Gabapentin tecnig (Tecnigen srl)

Capsule rigide 30cps 400mg

Principio attivo:Gabapentin
Gruppo terapeutico:Antiepilettici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • nevralgia
  • epilessia
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    Posologia

    Posologia

    Uso orale.

    Gabapentin può essere assunto con o senza cibo e deve essere deglutito per intero con una quantità sufficiente di liquidi (p.es. un bicchiere d’acqua).

    Nella Tabella 1 viene descritto lo schema di dosaggio per avviare il trattamento di tutte le indicazioni; si raccomanda tale schema posologico sia negli adulti sia negli adolescenti di età uguale e superiore a 12 anni. Le istruzioni sulla posologia da impiegare nei bambini di età inferiore a 12 anni sono riportate in un sottocapitolo successivo di questa sezione.

    Tabella 1
    SCHEMA DI DOSAGGIO INIZIALE
    Giorno 1 Giorno 2 Giorno 3
    300 mg una volta/die 300 mg 2 volte/die 300 mg tre volte/die

    Epilessia

    Generalmente l’epilessia richiede trattamenti a lungo termine. Il dosaggio viene stabilito dal medico curante in base alla tollerabilità e alla efficacia per il singolo paziente. Quando a giudizio del medico è necessaria una riduzione della dose, una sospensione del trattamento o la sostituzione con un medicinale alternativo, ciò dovrà avvenire gradualmente nell’arco di almeno una settimana.

    Adulti e adolescenti:

    Negli studi clinici, l’intervallo posologico efficace è risultato di 900–3600 mg/die. Il trattamento può essere avviato attraverso un aggiustamento graduale del dosaggio, così come descritto nella Tabella 1 o somministrando 300 mg tre volte al giorno (TID) il primo giorno di trattamento. Successivamente, in base alla risposta ed alla tollerabilità del singolo paziente, la dose può essere ulteriormente aumentata di 300 mg/die alla volta ogni 2–3 giorni fino ad un massimo di 3600 mg/die. In alcuni pazienti può essere appropriato un aumento più lento del dosaggio di gabapentin. Il tempo minimo entro il quale raggiungere la dose di 1800 mg/die è pari a una settimana, per la dose da 2400 mg/die è pari a 2 settimane e per 3600 mg/die è pari a 3 settimane. Dosi fino a 4800 mg/die sono state ben tollerate nell’ambito di studi clinici a lungo termine condotti in aperto. La dose massima giornaliera deve essere suddivisa in tre somministrazioni singole e, per prevenire la comparsa improvvisa di attacchi epilettici, il massimo intervallo tra le dosi non deve superare le 12 ore.

    Bambini di età uguale o superiore ai 6 anni:

    La dose iniziale deve variare tra 10 e 15 mg/kg/die e la dose efficace viene raggiunta aumentando la titolazione in un arco di tempo di circa tre giorni. La dose efficace di gabapentin nei bambini di età uguale o superiore a 6 anni è pari a 25–35 mg/kg/die. Dosi fino a 50 mg/kg/die sono state ben tollerate nell’ambito di uno studio clinico a lungo termine. La dose giornaliera totale deve essere suddivisa in tre somministrazioni singole e il massimo intervallo tra le dosi non deve superare le 12 ore.

    Non è necessario monitorare le concentrazioni plasmatiche di gabapentin per ottimizzare la terapia. Inoltre, gabapentin può essere utilizzato in combinazione ad altre sostanze antiepilettiche senza il rischio di alterare le concentrazioni plasmatiche di gabapentin o le concentrazioni sieriche di altri medicinali antiepilettici.

    Dolore neuropatico periferico

    Adulti

    La terapia può essere avviata attraverso un aggiustamento del dosaggio come descritto in Tabella 1. In alternativa, la dose iniziale è 900 mg/die suddivisa in tre somministrazioni uguali. Successivamente, in base alla risposta e alla tollerabilità del singolo paziente la dose può essere ulteriormente aumentata di 300 mg/die alla volta ogni 2–3 giorni fino ad un massimo di 3600 mg/die. In alcuni pazienti può essere appropriato un aggiustamento più lento del dosaggio di gabapentin. Il tempo minimo entro il quale raggiungere la dose di 1800 mg/die è pari auna settimana, per la dose da 2400 mg/die è pari a 2 settimane e per 3600 mg/die è pari a 3 settimane.

    Nel trattamento del dolore neuropatico periferico, quale la neuropatia diabetica dolorosa e la nevralgia post–erpetica, l’efficacia e la sicurezza non sono state esaminate nell’ambito di studi clinici per periodi di trattamento superiori ai 5 mesi. Se un paziente richiede un trattamento superiore ai 5 mesi per il dolore neuropatico periferico, il medico curante deve valutare le condizioni cliniche del paziente e determinare l’effettiva necessità di un prolungamento della terapia.

