Principio attivo:Rufinamide
Gruppo terapeutico:Antiepilettici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rrl - limitativa ripetibile
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • crisi epilettiche
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    Il trattamento con la rufinamide deve essere iniziato da un medico specialista in pediatria o neurologia, con esperienza nel trattamento dell’epilessia.

    Inovelon sospensione orale e Inovelon compresse rivestite con film possono essere intercambiate, a parità di dose. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione durante il periodo di passaggio alla diversa forma farmaceutica.

    Posologia

    Uso nei bambini di età pari o superiore a 4 anni e di peso inferiore a 30 kg

    Pazienti <30 kg che non assumono valproato:

    Il trattamento deve essere iniziato con una dose giornaliera di 200 mg. Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, la dose può essere aumentata con incrementi di 200 mg/die, ogni due giorni, fino a una dose massima raccomandata di 1000 mg/die. Dosi fino a 3600 mg/die sono state studiate in un numero limitato di pazienti.

    Pazienti <30 kg che assumono anche valproato:

    Poiché il valproato riduce in misura significativa la clearance della rufinamide, si raccomanda una dose massima di Inovelon più bassa per i pazienti <30 kg a cui viene somministrato valproato in concomitanza. Il trattamento deve essere iniziato a una dose giornaliera di 200 mg. Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, dopo un minimo di 2 giorni, la dose può essere aumentata di 200 mg/die, fino alla dose massima raccomandata di 600 mg/die.

    Uso negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età pari o superiore a 4 anni di peso pari o superiore a 30 kg

    Il trattamento deve essere iniziato con una dose giornaliera di 400 mg. Secondo la risposta clinica e la tollerabilità, la dose può essere aumentata con incrementi di 400 mg/die, ogni due giorni, fino a una dose massima raccomandata indicata nella tabella seguente.

    Range ponderale 30,0 – 50,0 kg 50,1 – 70,0 kg ≥70,1 kg
    Dose massima raccomandata 1.800 mg/die 2.400 mg/die 3.200 mg/die

    Dosi fino a 4.000 mg/die (nel range 30–50 kg) o 4.800 mg/die (nel range oltre 50 kg) sono state studiate in un numero limitato di pazienti.

    Sospensione del trattamento

    Quando il trattamento con rufinamide deve essere sospeso, la sospensione deve essere effettuata gradualmente. Negli studi clinici la sospensione del trattamento con rufinamide è stata effettuata riducendo la dose di circa il 25% ogni due giorni.

    Nel caso di una o più dosi saltate, è necessaria una valutazione clinica personalizzata.

    Studi clinici in aperto non controllati indicano una prolungata efficacia a lungo termine, sebbene non siano stati condotti studi controllati per un periodo superiore a tre mesi.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia della rufinamide nei bambini di età pari o inferiore a 4 anni non sono ancora state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

    Anziani

    Vi sono informazioni limitate sull’uso di rufinamide negli anziani. Dato che la farmacocinetica della rufinamide non è alterata negli anziani (vedere paragrafo 5.2), non è richiesto un aggiustamento del dosaggio nei pazienti di età superiore a 65 anni.

    Insufficienza renale

    Uno studio effettuato su pazienti con grave insufficienza renale ha indicato che non è necessario un aggiustamento del dosaggio in questi pazienti (vedere paragrafo 5.2).

    Insufficienza epatica

    L’uso nei pazienti con insufficienza epatica non è stato studiato. Si raccomanda cautela e un’attenta titolazione della dose nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata.

    L’uso nei pazienti con grave insufficienza epatica non è raccomandato.

    Modo di somministrazione

    La rufinamide è per uso orale. Deve essere assunta due volte al giorno con acqua, la mattina e la sera, suddivisa in due dosi uguali. Poiché è stato osservato un effetto del cibo, Inovelon deve essere somministrato con il cibo (vedere paragrafo 5.2). Se il paziente ha difficoltà a deglutire, le compresse possono essere frantumate e somministrate in mezzo bicchiere d’acqua.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • altri medicinali
  • antiepilettici
  • noti
  • induttori enzimatici
  • lamotrigina
  • benzodiazepine
  • carbamazepina
  • fenobarbital
  • fenitoina
  • contraccettivo orale
  • etinilestradiolo
  • stati condotti studi
  • contraccettivi orali
  • contraccettivi ormonali
  • nota
  • improbabile che si verifichino interazioni
  • triazolam
  • dopo
  • warfarin
  • digossina
  • interazione
  • olanzapina
  • dati sull’interazione
  • alcool
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Status epilepticus

    Casi di status epilepticus sono stati osservati durante gli studi di sviluppo clinico con il trattamento con rufinamide, mentre tali casi non sono stati osservati con il placebo. Tali eventi hanno comportato la sospensione della rufinamide nel 20% dei casi. Se i pazienti sviluppano nuovi tipi di crisi epilettiche e/o manifestano un aumento della frequenza dello status epilepticus, diversa dalla condizione basale del paziente, il rapporto rischio–beneficio della terapia deve essere rivalutato.

