necessario un attento monitoraggio al momento dell’istituzione della terapia e degli aggiustamenti posologici. Simili considerazioni si applicano ai pazienti con cardiopatia ischemica o cerebrovasculopatia, nei quali un calo eccessivo della pressione arteriosa può provocare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% (9 mg/ml) per infusione endovenosa. Una risposta ipotensiva transitoria non costituisce una controindicazione a ulteriori dosi, che possono generalmente essere somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa sia aumentata in seguito all’espansione della volemia.

    In taluni pazienti, normotesi o ipotesi, affetti da insufficienza cardiaca, il fosinopril sodico può indurre un’ulteriore diminuzione della pressione arteriosa sistemica. Si tratta di un effetto prevedibile e di norma non richiede l’interruzione del trattamento. Qualora l’ipotensione diventasse sintomatica, può essere necessario ridurre la dose o sospendere la somministrazione di fosinopril sodico.

    Stenosi mitralica e aortica/cardiomiopatia ipertrofica

    Come altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), il fosinopril sodico deve essere somministrato con cautela ai pazienti che presentano stenosi della valvola mitrale od ostruzione all’efflusso dal ventricolo sinistro quali stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.

    Compromissione della funzionalità renale

    In caso di compromissione della funzionalità renale non è necessario aggiustare la dose iniziale di fosinopril sodico. Per tali pazienti la normale pratica clinica prevede il monitoraggio di routine dei livelli di potassio e creatinina.

    Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca, l’ipotensione successiva all’inizio della terapia con ACE-inibitori può ulteriormente compromettere la funzionalità renale. In tali situazioni sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.

    In taluni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o con stenosi monolaterale trattati con ACE-inibitori, sono stati osservati aumenti dell’azotemia e della creatininemia, generalmente reversibili con l’interruzione della terapia. Questo effetto è probabile soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. Se è presente anche ipertensione nefrovascolare vi è un aumento del rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In tali pazienti, il trattamento deve essere istituito sotto stretto controllo medico con dosi ridotte e un’attenta titolazione del dosaggio. Dal momento che il trattamento con diuretici può contribuire a produrre gli effetti sopra citati, esso deve essere interrotto e durante le prime settimane di terapia con il fosinopril sodico è necessario monitorare la funzionalità renale.

    In alcuni pazienti ipertesi senza apparente nefropatia vascolare preesistente si sono osservati aumenti dell’azotemia e della creatininemia, generalmente lievi e transitori soprattutto quando il fosinopril sodico è stato somministrato in concomitanza con un diuretico. Tali condizioni sono più probabili nei pazienti con compromissione della funzionalità renale preesistente. Possono essere necessari la riduzione della dose e/o la sospensione del diuretico e/o dell’ACE-inibitore.

    Proteinuria

    In casi rari nei soggetti con preesistente compromissione della funzionalità renale si può osservare proteinuria. Nel caso di proteinuria clinicamente rilevante (superiore a 1 g/die), il fosinopril deve essere somministrato esclusivamente dopo aver valutato molto criticamente il rapporto rischio/ beneficio e monitorando regolarmente i parametri clinici e di laboratorio.

    Ipersensibilità/Angioedema

    Nei pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso il fosinopril sodico, sono stati raramente segnalati casi di angioedema del volto, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe. Questi casi possono verificarsi in qualsiasi momento nel corso della terapia. In tali casi, la somministrazione di fosinopril sodico deve essere immediatamente interrotta e devono essere istituiti un trattamento e un monitoraggio adeguati per garantire che i sintomi si risolvano completamente prima di dimettere il paziente. Anche nei casi in cui l’edema interessa soltanto la lingua e in assenza distress respiratorio, può essere richiesto un prolungamento del periodo di osservazione del paziente, poiché il trattamento con antistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente.

    Molto raramente, sono stati segnalati casi letali provocati da angioedema associato ad edema della laringe o della lingua. I pazienti con interessamento della lingua, della glottide o della laringe, soprattutto quelli con storia di chirurgia delle vie aeree, possono manifestare ostruzione delle stesse. In tali casi deve essere tempestivamente istituita la terapia di emergenza. Essa prevedere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree. Il paziente deve essere tenuto sotto stretta sorveglianza medica fino a completa e accertata risoluzione dei sintomi.

    La frequenza di episodi di angioedema causati dagli ACE-inibitori è superiore nei pazienti di razza nera rispetto a quelli di altre razze.