    Istruzioni per tutte le indicazioni

    In pazienti con scarse condizioni di salute generale, in particolare basso peso corporeo, pazienti sottoposti a trapianto d’organo, ecc., l’aggiustamento del dosaggio deve essere effettuato più lentamente, utilizzando dosaggi più bassi o intervalli di tempo più lunghi tra gli incrementi di dosaggio.

    Uso in pazienti anziani (età superiore a 65 anni)

    Nei pazienti anziani può essere necessario una modifica del dosaggio a causa di una riduzione della funzionalità renale correlata all’età (vedere Tabella 2). Sonnolenza, edema periferico e astenia possono essere più frequenti nei pazienti anziani.

    Uso in pazienti con compromissione della funzionalità renale

    In pazienti con compromissione della funzionalità renale e/o in quelli sottoposti ad emodialisi, si raccomanda una modifica del dosaggio come descritto in Tabella 2. Per seguire le raccomandazioni posologiche nei pazienti con insufficienza renale si possono utilizzare le capsule di gabapentin da 100 mg.

    Tabella 2
    DOSAGGIO DI GABAPENTIN NEGLI ADULTI IN BASE ALLA FUNZIONALITÀ RENALEa
    Clearance della creatinina (ml/min) Dosaggio totale giornaliero a (mg/die)
    ≥ 80 900–3600
    50–79 600–1800
    30–49 300–900
    15–29 150 b–600
    <15 c 150 b–300

    a Il dosaggio totale giornaliero deve essere somministrato suddiviso in tre dosi. Dosaggi ridotti sono indicati per i pazienti con compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 79 ml/min).

    b Da somministrare al dosaggio di 300 mg a giorni alterni.

    c Per i pazienti con clearance della creatinina <15 ml/min, la dose totale giornaliera deve essere ridotta in proporzione alla clearance della creatinina (p.es., i pazienti con clearance della creatinina pari a 7,5 ml/min devono essere trattati con una dose giornaliera pari alla metà di quella impiegata in pazienti con clearance della creatinina di 15 ml/min).

    Uso in pazienti sottoposti ad emodialisi

    Nei pazienti con anuria sottoposti ad emodialisi che non sono mai stati trattati con gabapentin, si raccomanda una dose di carico da 300–400 mg, seguita da 200–300 mg di gabapentin dopo ogni seduta di emodialisi di 4 ore. Nei giorni in cui il paziente non viene sottoposto ad emodialisi, non deve essere effettuato il trattamento con gabapentin.

    Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale sottoposti ad emodialisi, la dose di mantenimento di gabapentin deve basarsi sulle raccomandazioni posologiche riportate nella Tabella 2. In aggiunta alla dose di mantentimento, si raccomanda un’ulteriore dose di 200–300 mg dopo ogni seduta di emodialisi di 4 ore.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
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    Interazioni
  • morfina
  • state osservate interazioni
  • fenobarbital
  • fenitoina
  • acido valproico
  • carbamazepina
  • agenti
  • antiepilettici
  • contraccettivi orali
  • etinilestradiolo
  • antiacidi
  • alluminio
  • magnesio
  • probenecid
  • cimetidina
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    Avvertenze

    Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta–analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con gabapentin.

    Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.

    Se un paziente sviluppa una pancreatite acuta durante il trattamento con gabapentin, deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento con gabapentin (vedere paragrafo 4.8).

    Sebbene non vi siano evidenze di crisi rebound con gabapentin, l’interruzione improvvisa degli anticonvulsivanti in pazienti epilettici può precipitare uno stato di male epilettico (vedere paragrafo 4.2).

    Con gabapentin, come con altri medicinali antiepilettici, in alcuni pazienti può verificarsi un aumento della frequenza delle crisi epilettiche o l’insorgenza di nuovi tipi di crisi.

    Come con altri antiepilettici, i tentativi di sospendere gli antiepilettici somministrati contemporaneamente a gabapentin, in pazienti refrattari a più di un farmaco antiepielettico, al fine di raggiungere la monoterapia con gabapentin, hanno una bassa percentuale di successo.

    Gabapentin non è considerato efficace nel trattamento degli attacchi epilettici in presenza di generalizzazione primaria, come ad esempio le assenze, e può aggravare queste crisi in alcuni pazienti. Pertanto, gabapentin deve essere impiegato con cautela in pazienti con attacchi epilettici misti, incluse le assenze.