    Sospensione della rufinamide

    La rufinamide deve essere sospesa gradualmente, per ridurre la possibilità di crisi epilettiche al momento della sospensione. Negli studi clinici, la sospensione è stata effettuata riducendo la dose di circa il 25% ogni due giorni. Vi sono dati insufficienti sulla sospensione di medicinali antiepilettici concomitanti, una volta ottenuto il controllo delle crisi con l’aggiunta di rufinamide.

    Reazioni a carico del sistema nervoso centrale

    Il trattamento con la rufinamide è stato associato a capogiri, sonnolenza, atassia e disturbi dell’andatura, che potrebbero aumentare la possibilità che si verifichino cadute accidentali in questa popolazione (vedere paragrafo 4.8). I pazienti e le persone che li assistono devono prestare cautela fino a quando non abbiano acquisito familiarità con i potenziali effetti di questo medicinale.

    Reazioni di ipersensibilità

    Una grave sindrome da ipersensibilità indotta da medicinali antiepilettici che include la sindrome di DRESS (Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms) e la sindrome di Steven Johnson si è verificata in associazione alla terapia con rufinamide. I segni e i sintomi di questo disturbo sono stati diversi; tuttavia, i pazienti presentavano tipicamente, sebbene non esclusivamente, febbre ed eruzione cutanea con coinvolgimento di altri organi. Altre manifestazioni associate sono state linfoadenopatia, anomalie nei test di funzionalità epatica ed ematuria. Poiché il disturbo si manifesta in modo variabile, possono comparire segni e sintomi a carico di altri organi, non annotati in questa sede.

    La sindrome da ipersensibilità indotta da medicinali antiepilettici si è verificata in stretta associazione temporale con l’inizio della terapia con rufinamide e nella popolazione pediatrica. Se si sospetta questa reazione, la rufinamide deve essere sospesa e deve essere iniziato un trattamento alternativo.

    Tutti i pazienti che sviluppano eruzione cutanea durante l’assunzione di rufinamide devono essere tenuti sotto stretta osservazione.

    Riduzione dell’intervallo QT

    In uno studio approfondito sul QT, la rufinamide ha prodotto una riduzione dell’intervallo QTc proporzionale alla concentrazione. Sebbene non siano noti il meccanismo di base e l’importanza ai fini della sicurezza di questo risultato, i medici devono usare il proprio giudizio clinico nel valutare se prescrivere la rufinamide a pazienti per i quali l’ulteriore riduzione della durata del QTc rappresenta un rischio (ad es. Sindrome congenita del QT corto o pazienti con anamnesi familiare positiva per tale sindrome).

    Donne in età fertile

    Le donne in età fertile devono fare uso di misure contraccettive durante il trattamento con Inovelon. I medici devono cercare di assicurare che sia utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica delle singole pazienti (vedere paragrafo 4.5).

    Lattosio

    Inovelon contiene lattosio, pertanto i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi di Lapp o malassorbimento del glucosio–galattosio non devono assumere questo farmaco.

    Idea suicida

    Idea e comportamento suicida sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepilettici in diverse indicazioni. Anche una meta–analisi di studi clinici randomizzati controllati verso placebo, condotti su farmaci antiepilettici, ha dimostrato un piccolo aumento del rischio di idea e comportamento suicida. Non è noto il meccanismo di questo rischio e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio a causa di Inovelon.

    Pertanto, si devono tenere sotto osservazione i pazienti per rilevare segni di idea e comportamento suicida e si deve considerare un trattamento opportuno. I pazienti (e le persone che se ne prendono cura) devono essere informati della necessità di consultare il medico qualora emergano segni di idea o comportamento suicida.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Rischio legato all’epilessia e ai medicinali antiepilettici in generale:

    È stato dimostrato che, nella prole di donne affette da epilessia, la prevalenza di malformazioni è da due a tre volte superiore al valore di circa il 3%, nella popolazione generale. Nella popolazione trattata, è stato notato un aumento delle malformazioni con la politerapia; tuttavia, non è stato chiarito in quale misura siano responsabili il trattamento e/o la malattia.