    I pazienti con storia di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori possono avere un rischio superiore di sviluppare angioedema durante il trattamento con un ACE-inibitore (vedere il paragrafo 4.3).

    Reazioni anafilattoidi in soggetti emodializzati

    Sono state segnalate reazioni anafilattoidi nei pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (p. es. AN 69) e in terapia concomitante con ACE-inibitori. In tali pazienti va considerata l’opportunità di utilizzare un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi.

    Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL)

    Raramente, i pazienti in terapia con ACE-inibitori hanno sviluppato reazioni anafilattoidi potenzialmente pericolose per la vita in corso di LDL-aferesi con destrano solfato. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia a base di ACE-inibitori prima di ciascuna seduta di aferesi.

    Desensibilizzazione

    I pazienti in terapia con ACE-inibitori durante trattamento desensibilizzante (es. veleno di imenotteri) hanno sviluppato reazioni anafilattoidi. Nei medesimi pazienti queste reazioni sono state evitate con la temporanea sospensione degli ACE-inibitori, ma le stesse sono ricomparse in seguito all’involontaria somministrazione di tali farmaci.

    Insufficienza epatica

    Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica il fosinopril può raggiungere concentrazioni plasmatiche elevate. In casi molto rari, gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che esordisce con ittero colestatico o epatite ed evolve in necrosi epatica fulminante e (talvolta) morte. Il meccanismo alla base di tale sindrome non è chiaro. I pazienti in terapia con il fosinopril sodico che sviluppano ittero o marcati innalzamenti degli enzimi epatici, devono interromperne l’assunzione ed essere sottoposti ad un adeguato controllo medico.

    Neutropenia/Agranulocitosi

    Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzionalità renale nella norma e privi di altri fattori di rischio, la neutropenia si manifesta raramente. La neutropenia e l’agranulocitosi sono reversibili dopo la sospensione dell’ACE-inibitore. Il fosinopril sodico deve essere somministrato con estrema cautela nei pazienti con collagenopatie vascolari, in terapia immunosoppressiva, trattati con l’allopurinolo o la procainamide, o che presentano una combinazione dei suddetti fattori di rischio, specialmente in caso di preesistente compromissione della funzionalità renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che in qualche caso non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva. Se il fosinopril sodico viene somministrato a tali pazienti, si consiglia un monitoraggio periodico della conta dei leucociti e i pazienti vanno istruiti in modo che riferiscano qualsiasi segno di infezione.

    Razza

    Al pari di altri ACE-inibitori, il fosinopril sodico può essere meno efficace nel ridurre la pressione sanguigna nei soggetti di razza nera rispetto a quelli di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.

    Tosse

    A seguito dell’assunzione di ACE-inibitori è stata segnalata la comparsa di tosse. Questa tosse è tipicamente non produttiva, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento. La tosse indotta dagli ACE-inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale della tosse.

    Chirurgia/Anestesia

    Nei pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o anestetizzati con farmaci che provocano ipotensione, il fosinopril sodico può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. In caso si verifichi ipotensione e si ritenga che sia attribuibile al suddetto meccanismo, essa può essere corretta mediante espansione della volemia.

    Iperpotassiemia

    In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, compreso il fosinopril sodico, sono stati osservati innalzamenti dei livelli sierici di potassio. I pazienti a rischio di insorgenza di iperpotassiemia comprendono quelli con insufficienza renale o diabete mellito, quelli che fanno uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, o quelli trattati con altri farmaci associati ad innalzamenti dei livelli sierici di potassio (es. eparina). Qualora si ritenga appropriata la somministrazione concomitante dei suddetti farmaci, si raccomanda di monitorare regolarmente i livelli di potassio sierico (vedere il paragrafo 4.5).

    Pazienti diabetici

    Nei pazienti in terapia con antidiabetici orali o con insulina, durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore è necessario un attento monitoraggio del controllo glicemico (vedere il paragrafo 4.5).

    Litio

    Generalmente non è raccomandata l’associazione di litio e fosinopril sodico (vedere il paragrafo 4.5).

    Gravidanza

    Durante la gravidanza non deve essere iniziato il trattamento con ACE-inibitori.

    Tranne nel caso in cui il proseguimento della terapia con ACE-inibitori sia considerato essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che presentano un profilo di sicurezza accertato per l’uso in gravidanza.