    Non sono stati condotti studi sistematici con gabapentin in pazienti di età superiore o uguale a 65 anni. In uno studio in doppio cieco in pazienti con dolore neuropatico, si sono verificati sonnolenza, edema periferico ed astenia in una percentuale leggermente maggiore in pazienti di età superiore o uguale a 65 anni rispetto a pazienti più giovani. A parte questi dati, le valutazioni cliniche in questo gruppo di pazienti non indicano un profilo di sicurezza diverso da quello osservato in pazienti più giovani.

    Gli effetti della terapia a lungo termine (superiore a 36 settimane) sull’apprendimento, l’intelligenza e lo sviluppo nei bambini e negli adolescenti non sono stati studiati in modo adeguato. I benefici della terapia prolungata devono pertanto essere valutati rispetto ai potenziali rischi di tale terapia.

    Eruzione cutanea da Farmaco con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS)

    Reazioni da ipersensibilità sistemiche gravi, talvolta fatali, come eruzione cutanea con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), sono stati riscontrati in pazienti in corso di trattamento con farmaci antiepilettici a base di gabapentin (vedere paragrafo 4.8).

    È importante sapere che i primi sintomi di ipersensibilità, come febbre o linfoadenopatia, possono manifestarsi sebbene l’eruzione cutanea non sia ancora evidente. Se tali sintomi si manifestano, il paziente deve essere visitato immediatamente.

    Se non può essere stabilita un’altra eziologia per i sintomi della malattia, l’uso di gabapentin deve essere interrotto.

    Esami di laboratorio

    Nella determinazione semi–quantitativa della proteinuria totale con il dipstick test si possono ottenere risultati falso positivi. Si raccomanda pertanto di verificare un risultato positivo al dipstick test con metodi che si basano su un principio analitico diverso, quale il metodo di Biuret, i metodi turbidimetrico o dye–binding, oppure di utilizzare questi metodi alternativi sin dall’inizio.

    GABAPENTIN TECNIGEN capsule rigide contiene lattosio. Pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Rischi generalmente correlati all’epilessia ed ai medicinali antiepilettici

    Il rischio di difetti della nascita aumenta di 2–3 volte nella prole di donne trattate con un medicinale antiepilettico. I difetti segnalati con maggiore frequenza sono labbro leporino, malformazioni cardiache e difetti del tubo neurale. Una terapia con diversi farmaci antiepilettici può essere associata ad un maggiore rischio di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia e pertanto è importante avvalersi della monoterapia ogni qualvolta sia possibile. Alle donne che hanno elevata probabilità di avere una gravidanza o che sono in età fertile deve essere fornita una consulenza specialistica e quando una donna sta programmando una gravidanza occorre rivalutare la necessità del trattamento antiepilettico. Non deve essere effettuata un’interruzione improvvisa della terapia antiepilettica perché ciò può causare la comparsa di attacchi epilettici che possono avere conseguenze gravi sia per la mamma sia per il bambino. Raramente è stato osservato un ritardo nello sviluppo dei bambini nati da donne epilettiche. Non è possibile distinguere se il ritardo dello sviluppo sia causato da fattori genetici o sociali, dall’epilessia della madre o dal trattamento antiepilettico.

    Rischi correlati al gabapentin

    Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso di gabapentin in donne in gravidanza.

    Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Gabapentin non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che il potenziale beneficio per la madre superi chiaramente il potenziale rischio per il feto.

    Non è possibile trarre conclusioni definitive in merito alla possibile associazione tra gabapentin ed un aumento del rischio delle malformazioni congenite quando il medicinale è assunto durante la gravidanza; ciò a causa dell’epilessia stessa e della presenza di farmaci antiepilettici usati in concomitanza nel corso delle singole gravidanze esaminate.

    Gabapentin viene escreto nel latte materno. Poiché non si conoscono gli effetti sul bambino durante l’allattamento, è necessario prestare attenzione quando gabapentin viene somministrato alle donne durante l’allattamento. Gabapentin deve essere usato durante l’allattamento solo se i benefici superano chiaramente i rischi.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse osservate nel corso degli studi clinici condotti nell’epilessia (in terapia aggiuntiva e in monoterapia) e nel dolore neuropatico sono riportati nella lista sottostante suddivisi per classificazione sistemica organica e frequenza (molto comuni (> 1/10), comuni (da > 1/100 a < 1/10), non comuni (da > 1/1.000 a < 1/100), rari (da > 1/10.000 a 1/1.000), molto rari (< 1/10.000)). Quando un effetto indesiderato è stato osservato con frequenze diverse negli studi clinici, è stato assegnato alla frequenza più alta segnalata.

    Altre reazioni segnalate durante la fase di commercializzazione del farmaco sono riportate in corsivo nella lista sottostante con frequenza Non nota (non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili).

    Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente.

    Classificazione organica sistemica Effetti indesiderati
    Infezioni e infestazioni  
    Molto comuni infezioni virali
    Comuni polmonite, infezioni respiratorie, infezioni delle vie urinarie, infezioni varie, otite media
    Patologie del sistema emolinfopoietico  
    Comuni leucopenia
    Non noti trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario  
    Non comuni reazioni allergiche (per es. orticaria)
    Non noti sindrome da ipersensibilità, una reazione sistemica con una manifestazione variabile che include febbre, rash, epatite, linfoadenopatia, eosinofilia e talvolta altri sintomi
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione  
    Comuni anoressia, aumento dell’appetito
    Disturbi psichiatrici  
    Comuni ostilità, confusione e instabilità emotiva, depressione, ansia, nervosismo, anomalie del pensiero
    Non noti allucinazioni
    Patologie del sistema nervoso  
    Molto comuni sonnolenza, capogiri, atassia
    Comuni convulsioni, ipercinesia, disartria, amnesia, tremori, insonnia, cefalea, sensazioni come parestesia, ipoestesia, coordinazione anomala, nistagmo, aumento, riduzione o assenza di riflessi
    Non comuni ipocinesia
    Non noti altri disturbi del movimento (per es. coreoatetosi, discinesia, distonia)
    Patologie dell’occhio  
    Comuni disturbi della vista come ambliopia, diplopia
    Patologie dell’orecchio e del labirinto  
    Comuni vertigini
    Non noti tinnito
    Patologie cardiache  
    Non comuni palpitazioni
    Patologie vascolari  
    Comuni ipertensione, vasodilatazione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comuni dispnea, bronchite, faringite, tosse, rinite
    Patologie gastrointestinali  
    Comuni vomito, nausea, anomalie dentali, gengiviti, diarrea, dolore addominale, dispepsia, stipsi, secchezza delle fauci o della gola, flatulenza
    Non noti pancreatite
    Patologie epatobiliari  
    Non noti epatite, ittero
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    Comuni edema facciale, porpora più spesso descritta come lividi a seguito di trauma fisici, rash, prurito, acne
    Non noti Sindrome di Stevens–Johnson, angioedema, eritema multiforme, alopecia, Eruzione cutanea da Farmaco con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comuni artralgia, mialgia, dolore alla schiena, contrazioni muscolari
    Non noti mioclono
    Patologie renali e urinarie  
    Non noti insufficienza renale acuta, incontinenza
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  
    Comuni impotenza
    Non noti ipertrofia della mammella, ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comuni affaticamento, febbre
    Comuni edema periferico, disturbi della deambulazione, astenia, dolore, malessere, sindrome influenzale
    Non comuni edema generalizzato
    Non noti reazioni da astinenza (per la maggior parte ansia, insonnia, nausea, dolori, sudorazione), dolore al torace. Sono stato segnalati casi di morte improvvisa inspiegati per i quali non è stata stabilita una relazione di causalità con il trattamento a base di gabapentin.
    Esami diagnostici  
    Comuni riduzione della conta dei globuli bianchi, aumento di peso
    Non comuni valori elevati dei parametri della funzionalità epatica SGOT (AST), SGPT (ALT) e della bilirubina
    Non noti variazioni dei livelli di glucosio ematico nei pazienti diabetici
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura  
    Comuni ferite accidentali, fratture, abrasioni

    In corso del trattamento con gabapentin sono stati segnalati casi di pancreatite acuta. Non è chiaro il rapporto di causalità con gabapentin (vedere paragrafo 4.4.)

    In pazienti sottoposti ad emodialisi a causa di insufficienza renale allo stadio terminale, è stata riscontrata miopatia con livelli elevati di creatinchinasi.

    Infezioni delle vie respiratorie, otite media, convulsioni e bronchite sono stati segnalati solo nel corso degli studi clinici condotti nei bambini. Inoltre, negli studi clinici condotti nei bambini sono stati comunemente segnalati comportamento aggressivo ed ipercinesia.

    Eccipienti

    Ogni capsula contiene i seguenti eccipienti:

    Lattosio monoidrato

    Amido di mais

    Talco

    L’involucro della capsula da 100 mg (n. 3) contiene:

    Giallo chinoleina (E104)

    Carmine indigo (E132)

    Titanio diossido (E171)

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Gelatina

    L’involucro della capsula da 300 mg (n. 0) contiene:

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Carmine indigo (E132)

    Titanio diossido (E171)

    Gelatina

    L’involucro della capsula da 400 mg (n. 0) contiene:

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Carmine indigo (E132)

    Titanio diossido (E171)

    Gelatina

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 30° C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.