    Inoltre, una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, dal momento che l’aggravamento della malattia è dannoso sia per la madre che per il feto.

    Rischio legato alla rufinamide:

    Gli studi effettuati sugli animali non hanno rivelato alcun effetto teratogeno, ma fetotossicità in presenza di tossicità materna (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.

    Per la rufinamide non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte al farmaco.

    Tenendo in considerazione questi dati, la rufinamide non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità, e nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive.

    Le donne in età fertile devono fare uso di misure contraccettive durante il trattamento con rufinamide.

    I medici devono cercare di assicurare che sia utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica delle singole pazienti (vedere paragrafo 4.6).

    Se una donna trattata con rufinamide ha intenzione di iniziare una gravidanza, l’indicazione di questo medicinale deve essere attentamente valutata. Durante la gravidanza, un trattamento antiepilettico efficace con rufinamide non deve essere interrotto, dal momento che l’aggravamento della malattia è dannoso sia per la madre che per il feto.

    Allattamento

    Non è noto se la rufinamide sia escreta nel latte umano. A causa dei potenziali effetti pericolosi per il lattante, l’allattamento deve essere evitato durante il trattamento della madre con rufinamide.

    Fertilità

    Non sono disponibili dati relativi agli effetti sulla fertilità in seguito al trattamento con rufinamide.

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Il programma di sviluppo clinico ha coinvolto oltre 1.900 pazienti, con diversi tipi di epilessia, esposti alla rufinamide. Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono state in generale cefalea, capogiri, affaticamento e sonnolenza. Le reazioni avverse più comuni, osservate con un’incidenza superiore rispetto al placebo nei pazienti con sindrome di Lennox–Gastaut, sono state sonnolenza e vomito. Le reazioni avverse sono state di solito di gravità lieve–moderata. Il tasso di interruzione dello studio, nella sindrome di Lennox–Gastaut, a causa di reazioni avverse, è stato dell’8,2% per i pazienti che assumevano rufinamide e dello 0% per i pazienti che ricevevano il placebo. Le reazioni avverse più comuni, che hanno comportato la sospensione dal gruppo di trattamento con rufinamide, sono state eruzione cutanea e vomito.

    Elenco tabulato delle reazioni avverse

    Le reazioni avverse segnalate con un’incidenza superiore rispetto al placebo, durante gli studi in doppio cieco sulla sindrome di Lennox–Gastaut o nella popolazione totale esposta alla rufinamide, sono elencate nella tabella seguente secondo il termine preferito MedDRA, la classificazione per sistemi e organi e la frequenza.

    La frequenza è definita come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 < 1/10), non comune (≥ 1/1.000 < 1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000).

    Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro
    Infezioni ed infestazioni   Polmonite Influenza Rinofaringite Infezione auricolare Sinusite Rinite    
    Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità*  
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Anoressia Disturbi dell’alimentazione Diminuzione dell’appetito    
    Disturbi psichiatrici   Ansia Insonnia    
    Patologie del sistema nervoso Sonnolenza* Cefalea Capogiri* Status epiletticus* Convulsioni Anomalie della coordinazione* Nistagmo Iperattività psicomotoria Tremore    
    Patologie dell’occhio   Diplopia Visione offuscata    
    Patologie dell’orecchio e del labirinto   Vertigini    
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Epistassi    
    Patologie gastrointestinali Nausea Vomito Dolore all’addome superiore Costipazione Dispepsia Diarrea    
    Patologie epatobiliari     Aumento degli enzimi epatici  
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Eruzione cutanea* Acne    
    Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa   Mal di schiena    
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Oligomenorrea    
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Disturbi dell’andatura*    
    Esami diagnostici   Dimagrimento    
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura   Lesioni alla testa Contusioni    

    vedere paragrafo 4.4.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

    Eccipienti

    Nucleo

    Lattosio monoidrato

    Cellulosa microcristallina

    Amido di mais

    Croscarmellosa sodica

    Ipromellosa

    Magnesio stearato

    Sodio laurilsolfato

    Silice colloidale anidra

    Film di rivestimento:

    Ipromellosa

    Macrogol (8000)

    Titanio biossido (E171)

    Talco

    Ossido di ferro rosso (E172)

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.