    Quando la gravidanza è accertata, il trattamento con ACE-inibitori deve essere sospeso immediatamente, e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere i paragrafi 4.3 e 4.6).

    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con disturbi ereditari rari di intolleranza al galattosio, carenza di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’uso di ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere il paragrafo 4.4). L’uso di ACE-inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenicità in seguito a esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore.

    Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    È noto che nella donna l’esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo dell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia)(vedere il paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda il rischio di ipotensione (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4).

    Allattamento

    Poiché sono disponibili solo dati molto limitati relativi all’uso di Fosinopril Zentiva durante l’allattamento, Fosinopril Zentiva non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

    Effetti Collaterali

    Nei pazienti trattati con il fosinopril sodico si sono verificate reazioni avverse generalmente lievi e transitorie.

    Molto comune: ≥ 1/10
    Comune: ≥ 1/100, < 1/10
    Non comune: ≥ 1/1.000,< 1/100
    Raro: ≥ 1/10.000,< 1/1.000
    Molto raro: < 1/10.000 inclusi casi isolati

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non comune: diminuzioni transitorie dei valori di emoglobina, diminuzione dei valori di ematocrito

    Raro: anemia, eosinofilia, leucopenia, linfadenopatia, neutropenia, trombocitopenia transitorie

    Molto raro: agranulocitosi

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Non comune: riduzione dell’appetito, gotta, iperpotassiemia

    Disturbi psichiatrici

    Non comune: depressione, confusione mentale

    Patologie del sistema nervoso

    Comune: capogiri, cefalea

    Non comune: infarto cerebrale, parestesia, sonnolenza, ictus, sincope, alterazioni del gusto, tremore, disturbi del sonno,

    Raro: disfasia, disturbi della memoria, disorientamento

    Patologie dell’occhio

    Non comune: disturbi visivi

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: otalgia, tinnito, vertigini

    Patologie cardiache

    Comune: tachicardia

    Non comune: angina pectoris, infarto miocardico o eventi cerebrovascolari, palpitazioni, arresto cardiaco, disturbi del ritmo, disturbi della conduzione

    Patologievascolari

    Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica

    Non comune: ipertensione, shock, ischemia transitoria

    Raro: rossori, emorragie, vasculopatie periferiche

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Comune: tosse

    Non comune: dispnea, rinite, sinusite, tracheobronchite

    Raro: broncospasmo, epistassi, laringite/raucedine, polmonite, congestione polmonare

    Patologie gastrointestinali

    Comune: nausea, vomito, diarrea

    Non comune: stipsi, secchezza delle fauci, flatulenza

    Raro: lesioni del cavo orale, pancreatite, tumefazione della lingua, distensione addominale, disfagia

    Molto raro: angioedema intestinale, (sub) ileus

    Patologie epatobiliari

    Raro: epatite

    Molto raro: insufficienza epatica

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Comune: rash, angioedema, dermatite

    Non comune: iperidrosi, prurito, orticaria

    Raro: ecchimosi

    È stata segnalata una sindrome complessa che può includere uno o più dei seguenti sintomi: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, titolo ANA (anticorpi antinucleo) positivo, VES (velocità di eritrosedimentazione) elevata, eosinofilia e leucocitosi, rash, fotosensibilità o altre manifestazioni di carattere dermatologico.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Non comune: mialgia

    Raro: artrite

    Patologie renali e urinarie

    Non comune: insufficienza renale, proteinuria

    Raro: disturbi prostatici

    Molto raro: insufficienza renale acuta

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Non comune: disfunzione sessuale

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Comune: dolore toracico (non cardiaco), debolezza

    Non comune: febbre, edema periferico, morte improvvisa, dolore toracico

    Raro: debolezza in una delle estremità

    Esami diagnostici

    Comune: aumento dei valori di fosfatasi alcalina, bilirubina, HDL, transaminasi

    Non comune: aumento di peso, innalzamento dell’azotemia e della creatininemia sierica, iperpotassiemia

    Raro: lieve aumento dell’emoglobina, iponatriemia

    Negli studi clinici realizzati con il fosinopril sodico l’incidenza degli eventi avversi non differiva fra i pazienti anziani (età superiore ai 65 anni) e quelli più giovani.

    Eccipienti

    Lattosio monoidrato

    Croscarmellosa sodica

    Amido pregelatinizzato (mais)

    Cellulosa microcristallina

    Glicerolo dibeenato

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.

    Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.

    Contenitore per compresse (PP): tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.